CAPITOLO 4

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Poi vie e verso di me e Lu. Panico.

M: ehi ciao Gio

Intanto guarda Luciano con sguardo assassino.

G: ciao Mà, lui è Luciano...un mio amico...

L: piacere

M: piacere.

Dice freddo, stavolta fissando me con sguardo minaccioso.

Non so cosa fare, disagio.

M: vabe io vi lascio, ci vediamo.
Ciao.

G: no marco aspett...

Già era andato via e io e Lu ci guardiamo in faccia per 2 secondi, poi io non so perché, inizio a piangere e Lu mi abbraccia, ma non ricambio, avevo bisogno solo di qualcuno che mi abbracciasse.
Intanto le farfalle nello stomanco si fanno sentire, anche tanto.

L: come stai?

Io: male.

L: vuoi che ti abbraccio ancora?

Io: no grazie...

Fa una faccia un po dispiaciuta così decido di abbracciarlo io.
Volevamo consolarci entrambi.

Lo guardo negli occhi.
Lui mi guarda negli occhi con i suoi occhi lucidi.
Mi scende una lacrima.
Poi due.
Poi tre.
Non sono le mie,
ne quelle di Luciano.
È la pioggia.
Ho sempre sognato un bacio sotto la pioggia.
Da quando sono piccola.
E poi, siamo così vicini.
Ma nel frattempo così lontani.
Metto le mani attorno al suo collo.
Lui sui miei fianchi.
Ho uno zoo nello stomaco.
Dopodiché, senza accorgermene, già ci stiamo baciando.
Dio mio sono in paradiso.
Solo che sono tutta bagnata fradicia.
E fa freddo.
Ed è estate.
Ma sono nelle braccia di Lu.
Abbiamo freddo tutti e due.
Poi inizia a tirare vento, sempre più forte.
Abbiamo sempre più freddo.
Per sfuggire all' imbarazzo, per non parlare, e non guardarci, continuiamo baciarci finché non passano 10 minuti, 20 minuti.

L: ti amo.

Io: ti amo.

L:hai freddo?

Io: si.

L: vieni.

Non eravamo lontani da casa sua, così decide di portarmi li.

L: aspetta qui.

Annuisco.

Dopo 2 minuti arriva con due felpone enormi.
Sono una XXL.
Stanno enormi anche a lui.
A me staranno come un vestito da sposa.
Sembro un criceto con un vestito.
Un criceto BAGNATO.

Io: grazie. Ti amo.

L: prego, anche io.

E mi da un bacio che dura circa 2-3 secondi, un bacio per rompere il ghiaccio, ma è bellissimo.
Come lui.
Lo amo.
Si.
Dopo qualche parola si fanno le 23:00 e Lu mi accompagna a casa.

Io: tieni, la felpa...

L: no

Io: perché? È tua...

L: è NOSTRA. Te la regalo.

Io: g-grazie...

L: ora vado, ho ancora freddo, notte piccola.

E inizia ad andarsene.
Ma io lo rincorro silenziosamente, lo raggiungo, lo prendo per un braccio, si gira di scatto e lo abbraccio.

Io: avevi freddo no?

L: ora non più.
Devo andare, mia madre sarà infuriata, notte amore.

Mi bacia.
Lo bacio.
Ci baciamo.

Io: notte..."amore"

Gli sorrido e andiamo ognuno nella sua casa.

Mi misuro la febbre, 38 e mezzo.

Prendo una tachipirina e poi vado a letto.
Poi prendo ancora il telefono.
Un messaggio da Lu.

L:ho la febbre a 38 e mezzo💜

Io: anche io💜
Ho freddo.
Sembro un Pinguino.

L: chissà quanto sarai bella in questo momento.

Io: allora vieni qua.
No scherzo vabe comunque...

Visualizza e non risponde.
Dopo 15 minuti:

L: scendi💜

Io: cosa?!💜

L: scendi.

Non rispondo che già sono giù alla porta, con Lu davanti in pigiama e col naso rosso e il viso di chi ha pianto da poco.

Io: Lu.
Perché hai gli occhi rossi?

L: niente. Vieni qua.

Mi bacia. Ne aveva bisogno, si vedeva.

Io: sicuro che non hai niente?

L: no.

Io: cos'hai allora?

L: cosa NON ho.

Io: cosa non hai?

L: Te.

Io: ma sono tua.

L: non del tutto.

Io: in che senso?

L: non siamo fidanzati.

Io: ah...

L: Giorgia. Vuoi essere mia?

Non rispondo.
Gli salto addosso e lo bacio.
Poi arriva mia madre. Cazzo.

Mamma : Giorgia.
Spiegami subito.

Io: è che sono fidanzata... problemi?

Mamma: punizione.

L: cosa ha fatto di male sua figlia?! La merita questa punizione? L'amore è un castigo per caso? Vuole vederla triste?
Qual'è il motivo della su punizione? Ha per caso fatto un reato?
Amare è reato? Se sì, perché lei è sposata?

Mamma: zitto tu e vai via o chiamo la polizia!

Io: FERMI! SE VA VIA LUI, ME ME VADO VIA ANCHE IO. CON LUI.

L: chiami la polizia. Vada le do il mio telefono. Poi cosa dirà alla polizia? Che siamo fidanzati e che abbiamo commesso il fottuto reato di amarci?

Mamma: ...
Giorgia. Non fai più parte della famiglia.
E tu, sparisci. Via di qui.
E Giorgia. Tu fila in camera. Domani non mangerai e non uscirai di camera tua.

[...]

Uno, due, tre

[...]

Trentanove, quaranta, quaranta tagli.
Sangue.
Lacrime.
Lacrime di chi non ha fatto nulla di male, se non di respirare.

FINE CAPITOLO!



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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 06, 2016 ⏰

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