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Pagò la cena e appena usciti ci venne spontaneo accenderci una sigaretta passeggiando per il centro e così scoprimmo che la marca del mio pacchetto era quella che aveva anche lui sul suo.. "Le chesterfield blu".. Insignificante, ma era qualcosa in più che avevamo in comune..

Mi sorrise e prendendomi la mano mi portò sulla spiaggia, quella sera il cielo era sereno e c'erano tantissime stelle. Mi fece segno di sederci sulla sabbia e mi accoccolai su di lui. Guardammo le stelle per una mezz'ora o poco più, c'era una stella che entrambi su un milione guardavamo con attenzione, sembrava la più bella, la più luminosa, la più grande.. Così decidemmo di darle un nome e a me venne subito in mente "esperanza". Speranza perché volevo credere in qualcosa di bello per il resto dei miei giorni a venire. Quella stella ci avrebbe guidato nel nostro cammino..

Le mie gambe si erano addormentate e mi alzai un secondo per stiracchiarmi un pochino,così di scatto mi alzò in braccio e mi fece girare come una trottola e io non feci altro che ridere, ridere così forte che non riuscivo a calmarmi ma mi sentivo al settimo cielo con lui, mi sembrava di toccare la luna con un secondo e riscendere alla stessa velocità.
In quel momento tra la testa che mi girava e l'euforia del momento, gli dissi che non mi sembrava vero che tutto quello stava accadendo, ma lui rese tutto più credibile ai miei occhi e lasciandomi di nuovo senza parole, mi diede un altro bacio.
Quella volta riuscivo ad assaporare meglio quelle labbra che dolcemente sfioravano le mie e volevo continuare a baciarlo.
Ci incamminammo verso la stazione ai nostri rispettivi mezzi di trasporto per tornare a casa, ci salutammo con un abbraccio fortissimo e ognuno prese posto sul proprio autobus. Anche quella sera aveva reso tutto stupendo!

Il mio mondo si stava colorando e il bianco lentamente stava svanendo. Volevo solo lui...
IL RESTO NON CONTAVA.
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The end of a storyWhere stories live. Discover now