Capitolo 1

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Sento il vento infrangersi tra i miei capelli ed i raggi del sole accarezzare delicatamente la mia pelle rosea;percepisco il rumore delle onde che si posano dolcemente sulla sabbia dorata. Sollevo lentamente il capo e mi guardo attorno: sono sola seduta sull'immensa distesa di sabbia. Davanti a me l'orizzonte,una meta che apparentemente sembra impossibile da raggiungere. Un'immagine che sa di infinito.

Sono decisamente amareggiata,ho voglia di trascorrere altro tempo qui,nel mio rifugio,l'unico luogo in cui mi sento al sicuro,l'unico luogo in cui posso dedicare del tempo a me stessa,ai miei sogni e ai miei pensieri. Non riesco facilmente ad esternare le mie emozioni,nonostante sia una ragazza apparentemente sicura di se. Quando guardo il mare mi rendo conto che ció che sono agli occhi degli altri non lo riconosco nei miei. Probabilmente sono poche le persone che sono riuscite davvero a guardarmi dentro. Quelle che non si sono fermata all'apparenza,ciò che non passa mai inosservato; bensì mi sono entrate nel cuore e hanno conosciuto la vera me,fatta di dubbi e fragilità.

Arrivata a casa e oltrepassata la soglia sento mia madre urlarmi contro,ma d'altronde me l'aspettavo: tra di noi non c'è mai stato un rapporto rose e fiori,come quelli madre-figlia che non discutono mai e che fanno sempre shopping insieme e che hanno mille gusti in comune. Noi siamo completamente diverse. Lei è sempre ansiosa e stressata,maniaca del controllo,precisa ma poco sicura di se. Io l'esatto opposto. Il mio motto è vivi e lascia vivere. Sono una sognatrice,una di quelle ragazze che ama scrivere e sfogare la sua rabbia tra le pagine di un diario. Quella ragazza che a scuola preferisce sedersi all'ultimo banco piuttosto che al primo ed ascoltare la musica durante l'ora di latino ma prestare la massima attenzione in quella di italiano. La tipica ragazza che non sopporta la matematica ma fa si tutto pur di capirla. Quella che teme i debiti estivi ma che comunque studia a fatica durante l'anno. Io sono questa,niente di più.
"È questa l'ora di tornare a casa? Te ne rendi conto che sono le 06.00? Ho trascorso tutta la notte a chiamarti e a mandarti messaggi. Non avevo idea di dove fossi. Sei un'incosciente. Preparati e andiamo a scuola. Se solo pensassi allo studio al posto di passare le notti fuori casa".
Mia madre continuò a blaterare chissà che cosa mentre io,senza neanche risponderle andai in bagno per farmi una doccia veloce. Ovviamente,come ogni mattina,arrivato al momento di vestirmi non ho idea di cosa indossare ,nonostante il mio armadio sia colmo di vestiti sono fermamente convinta di non avere nulla da mettere. Prendo questo e questo dissi tra me e me. Scelsi un jeans lungo della Levis e una Polo bianca a mezze maniche. Senza dubbio come scarpe scelsi le Converse a mio parere le migliori,infatti le ho di tutti i colori.
"Kaia sei pronta? È tardissimo,arriverai anche oggi in ritardo,da domani prendi il pullman!" urló mia madre dall'altra parte della casa.
"Guarda che posso benissimo prendere la Vespa" risposi nella speranza di ottenere una sua approvazione ma,come sempre,un NO secco,a scuola mi ci porta lei.

INSIDEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora