Firenze 1304

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Dal Paradiso si vedeva la stanza, al centro stava il giovane uomo, pugnale alla mano, seduto su di una sedia dal rivestimento rosso, il legno era ben tracciato da decorazioni fiorentine. Decido così di materializzarmi davanti a lui, senza indugi.
La mia luce irradia la stanza, mi ritrovo seduto su uno sgabello davanti a Dante, gambe incrociate, il ragazzo invece ha gli occhi sgranati e mi guarda incredulo, una mano appoggiata alla sedia, pronto a scattare, l'altra regge ancora, anche se timidamente, il pugnale. 

-Fermo, Dante.

Gli dico con la più naturale calma. Lui è visibilmente scioccato, sembra quasi in apnea. 

-Per tutti i fulmini, chi siete voi?

-Facciamo che prima metti giù il pugnale e poi ti racconto tutta la storia, ti va?

La sua morsa sull'arma si fa ancora più forte, evidentemente non è d'accordo con la mia idea.

-Come non detto.

Apro il palmo della mano destra, il pugnale che aveva in mano velocemente schizza in aria fino a raggiungermi, lo impugno saldamente. Lui balza dalla sedia, arretrando.

-Demonio!

Grida.

-Ho avuto il mio periodo d'incertezza quasi mille anni fa ma no, non sono un demone. Sono Israfil, un angelo del Signore. Sono qui per salvarti, Dante Alighieri.

La sua faccia si rilassa, mostrando un volto quasi rassegnato.

-Non c'è salvezza per me in questo mondo, angelo. Non esiste alcun sollievo, solo inquietudine e sofferenza.

Le sue parole sembrano scritte da una sottile piuma, dolce sul papiro.

-Dante, se persino il nostro Re mi ha mandato in questa terra per te, significa che la tua presenza in questo mondo è essenziale non solo per il presente, ma soprattutto per le generazioni che verranno. Beatrice ha segnato la tua vita, ma è morta più di dieci anni fa. Lascia che il dolore sia fonte d'ispirazione in te.

Lui non si muove.

-Io voglio morire.

Sentenzia.

-Il suicidio è punito con l'Inferno, lo sai benissimo.

-Allora allieterò le anime perdute con la mia sofferenza.

-Non sai di che parli, non hai minimamente idea di come sia l'Inferno. Tu parli per pura allusione, non puoi immaginare quanto tenebrose ed orribili siano le terre di Lucifero.

Lui mi viene in contro di qualche passo, mi guarda negli occhi, sicuro, totalmente disperato.

-Allora mostramelo. Mostrami la sofferenza, mostrami il peccato e la punizione, mostrami il perdono, mostrami il Purgatorio, mostrami i tuoi fratelli e tuo, nostro, Padre.
Io sorrido, mi avvicino a lui.

-Preparati al viaggio più incredibile che un uomo possa compiere.
Gli dico, poi gli appoggio l'indice sulla fronte, un lampo bianco. Il resto è storia.

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⏰ Last updated: Aug 07, 2016 ⏰

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