«State scherzando, spero!» esclamo atterrita.Tutti i loro sguardi si rivolgono a me. Mia madre, mio padre, mio zio Gianni e la mia futura zia mi osservano impassibili e in silenzio, come a dire "perché mai dovremmo?".
Mi sento morire.
Guardo Francesco ridacchiare soddisfatto.
E certo! Anche io ridacchierei al suo posto se scoprissi che mi hanno riservato la stanza più bella della casa.
Peccato però che la stanza più bella sia la mia stanza, o meglio, una parte di essa, e che io non abbia assolutamente intenzione di dividerla con il tipo poco amichevole che ho avuto la fortuna di ritrovarmi per cugino!
«No no no no, assolutamente no! Adesso lui se ne va nella camera degli ospiti! Quando sono uscita da questa casa, per andare a prendere al porto questo individuo» e con molta enfasi punto il dito contro di lui «stavate preparando la stanza degli ospiti. Mi spiegate cosa è cambiato in quest'ora?»
Sono troppo arrabbiata!
E il fatto che le loro facce stralunate lascino trasparire che non capiscano proprio quale sia il mio problema mi fa infuriare ancora di più.
Pronto?? Il problema è che quella è camera mia! Mia, e di nessun altro! Non voglio che venga invasa dal troglodita, ci sono le mie cose. Private! E io ho bisogno di spazio! Tanto spazio! Sono una divoratrice seriale di spazio, fate conto che sono un buco nero!
Mio padre e mia madre si scambiano uno sguardo prima di rivolgerne due furiosi a me.
«Questo individuo?» mi domanda mio padre. «Adele ma che modi sono?»
Incrocio le braccia sul petto in atteggiamento di sfida. I miei modi sono consoni a difendermi dall'usurpazione territoriale che sto per subire. Davvero pensavano che avrei ceduto una parte del mio regno senza combattere?
«Adesso chiedi scusa a Francesco e a Milena, avanti» mi intima mia madre. «E anche a tuo zio.»
«Forse non ci siamo capiti. Siete voi che dovete chiedere scusa a me. Questa è camera mia, ci sono tutte le mie cose là dentro, non accetto che un estraneo venga all'improvviso a metterci il naso in mezzo!»
A quel punto Milena prende la parola. «Ma sì, Adele ha ragione Gianni, lo sapevo che non era una buona idea. A Francesco andrà benissimo la stanza degli ospiti...»
Grazie! Menomale a qualcuno è rimasto un po' di buon senso...
«Sì, Pietro, lasciamo perdere, capisco che Adele sia arrabbiata e se non vuole dividere la stanza con Francesco va bene, dopotutto non si conoscono nemmeno. Diamole tempo. Diamo tempo a entrambi.»
«Neanche per sogno» esclama mio padre. «Adele è grande, non è giusto che faccia i capricci come una bambina. Ha una camera grandissima, praticamente è un bilocale, che vuoi che sia se per qualche mese dovrà cederne una parte a Francesco?»
«Che vuoi che sia se per qualche mese dovrò rinunciare alla mia stanza dei libri vorrai dire papà...» mi intrometto sarcastica.
Ok, io capisco che ho il lusso di occupare un bilocale praticamente da sola, che le due parti della mia camera sono divisibilissime perché entrambe con porta che dà sul corridoio. Capisco anche che la presenza di un'altra porta all'interno che può benissimo essere chiusa faciliti ancora di più la divisione territoriale, ma non ho intenzione comunque di rinunciare alla libertà di entrare quando voglio nella mia biblioteca personale fosse anche solo per una settimana.
«O per favore Adele, adesso smettila! Non essere egoista» mia madre sembra esasperata.
Be', io lo sono di più!
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Always, you
Teen FictionLei, Adele, è una ragazza diretta, spontanea, indipendente che ama i libri, il sole, il mare, la vita sulla sua isola. Lui, Francesco, è un ragazzo ombroso, enigmatico, arrogante, e bello. Dannatamente bello, e la cosa peggiore, secondo Adele, è che...