La vendita era fissata per il 16.
Era stato lasciato un giorno d'intervallo tra quello destinato alle visite e quello dell'asta, perchè i tappezzieri avessero il tempo di staccare i parati e le tende.
Ero appena tornato da un viaggio. Era abbastanza naturale che non avessi saputo della morte di Marguerite come di una di quelle grandi notizie che gli amici si affrettano a comunicare a chi fa ritorno nella capitale delle novità. Marguerite era bella, ma se così tanto scalpore suscita la vita stravagante di quelle donne, altrettanto poco ne suscita la loro morte.
Sono stelle che tramontano così come sorsero, senza fulgore. Quando muoiono in età giovane, la notizia della loro morte viene saputa contemporaneamente da tutti i loro amanti, perchè a Parigi quasi tutti coloro che sono stati intimi con una donna nota sono amici tra di loro; essi si scambiano allora qualche ricordo su di lei, e la vita di tutti continua senza che l'avvenimento la turbi, fosse pure con una sola lacrima.
Al giorno d'oggi, quando si hanno venticinque anni, le lacrime sono diventate una cosa
tanto preziosa da non poter essere concessa alla prima venuta. Ê già molto se i genitori, che pagano per essere pianti, lo sono in ragione della somma spesa. Quanto a me, benchè il mio monogramma non si trovasse su nessuno degli oggetti di Marguerite, quell'istintiva indulgenza, quella naturale compassione che poco fa ho confessato, mi faceva riflettere sulla sua morte più a lungo, forse, che di quanto non meritasse.
Mi ricordavo di aver incontrato spesso Marguerite lungo gli Champs-Elyspèes, dove
andava ogni giorno, assiduamente, in un calessino azzurro, tirato da due splendidi cavalli
biancgi; avevo notato in lei un portamento poco comune alle sue pari, che faceva risplendere maggiormente una bellezza già fuori dell'ordinario.
Quelle sciagurate creature, quando escono di casa, sono sempre accompagnate non si sa da chi. Dato nessun uomo acconsente a mostrare pubblicamente l'amore notturno che ha per loro, e siccome esse odiano la solitudine, si portano dietro o quelle che, meno fortunate, non possiedono una carrozza, o qualcuna di quelle vecchie elegantone di cui niente giustifica l'eleganza e alle quali ci si può rivolgere senza scrupoli, quando si desidera avere qualche notizia su coloro che accompagnano.
Ma non era così per Marguerite. Arrivava agli Champs-Elyspèes sempre da sola, cercando di nascondersi il più possibile nella sua carrozza, d'inverno avvolta in un gran cachemire, d'estate vestita con assoluta sobrietà ; e benchè lungo la sua passeggiata abituale si
trovassero persone che conosceva, quando per caso sorrideva loro, quel sorriso era
visibile solo a queste: una duchessa non avrebbe sorriso in un altro modo. Non passeggiava mai dal rond-point fino all'imbocco degli Champs-Elysp es, come le sue colleghe di allora e di oggi; i suoi cavalli la portavano rapidamente al Bois e lì scendeva dalla carrozza, passeggiava per un'ora, risaliva nella sua vettura, e tornava a casa al gran trotto.
Tutti questi particolari, di cui qualche volta ero stato testimone, sfilavano davanti alla mia mente, e rimpiangevo la morte di quella donna come si può rimpiangere la totale distruzione di un'opera d'arte.
Era, insomma, impossibile trovare una bellezza più affascinante di quella di Marguerite.
Alta e snella, fin troppo, aveva al massimo grado l'arte di far scomparire quel difetto della
natura con una sapiente maniera di vestirsi. Il suo cachemire, lungo fino a terra, lasciava sfuggire qua e là i larghi "volants" di un vestito di seta, e l'ampio manicotto, in cui nascondeva la mani stringendolo al petto, era circondato da pieghe così abilmente disposte, che l'occhio pi esigente non avrebbe trovato niente da ridire sul contorno di quelle forme.
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La signora delle Camelie - DUMAS
Short StoryLa storia non è mia. è un libro che ho letto e che ho deciso di condividere. era già presente qui su wattpad ma incompleta.