ใคაτ อοοმβγε

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Finale alternativo quindi non sfracassate le scatole mie care perfettine se ci sono scene inventate da me e non presenti nel film. ♡

Dedicato alla super carina @believeinyourself01. Happy B-Day +15”

Tutto era finito bene, per quanto potesse finire un'avventura pazza e smisuratamente irreale come quella. Alice, quella fatidica Alice, aveva salvato la famiglia del Cappellaio affrontando innumerevoli pericoli e sfoderando come sempre il suo coraggio valoroso. Era tornata a Sottomondo quando meno se lo aspettava, incontrando per la seconda volta tutti coloro che nonostante la pozione della Regina Bianca, non aveva mai dimenticato. Era stato così emozionante ritornare in un posto folle e meraviglioso, sentirsi a proprio agio con quell'universo. Quando era arrivata, aveva salutato tutti al bizzarro tavolo del thè con cortesia e sincera allegria, eppure... Aveva subito notato la sua assenza. Dov'era il Cappellaio? Il suo preferito, il suo matto e originale amico dalla zazzera rosso carota? Venne aggiornata sulle novità e dopo aver capito il motivo per la quale non si era presentato, non esitò a seguire le indicazioni che Mirana le aveva fornito. La porta si era aperta, ma quello sulla soglia non era il suo amico di vecchia data.  Dov'era finita la sua spensieratezza pazza? Perché non sorrideva? Alice gli aveva buttato le braccia al collo e lo aveva stretto con tanta forza, con emozioni incontrastanti che le tormentavano il cuore. Era in ansia sì per i problemi di Tarrant, ma era così sollevata di vederlo dopo anni trascorsi a pensare che non sarebbe più successo.

Oh Cappellaio mi sei mancato così tanto. Non riesco a esprimere quanto io sia felice. Penso che correrò di gioia fino a perdere la voce tra gli urli. Potresti venire anche tu. Sembreremmo due folli nei prati, ma qui è tutto folle e poi sto così bene con te.

Oh Alice... La prima volta che ti ho incontrata eri una romantica bambina dai boccoli d'oro così simpatica. E quando te ne sei andata, non credevo ritornassi più. Invece lo hai fatto, da ragazza hai sconfitto il Ciciarampa durante il giorno gioiglorioso come una vera eroina. Poi hai bevuto da quella fialetta, io ti ho chiesto di restare ma tu sei svanita davanti a me. E ora, dopo aver sfidato ciò che credevo irrealizzabile sei una terza volta qui difronte a me. Sei diventata una donna, hai uno sguardo fiero, si vede che sei cresciuta. Oh Alice, sei così bella ma soprattutto, sei ancora la mia Alice?

Sapete come si è sviluppata in seguito la storia e come sapete, dopo l'avventura, viene sempre il triste momento dell'addio. Lo specchio apparentemente innocuo stava difonte a lei, con la cornice d'oro che scintillava. Intorno a lei c'erano tutti i suoi compagni d'avventura, compreso il Cappellaio. Finalmente lo vedeva sorridere dopo tanto tempo, finalmente ricongiunto con la sua famiglia. Chiacchierava a bassa voce e fitto con la madre, la quale aveva gli stessi suoi capelli rosso fuoco.
«È giunto il momento di salutarci mia valorosa guerriera.» la Regina Bianca parlò con voce soffusa e delicata, ma in volto aveva un'espressione corrucciata: nemmeno lei avrebbe voluto vederla andare via. Alice le rivolse un sorriso mesto, nel faticoso tentativo di trattenere le lacrime. Doveva tornare nel suo mondo, per stare accanto alla madre oramai dall'età avanzata, eppure non aveva idea di come avrebbe potuto sopportare quell'esistenza grigia e sconfortante senza la presenza dei suoi amici. Il cuore le batteva forte da rimbombarle nelle orecchie, sentiva che le forze le stavano per venir meno.
«Credo proprio di dover andare via adesso. » sussurrò con un filo di voce e mille certezze si sgretolavano nel suo animo. Guardò di sfuggita Tarrant. Anche lui alzò per caso il viso. Ad Alice scese una lacrima trasparente sulla guancia ma cercò subito di nasconderla voltando il viso di lato. Avrebbe voluto dire molte cose al Cappellaio, alcune delle quali si teneva dentro da troppo tempo e sapeva che se avesse varcato quel vetro non avrebbe avuto più occasione di farlo. Il coraggio che l'aveva accompagnata nelle imprese più ardue però sembrava averla abbandonata e le parole le morivano in gola in un mormorio strozzato. Si limitò ad abbracciarlo forte, a saltargli con un timido risolino in braccio e ad allacciare le gambe alla sua vita. Ridacchiò, ma senza allegria, con il puro scopo di fingere nochalance e apparire più forte di quanto si sentisse. Miranda guardò di sottecchi i due e invitò con gentilezza gli altri a spostarsi lontano.  Lei prima di tutti aveva capito quei sentimenti così profondi e inspiegabili che li legavano e che avevano bisogno di stare soli per chiarirsi. Alice e il Cappellaio rimasero nella stanza del castello del Tempo, illuminati da qualche torcia fioca nella penombra in silenzio. Tarrant se ne stava pensieroso ad accarezzare la schiena della giovane ed ogni tanto passava le mani tra i capelli morbidi e profumati.
«Alice diventerò ancora più pazzo senza di te. Come farò? Sarò completamente fuori senno! » balbettò preoccupato, con una strana sensazione all'altezza del petto. Sentiva come fosse disposto a fare qulasiasi cosa pur di non lasciarla partire. Sentiva che sarebbe irrimediabilmente cambiato in peggio e senza la sua presenza, non avrebbe potuto piú vivere. All'improvviso, con l'urgenza dell'addio imminente e il pensiero che potesse andar via per sempre da un momento all'altro, gli sembrò di realizzare quanto fosse cresciuta e diventata una splendente e dalla bellezza radiosa donna. La prese per i fianchi e la invitò in silenzio a scendere e a star in piedi davanti a lui. Lei era la sua Alice. Non poteva fuggire via... Avrebbe fatto ritorno come era capitato in passato no? Nonostante non ci sperasse era accaduto, perché non poteva accadere ancora? No, era inutile illudersi... Quella era l'ultima volta che avrebbe goduto della sua presenza. Sentiva la rabbia impossessarsi di lui, scorrere nelle vene come l'adrenalina e bloccargli la ragione. E... Se avesse rotto lo specchio? Si fiondò lontano da Alice, puntando alla superficie di vetro poco distante da lui. Correva con il cuore palpitante e le orecchie che fischiavano. Afferrò una pietra da terra e alzò minacciosamente il braccio verso l'alto, per colpire l'obiettivo, nella speranza di infrangerlo, avrebbe rotto il passaggio?
«NO TI PREGO NON FARLO! »
Si bloccò a mezz'aria con il colpo in mano quando sentì quanto l'urlo di Alice risultò disperato. Lei voleva andare. Voleva abbandonarlo. Si sentì svuotato come una bambola di pezza, un burattino a cui vengono tagliati i fili. Come un automa lasciò cadere il masso a terra e girò verso la figura magra della ragazza e le rivolse uno sguardo sprezzante. Incurvò le labbra all'ingiù in un'espressione delusa.
«Vai. Passa in quel maledetto portale e non tornare mai più. Non farti vedere. Muoviti. » ordinò secco.

Non era piú la sua Alice. Non lo era mai stata.

«Tarrant... »
«VIA ALICE KINGSLEY! IL TUO FUTURO NON È QU-»
Il Cappellaio venne interrotto da un paio di morbide e candide mani che si posarono a sopresa sulle sue guance. La giovane guardò dritto in quei occhi profondi e dalle molteplici sfumature e vi lesse un dolore che non era tipico dell'allegria perenne dell'uomo.
«Io devo andare, devo curare mia mamma e non posso lasciarla sola. »
«E così lascerai solo me Alice. »

Oh Cappellaio, non rendere tutti così difficile...
Io ti voglio così bene, è arduo anche per me tornare . Vorrei così tanto restare qui con te ma non posso.

«Sei speciale, avrai sempre un posto nel mio cuore e non ti dimenticherò mai però ti prego, lasciami andare. Non potrei vivere con il ricordo del nostro ultimo incontro sfociato in un litigio. »

Oh Alice ma io cosa diventerò senza te. Non posso permettermi di perderti. Avverto un dolore, mai provato prima all'altezza del cuore. Sei tu la causa? Credo proprio di .

«Tu mi fai così male. » parlò come un bambino indicandosi il petto. Stette immobile ad osservare la giovane avvicinarsi al suo viso. Che cosa stava facendo? Non lo capiva.

Terrant io sono così affezionata a te. Adoro la tua risata, non voglio che tu stia così. Fa male anche a me fidati. Voglio fare una cosa, ma tu non respingermi perché ho troppa paura di sbagliare.

La giovane ripiegò una ciocca di capelli ondulati dietro l'orecchio e raccolse con il pollice una lacrima uscita a tradimento dagli occhi lucidi del Cappellaio.

«Hey tu non puoi stare così altrimenti gli altri di Sottomondo cosa penseranno? Tu meriti di essere pazzamente felice, non voglio essere la tua rovina. »

Quest'ultimo la guardò in viso, scrutò i lineamenti dolci e fini che a volte aveva immaginato nei sogni piú belli. Le labbra rosse e sottili erano a così poca distanza e sentiva un istinto dentro di lui, una vocina che gli urlava di approfittare di quel momento o se ne sarebbe pentito.

«A-Alice, perdonami se lo chiedo ma sei meravigliosa e... »
Prima che potesse finire fu nuovamente interrotto, stavolta da una morbida bocca sulla sua, in un bacio alquanto rapido ma intenso. Il tempo di realizzare e di ricambiare tutto impacciato, sfiorarle goffo il corpo, che la ragazza si era già distaccata, rossa di imbarazzo. Era un amore così folle e imprevedibile...

«Questo è un bacio e su da me è un segno di amore. Amare qualcuno è come voler bene, ma un po' più forte e radicato come sentimento. Senti che per quella persona potresti dare la vita... »
Alice posò un casto bacio sulla fronte del Cappellaio, che la guardava esterrefatto e senza parole. L'addio si stava protraendo troppo a lungo e ogni minuto in più era straziante per entrambi, come un coltello che gira nella piaga. Le mani di lei lasciarono lentamente quelle di lui, che non oppose resistenza ma le vide scivolare via. Si sentì improvvisamente vuoto.
Il vestito blu notte di Alice frusciava nel silenzio carico di dolore e la sua figura di spalle incurvata, fece spezzare il cuore al povero Cappellaio.
«Non dimenticarmi. »
«Non lo farei mai. Giuro sulla mia vita che farò il possibile per tornare. »
«Ma sai benissimo che è impossibile. »
«Le cose sono impossibilo solo che credi che lo siano. Ti amo Cappellaio. A presto. »
«Ti amo anche io Alice Kingsley. Speriamo a presto. »

" เคაτ g๑๐δβγε "Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora