Capitolo dieci - Stop

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Fa un freddo cane in terrazza, India sospira a pieni polmoni e s'irrigidisce nel cercare conforto dentro il maglione di lana intrecciata che indossa.
Una sigaretta tra le labbra screpolate e Megan di fianco a lei che ride a bocca aperta.
Sdraiata accanto a quest'ultima, Emma  spiega la figuraccia con Liam con il rossore nelle guance e il fumo nei polmoni. Dalia le ride vicino, le ripete quanto sia cogliona e ogni tanto posa lo sguardo sul cornicione, alzando un po' la testa, dove Olivia e Candice sono sedute e gambe incrociate coi giacconi a tenere caldo.
Il pavimento sotto di loro è gelido quasi quanto il vento che soffia contro le loro guance.
Quattro sdraiate sotto al cielo – Gelo non ti temo! – e le altre due sedute compostamente accanto ad un vaso di terracotta – Vedremo se parlerai ancora così quando domani avrai la febbre, Meg –.
"È stato terribilmente...orrendo – sta dicendo ancora Emma, la voce lamentosa e un braccio sul volto – Avevo indosso il nostro affitto mensile!, e questo idiota mi ha liquidata sorridendo. Ma vaffanculo va'!"
Dalia ride anche più della prima versione, quella in cui Liam è stato chiamato il 'diversamente abile', si sistema meglio contro il pavimento e appoggia con più vigore la testa nel cappuccio caldo: "Deve essere un ragazzo con una morale, o con dei principi" borbotta.
"Già! – esclama Emma, continuando a fissare il cielo scuro con rabbia – Un imbecille!"
"Non ti abbattere, Em – la rincuora Megan, voltandosi verso di lei per darle un piccolo abbraccio – L'oceano è pieno di pesci e Megan piena di amici"
"Non chiamare amici quelle persone, Meg! – Candice la guarda grazie alle luci di Londra e del salotto lasciate accese, ha lo sguardo quasi preoccupato – Non è bella gente e tu meriti di meglio, molto meglio"
"Concordo" soffia piano India, per la prima volta da quando si sono accampate in balcone.
Non è la prima volta che qualcuno dice a Megan una roba del genere. Lei la maggior parte delle volte indurisce lo sguardo, alza gli occhi al cielo senza farsi vedere, gonfia le guance ma non replica. E questo perché lei non ci crede, perché ha avuto un solo fidanzato in tutta la sua vita, in quarta elementare e perché si sono lasciati dopo che lei ha dato un bacio sulla guancia ad un altro ragazzino. Megan non è brutta, sa di non essere brutta e anzi, la gente pagherebbe per avere la sua voce così suadente, lo sguardo così malizioso e le curve così dannatamente al posto giusto.
Stop.
Il suo cervello non connette altro, Megan è bella perché ha un bel viso e nient'altro. È bella perché quando fa sesso non deve parlare o esprimere la propria opinione sulle radiazioni e perché dopo il quarto Martini nemmeno ricorda cosa siano le radiazioni.
Megan è bella, fa sesso e ha delle Louboutin, più meritato di così?
Olivia fa finta di non notare il telefono stretto dentro le mani di Candice e si rivolge a Dalia, che ora ha gli occhi chiusi e il volto stanco: "Ancora non mi è chiara come mai tu non voglia vedere Niall Horan, dopo che sono quanti?, tre anni?, che gli muori dietro come una ragazzina"
Dalia si mette a sedere di scatto, aiutandosi con le braccia e imprecando contro il pavimento completamente ghiacciato: "Prima di tutto – esala, già sulla difensiva – io non muoio dietro a nessuno. Semplicemente è un cantante che mi piace. Stop."
"Neanche fosse una stella di Hollywood montato da fare schifo, Dalia! – esclama ancora Olivia, e Megan sorride – Sembra un ragazzo a posto, a cui piace cantare e bere esattamente come te"
"Anime gemelle" mormora Emma, ridendo.
"Anime di merda! – strilla Dalia, e poi sbuffa di nuovo, sdraiandosi ancora – Sentite, non mi va di conoscerlo. Ho passato con lui una serata a pensare a quanto sia rude, arrogante, sfacciato e ignorante. Mi è caduto un mito, capite? Non ci tengo a rincontrarlo, basta così"
Cala il silenzio, Megan soffia il fumo nell'orecchio di Emma e questa ride e le dà un buffetto sul braccio.
Olivia prende un respiro profondo per non replicare e rilassa i muscoli, scuotendo la testa: "Idiota" borbotta, appoggiandosi alla ringhiera.
"Ma pensa! Detto da una ragazza incinta di uno sconosciuto è davvero d'aiuto!"
Olivia decide di lasciare perdere, incrocia le braccia al petto e guarda verso il cielo scuro, sperando di essere inghiottita.
La lingua morsicata dai denti per evitare di parlare.
Candice sospira pesantemente e India si alza in piedi, pulendosi i jeans scuri: "Buonanotte" dice soltanto, poi si china un'altra volta per spegnere la sigaretta – la quarta di un'ora – e trascina gli anfibi slacciati dentro casa.
"Buonanotte piccola!" grida Megan, più forte delle altre.
Aspettano sapientemente di sentire la luce del corridoio spegnersi e la porta del bagno chiudersi, poi Dalia alza il busto: "Abbiamo un problema"
"In realtà siamo piene di problemi" ribatte Emma.
"Intende dire che India oggi è stata più strana del solito, Em – spiega Olivia – Non hai notato? Era distratta e India non è mai distratta volutamente. Dev'essere successo qualcosa"
"Qualcosa che non ci ha detto" aggiunge Candice, il solito cipiglio un po' troppo preoccupato.
"Qualcosa che non ha detto a me" mormora Megan, ferita.
Emma spegne la sigaretta dentro il posacenere sul pavimento e l'abbraccia: "C'è di peggio, Meg, non ti preoccupare"
"E cioè?"
"Liam Payne, ovviamente!"
 
 
 
 
È ancora buio ma già mattina quando Olivia si sveglia. I dolori allo stomaco non riescono a farla dormire tranquilla, metà della sua notte la passa con il volto contro il cuscino cercando di non urlare e l'altra metà a piangere dal nervoso, dalla gioia e dalla rabbia.
Olivia non lo vuole questo bambino.
O forse sì. Anzi no. Beh, magari sì. È tutto un casino nella sua testa e nel suo stomaco, si sente ancora più stanca e molto più affamata e vecchia.
Ha paura, ha più che paura. Ha una paura fottuta di non esserne all'altezza. È giovane, ancora studia, si fa mantenere dai propri genitori con la minaccia dell'università e tutto sommato, le piace divertirsi.
È segretamente una romanticona, anche se lo dimostra solo davanti a Zac Efron o dopo il terzo bicchiere di birra.
Sogna le cose in grande, un giorno una bella casa e un bel giardino e un bel marito e un bel figlio.
Adesso ha un appartamento, cinque amiche, un esame che deve assolutamente dare e una pancia che sta crescendo.
E tanta voglia di gelato e di piangere e di piangere sul gelato.
Apre il frigorifero che sono le cinque e venti del mattino, sbadiglia rumorosamente e tira fuori il cartone del latte e uno yogurt alla fragola.
"Ti mordi la lingua"
Sobbalza di colpo, facendo cadere sul pavimento il cucchiaio che teneva già mano. Si volta verso il muro della cucina, India è appoggiata con una spalla, le braccia incrociate e i capelli legati in una coda. La cicatrice è pallida e lunga, Olivia deglutisce e prova a non guardarla: "India smettila di essere così inquientante" la rimprovera, sorridendo.
La bionda scuote appena la testa: "Ti mordi la lingua – ripete, con più convinzione – Quando Dalia dice quelle stronzate sul padre del tuo bambino. Ti mordi la lingua, si vede che muori dalla voglia di dire qualcosa, eppure rimani in silenzio"
L'empatia di India è qualcosa che ad Olivia ogni tanto fa paura.
Esattamente come in questo momento.
Si morde le labbra, lo stomaco brucia ancora di più. Prende aria, fa un passo indietro e i suoi occhi si riempiono di lacrime.
Beccata.
India sorride a labbra chiuse: "Come pensavo – mormora semplicemente – Tu sai chi è il padre del tuo bambino. Lo conosci. E probabilmente non glielo hai nemmeno detto, vero? – l'amica non risponde, e lei continua – Ti conosco come le mie tasche Olly. Hai aspettato che diventasse una cosa seria, poi lui non ti ha richiamata e tu hai fatto il test. E sai la cosa che più mi fa dà fastidio? Il fatto che non ti opponi. Bruci dentro dalla voglia di dire a tutte noi chi cazzo è lo stronzo che ti ha lasciata così su due piedi eppure non lo fai"
"Ho imparato dalla migliore, vero?" ribatte piano Olivia, con le lacrime agli occhi e un sorriso amaro.
Anche India sorride, intenerita: "Noi ci siamo sempre, anche se siamo tutte e cinque delle stronze, sai?"
Sospira, guarda il pavimento e poi le volta le spalle, tornando in camera.
"E tu? – la blocca Olivia, la voce tremante perché non vuole spaventarla – Tu come stai?"
India si volta piano, ha un sorriso più obliquo e meno convincente: "Starò bene, giuro"
Olivia non replica, si morde le labbra e aspetta che sia di nuovo sola.
Chiude gli occhi.
Il suo segreto, lei lo sa, è al sicuro.
 

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