Capitolo uno

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Ero seduta al tavolo del bar di fronte casa con Altea. Con il caldo che si faceva largo avevo proprio bisogno di godermi una bella granita fresca. Il sole batteva sulla mia pelle chiara e metteva in risalto le mie piccole e poche  lentiggini sparse sul viso.
La mia mente però era impegnata in altro, in qualcosa che mi rendeva triste e malinconica.I miei pensieri mi portavano a sospirare in continuazione.   Due mesi. Erano passati già due mesi da quel giorno maledetto.  Ed erano anche due mesi che non sentivo ne vedevo Matteo.  Mancava poco al suo rientro da quel periodo che aveva trascorso in Cile per una vacanza-studio e questa cosa mi metteva molta agitazione.
<<Camille, vuoi tornare nel mondo dei vivi?>> la voce di Altea mi sbloccó dalla mia trance. << scusami, ero sovra pensiero.>> dissi sospirando ancora. << ne abbiamo già parlato. Non ti devi distruggere psicologicamente per uno come lui>> dichiarò la mia amica in modo convinto. << lo so, ma dovrò parlargli quando torna. Magari vorrà delle spiegazioni sul perché non gli ho più rivolto parola da quando ho saputo che..>> le parole mi si bloccarono in gola; era come se bruciavano. <<  non dovrebbe permettersi di chiederti una cosa del genere! Hai tutto il diritto di essere arrabbiata con lui>> disse Altea sbattendo i pugni sul tavolo, poi continuò sospirando << è il momento che tu ti cerchi uno svago, magari un ragazzo>>. La guardai imbronciata << non ho bisogno di nessun ragazzo. Voglio solo che Teo non torni.>>conclusi abbassando lo sguardo e giocherellando con le mani.Altea non rispose alla mia affermazione, il che mi fece rialzare la testa. Stava fissando un punto dietro di me con occhi spalancati. Tentai di girarmi per osservare cosa l'aveva incuriosita ma mi bloccó prima che ci riuscii. <<è meglio che non ti volti. C'è una persona che non gradiresti>> disse tornando a guardarmi con un sorriso appena accennato. << chi c'è?>> chiesi bisbigliando e abbassandomi sul tavolo. << Sofia>> rispose Tea in un sussurro. Il cuore mi si fermò per un secondo. Non lei. Non qui.  Cosa ci poteva essere peggio di affrontare Matteo? Affrontare lei.
Speravo di non incrociare il suo sguardo, o ancora meglio che lei non si accorgesse di me, ma le mie preghiere non erano state esaurite.
<< ma guarda chi si vede>> inizió la biondina ridacchiando. Posai lo sguardo su di lei e mi pentii subito. Si iniziava a intravvedere la pancia. Avevo desiderato tanto che non fosse vero, che fosse solo una finta per tenersi Matteo, ma avevo le prove davanti agli occhi. <<il gatto ti ha mangiato la lingua?>> domandó Sofia sventolando la sua piccola mano davanti alla mia faccia. << ciao >> risposi secca. Speravo che la conversazione finisse li, dopotutto non avevo niente da dirle.
<< sei felice che tra due giorni Matteo torna? Io tanto >> ridacchiò Sofia guardandomi con aria di sfida. Mi voltai verso Altea per cercare un supporto da parte sua. Fortunatamente Tea si alzò dal tavolo facendo un gran fracasso con la sedia. <<andiamo Camille; non abbiamo più nulla da fare qua>> disse la mia amica prendendomi per un braccio e costringendomi a seguirla. Ci dirigemmo verso casa mia quasi correndo e pian piano i battiti del cuore tornarono regolari. << grazie >> sospirai abbattuta. Questa cosa mi stava facendo impazzire.
Arrivammo di fronte al vialetto che portava all'enorme villa dei miei genitori adottivi e da lontano vidi Elisabeth e Luca abbracciare qualcuno; sul momento non capii, ma poi mi fu tutto chiaro. Mi bloccai di colpo facendo sobbalzare Altea.
<<M-Matteo>> dissi. In un sussurro.

Un amore che scivola (sequel 'un amore all'improvviso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora