Ancora non realizzo di essere entrata nella scuola di Amici.
La prima persona con cui avevo condiviso la felicità di quel momento, era stata mio padre.
Mio padre mi aveva sempre aiutata, supportata, incoraggiata; per qualsiasi cosa, lui c'era sempre stato.
E avevo parlato al telefono con lui per quasi tre ore, urlando, saltando, piangendo e ridendo al tempo stesso.
In uno stato di completa pazzia, che non era strano vedermi addosso, solitamente.
Dopo molte prove ai casting, sentir dire: «Elodie, ammessa», è stata un'emozione grandissima.
Dopodiché mi è stata consegnata la maglia. Quella maglia.
Nera, con scritto 'Amici'.
Forse per la prima volta in vita mia, mi sentivo a mio agio con qualcosa addosso.
Spesso facevo fatica a scegliere come vestirmi, la mattina, perché mi guardavo allo specchio e mi vedevo sbagliata, brutta.
Ma quella maglia, mi faceva un effetto diverso, mai provato.
Mi faceva sentire giusta.
E amavo sentirmi così.
Dopo un lungo tempo in cui mi guardai allo specchio, ammirando la mia maglietta guadagnata con tanto impegno, si piazzarono davanti a me due ragazzi, che avranno avuto bene o male trent'anni.
X: «Ciao!», urlò il primo, con gli occhi azzurri e i capelli neri, pettinati all'indietro.
E: «Emh... Ciao...», risposi incerta.
X: «Mi chiamo Marcello. E lui è il mio amico Stefano», disse indicando l'uomo accanto a lui «e saremo i vostri supporter per quest'anno».
Mi fissò per qualche istante.
Poi, si rivolse a Stefano.
Marce: «Ma certo, Stefano! Hai capito chi è lei? È la ragazza bravissima che abbiamo sentito da dietro le quinte... Si, quella che ha cantato 'Feeling Good'!».
Stefano spalancò gli occhi, mentre io arrossivo inevitabilmente.
S: «Come hai detto di chiamarti?
...Melodie, giusto?».
E: «Elodie, con la 'E' iniziale. Comunque, grazie per il complimento».
Marce: «Di niente, i talenti vanno apprezzati! Sono felice che tu sia entrata.
Se vuoi ti accompagno nella sala grande con i tuoi nuovi compagni.
Fra poco vi faremo conoscere la scuola, ma perché non ti fai degli amici prima?
Noi conosciamo quasi tutti i tuoi nuovi compagni d'avventura!».
Non ero molto contenta della cosa, perché sicuramente in quella sala ci sarebbe stata una gran percentuale di bambocci sognanti che a me non erano mai piaciuti.
Nonostante questo, però, mi feci accompagnare.
Forse, avrei trovato qualcuno di simpatico.E così, sono stato ammesso.
Nel profondo, sapevo che ce l'avrei fatta: io credo in me stesso.
Non sono mai stato un ragazzo normale.
Non mi sono mai piaciute le discoteche, non bevo, non fumo, non esco a tarda notte e non disprezzo la mia famiglia o la gente che mi circonda.
Ma se c'è una cosa, una sola cosa che amo, e che si può dire è diventata la mia vita, questa è la musica.
E non ci posso fare niente, sono fatto così.
Nel mio mondo c'è solo la mia musica, non ho altri interessi e non intendo averli, mi basta suonare, scrivere e cantare.
E in questa scuola posso farlo.
Dopo essere stato in quella sala per quasi trenta minuti, immerso nei miei pensieri, siamo riusciti finalmente a visitare la scuola; non aspettavo altro.
Devo dire che è un ambiente molto spazioso, accogliente; perfetto per degli emergenti cantanti e ballerini.
Spero di passare in questa scuola più tempo possibile, sono sicuro che mi aiuterà a migliorare le mie potenzialità e, chissà, magari a farmi conoscere.
Stavo giusto tornando nella sala grande dove eravamo stati poco prima, perché erano tutti radunati lì e d'altronde non sapevo dove fosse l'hotel che ci avrebbe ospitato durante la nostra permanenza all'interno del programma.
Non avevo ancora parlato con nessuno dei miei compagni, ma non m'importava.
Continuavo ad avere lo sguardo cupo e basso, ad immergermi nei miei pensieri e ad osservare attento tutto ciò che mi circondava.
E in fondo stavo bene così.
Perché avrei dovuto conoscere nuove persone... O addirittura farmi degli amici?
In tutta la mia vita non ci avevo mai provato e non avevo intenzione di fare nuove conoscenze proprio ora, che dovevo concentrarmi al massimo sul mio obbiettivo.
Sarebbe andato tutto secondo i miei piani, se non fosse stato per quel ragazzo che mi si avvicinò...
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Silenziosamente costruire.
Fanfiction'Quando sarà tempesta, è ciò che hai saputo costruire nel tempo che saprà proteggerti. Questo è un diario di bordo, dove, se vorrai, potrai tenere bene a mente ciò che sarai e saremo in grado di COSTRUIRE. Sii dalla tua parte. Ti amo Didì. ...