Capitolo 1

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Capitolo 1

|| Abbey ||

«Ma, sveglia babbo, dobbiamo andare sennò faremo tardi all'aeroporto» dico entrando in cucina, «Certo tesoro, vado a svegliarlo, non preoccuparti arriveremo in tempo, non essere nervosa, vado a svegliare tuo padre, intanto fai colazione, ho già preparato è tutto sul tavolo» risponde mia mamma dandomi un bacio sulla fronte, piccola abitudine che ha da quando sono nata, la ringrazio e faccio colazione.

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Finita la colazione pulisco tutto, metto a posto lo zucchero ed i biscotti e metto la tazza e il cucchiaio nella lavastoviglie e vado a vestirmi.

Apro l'armadio e prendo un paio di jeans strappati al ginocchio, la felpa che ho rubato spudoratamente al mio migliore amico, ed una maglietta a maniche corte nera a tinta unita, prendo le mie Adidas superstar e le metto. Medito di mettermi anche il berretto ma poi decido di evitare quindi lo rimetto in valigia.

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«Visto? Siamo arrivati in tempo» dice mia madre appena scopriamo che il mio volo sta per partire, ma ancora devono tutti fare il check-in, «Ehi, tesoro.. Mi mancherai tantissimo» mi dice mio padre abbracciandomi, «Anche tu mi mancherai babbo» dico e ricambio l'abbraccio. Vado al check-in. ho iniziato a chiamarlo babbo quando ero piccola, un comune giorno estivo avevo 5 anni, lui dovette andare in guerra ed io ero spaventata, avevo paura che gli succedesse qualcosa, da lì lo iniziai a chiamare babbo perché era più affettuoso, e da quel giorno lo chiamo babbo. Tre anni dopo arrivò il mio compleanno, al momento di aprire i regali non ero molto entusiasta perché era sempre il mio babbo ad aiutarmi ad aprire i regali, e lui mi mancava tantissimo, mia madre mi portò in cucina dove c'era un pacco regalo gigante, io andai là e lo aprii, e da lì spuntò fuori il mio babbo, quando lo vidi gli saltai praticamente addosso, lui mi prese in braccio e mi fece volare come quando ero più piccolina.

Un rumore mi sveglia dal mio sogno chiamiamolo così.
È arrivato il mio turno, faccio le mie più sentite scuse per l'attesa e faccio il check-in.

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Sono sull'aereo, stiamo per arrivare, «Si prega di allacciare le cinture di sicurezza, stiamo per atterrare, grazie» esclama una voce femminile per niente esperta, sarà nuova. Metto la cintura e atterriamo.

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Appena arrivo all'università vado subito alla reception a chiedere qual'è la mia stanza.

«Come non c'è il mio nome sul foglio dell'appartamento del dormitorio femminile?!» dico incredula, «Mi ridica il suo nome» «Abbey Wilson» rispondo con un pizzico di irritazione nel tono della mia voce. «Ah ecco il suo nome, è stata messa nell'appartamento maschile» risponde la segretaria, «Cosa!?» chiedo inorridita «Si è così, e sfortunatamente non posso cambiarle appartamento» risponde lei.
Sbuffo e chiedo il numero dell'appartamento, «Numero 20, scusi ancora per lo sbaglio ma non posso fare niente» sporge le sue più sincere scuse ed io rispondo con un accenno di sorriso e mi incammino per il mio appartamento.

Quando entro mi guardano tutti e mentre passo sento dietro di me dei fischi di apprezzamento, ma li ignoro. «Ma ciao, la principessa si è persa?» mi chiede uno mettendosi davanti a me, lo ignoro e lo oltrepasso, lo sento sghignazzare e mi sbrigo ad arrivare al mio nuovo appartamento.
Appena lo trovo prendo le chiavi e lo apro velocemente. Quando entro vedo con piacere che non c'è nessuno così esploro il mio appartamento, ha due camere da letto, un bagno con doccia e il resto, una cucina ed un salotto.
Apro la porta di una camera da letto ma vedo che è già arredata quindi mi affretto a chiudere la porta e apro l'altra, mi chiudo la porta alle spalle e disfo le valige.
Quando ho messo tutti i vestiti nell'armadio e le scarpe nei cassettoni delle scarpe vado nel salotto e vedo un ragazzo sdraiato sul divano con una penna tra le mani e un raccoglitore sulle gambe.

Alza il viso e incontra i miei occhi.
«E tu chi sei?» chiede lui squadrandomi, «Io.. Io sono Abbey, hanno messo il mio nome nel foglio del dormitorio maschile» dico balbettando e senza staccare gli occhi dai suoi, «Ah, beh io sono Cameron» dice con voce piuttosto irritata e si mette a guardare il raccoglitore e continua a fare quello che stava facendo qualche minuto fa.

Vado in camera mia, metto un pantaloncino di jeans e una maglietta aderente a metà pancia e metto le mie Adidas.

Prendo il mio telefono, i miei auricolari e le mie chiavi e li metto in tasca, esco dalla mia stanza e lui mi guarda attentamente «Dove vai?» mi chiede con voce tremante continuando a guardarmi, «Beh.. A fare un giro» rispondo imbarazzata, «Oh okay» dice e se ne va in camera sua sbattendo la porta, apro la porta ed esco in corridoio.

Tutti mi guardano e il ragazzo che mi ha parlato stamattina quando sono arrivata mi guarda sbalordito poi mi chiede: «Ah vedo che conosci Cameron» «Si lo conosco a malapena è il mio compagno d'appartamento..» rispondo «Come compagno d'appartamento?» «Già sai hanno sbagliato e hanno messo il mio nome sul foglio del dormitorio maschile e quindi eccomi qua. Scusa ma adesso devo andare» dico e mi allontano. «Ah io sono Saul» mi urla dietro ed io gli faccio segno dell'okay e scendo le scale.

****

Sono le 02.30 di mattina, ho perso la cognizione del tempo dalla mia migliore amica, lei abita vicino all'università quindi sono andata da lei per passare un po' il tempo, e le ho parlato di quello che è successo per il dormitorio e le ho parlato di Cameron, e lei ha detto che lo vuole conoscere ma io gli ho risposto che era meglio di no.
«Ma guarda la principessa che arriva al dormitorio alle 02.47 di mattina» dice Victor guardando l'orologio, «Già, io posso tornare quando voglio» sbotto irritata «We principessa sta tranquilla» dice ed entra nel suo appartamento.

Entro nel mio e vedo Cameron seduto sul divano con la testa tra le mani, «Ehi, Cameron che hai?» chiedo a voce bassa, lui alza la testa ed io credo di essere stupita, sta piangendo, i nostri occhi si incrociano ed io mi siedo accanto a lui «Niente» sbotta, si alza e se ne va in camera sua sbattendo e chiudendo a chiave la porta, chiudo a chiave la porta dell'appartamento e vado in camera mia, mi chiudo la porta alle spalle e mi butto sul letto.

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La sveglia suona e mi costringo ad alzarmi esco dalla stanza e vado al bagno, busso per sicurezza e visto che non sento risposta entro. Mi faccio una doccia veloce, metto l'accappatoio ed esco dal bagno, entro in camera mia e cerco qualcosa da mettermi per il mio primo giorno. Opto per un jeans a vita alta e una maglietta a mezza pancia e le mie adorate Adidas SuperStar.
Prendo il mio beauty e mi trucco in modo leggero. Esco da camera mia e vado in cucina, «Ciao» dico vedendo Cameron seduto al tavolo «Ciao» «Vuoi un caffè?» gli chiedo accendendo la macchinetta, «Ehm okay, comunque non dire a nessuno di stanotte, okay?» «Certo okay, non mi faccio i fatti altrui» rispondo e faccio due caffè, io sono una drogata di caffè, gli porgo il suo e lo zucchero ma lo respinge «No, grazie ma non metto lo zucchero» accenna un sorriso ed io ricambio.

«Vado a lezione, ciao Cameron» lo saluto ed esco.

Arrivo a lezione prima di tutti e mi metto in prima fila, subito dopo arriva anche un altro ragazzo ma quando mi giro per vedere chi è non posso crederci..

Ciaoo io sono Julia, ho lasciato la suspense ahah, se vi piace mettete la stellina. P.s. Aggiorno con tre stelline e due commenti. Ah l'ho modificato un po' per farlo meglio.🌹

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