La sveglia trillò provocando un sonoro grugnito da parte del corvino ancora mezzo addormentato, allungò la mano cercandola a tastoni per spegnere quel rumore fastidioso, finalmente aprì gli occhi strofinandoseli pesantemente per rimuovere le tracce di sonno ancora palesi sul suo volto, piegò la testa di lato guardando il poster appeso malamente alla parete raffigurante il suo giocatore preferito di basket, sorrise incosciamente, quel giorno avrebbe ripreso gli allenamenti portando l'adrenalina a mille, sarebbe ripresa anche la scuola e quello era il suo ultimo anno, questo significava parecchio studio e poco tempo per divertirsi, sbuffò scalciando malvolentieri le coperte morbide saltando agilmente in piedi per stiracchiarsi. Osservò distrattamente la sua immagine allo specchio, i capelli neri gli ricadevano fastidiosamente sugli occhi, avrebbe dovuto dargli una spuntatina prima o poi pensò sistemandoseli dietro le orecchie, il torso nudo mostrava appieno i suoi addominali scolpiti con il sudore e l'allenamento, le gambe toniche mostravano anch'esse muscoli guizzanti e duri, sorrise compiaciuto del suo fisico apprezzato dal lato femminile, Takao sapeva di essere bello e questo gli veniva dimostrato dalle continue occhiatine e risatine che le ragazze gli volgevano ogni giorno, non che gli fosse importato veramente, l'amore non faceva per lui o almeno momentaneamente, l'unica cosa importante era finire la scuola e continuare a giocare a basket.
Quel giorno sua madre decise di accompagnarlo a scuola, Takao avrebbe voluto rifiutare, preferiva fare quel breve tratto di strada con la sua bici, ma ella insistè portandolo ad accettare, salì in macchina poggiando malamente i piedi sul cruscotto beccandosi immediatamente un'occhiata dalla madre, sbuffò accendendo la radio per distrarsi e subito una voce femminile riempì il veicolo, Takao la riconobbe, era Oha Asa la presentatrice dell'oroscopo, non fece in tempo a cambiare stazione che subito due occhi verdi si impressero nella sua mente, ricacciò indietro il groppo formatosi in gola e spense bruscamente la radio, ecco come rovinarsi il primo giorno di scuola pensò facendo un misto tra un grugnito e una risata amara, erano passati undici anni e quegli occhi gli tornavano in mente come se li avesse davanti ai suoi "tornerò è una promessa" gli aveva detto il verde cercando di non piangere, all'epoca Takao gli aveva creduto ciecamente, ma erano passati undici anni e di Midorima neanche l'ombra.
Il primo giorno di scuola iniziò come tutti gli anni con il solito e noioso discorso del preside, Takao non ascoltava, si limitava a guardare le facce nuove e timide dei nuovi arrivati, notò che alcune ragazze lo guardavano di sottecchi, ammiccò facendole ridacchiare per poi tornare ad ascoltare il vecchio che parlava, diceva che ora sarebbero riprese le lezioni, di impegnarsi e stupidate varie, Takao lo sapeva bene questo, aveva promesso a sua madre e a se stesso che quell'anno non avrebbe avuto distrazioni, doveva diplomarsi a tutti i costi così avrebbe potuto inseguire il suo sogno di giocare a basket, ce l'avrebbe fatta, ne era sicuro. La giornata si svolse tranquilla tra abbracci con i vecchi compagni e conoscerne di nuovi, tutto sembrava andare per il verso giusto, tranne una piccola cosa, il corvino quell'anno sarebbe diventato capitano della squadra di basket e non si sentiva per niente all'altezza, era stato scelto dai suoi compagni, dicevano che era il migliore giocatore tra loro e sapeva costruire schemi d'attacco magnifici, dopo le varie pressioni accettò malvolentieri, gli dispiaceva lasciare la sua amata maglia numero dieci per passare alla numero quattro, troppe responsabilità in una volta, non sapeva se ce l'avrebbe fatta. Con questi angoscianti pensieri si diresse in palestra per reclutare nuovi giocatori, sapeva di avere tempo, ma non vedeva l'ora di tornare in campo, di sentire lo stridere delle scarpe sul pavimento, dell'odore amaro del pallone misto al sudore, delle grida di gioia dei suoi compagni e perfino il sapore salato delle lacrime dopo una sconfitta; gli mancava tutto e quell'anno l'avrebbe vissuto al meglio per costruire nuovamente bei ricordi. Aprì distrattamente il portone della palestra trovando parecchi ragazzi che parlavano tra loro, appena si accorsero della sua presenza si misero in riga salutando il nuovo capitano, Takao ricambiò con un sorriso nervoso, chissà se si sarebbe mai abituato a questo enorme cambiamento "benvenuti" la voce gli tremò, maledicendosi mentalmente tossì piano e riprese "siete davvero parecchi, non mi aspettavo così tanta gente, non so che dirvi" rise e qualcuno, forse per pietà rise con lui "adesso che i senpai se ne sono andati rimangono due posti liberi tra i titolari, in questa settimana io vi testerò e sceglierò i migliori tra voi, quindi mettetecela tutta e forza Shutoku!" un coro di approvazione si levò tra la folla facendo rincuorare il corvino, forse non era poi così male essere capitano.
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childhood
FanfictionPensata inizialmente come one shot midotaka, ma ho finito con il divulgarmi a scrivere, così l'ho divisa in due parti. Parla dell'incontro di Midorima e Takao da bambini, i due legheranno subito diventando così inseparabili, ma qualcosa nella vita d...