Mi chiamo Juliet, Juliet Morris, ho 17 anni, vivo a Miami e frequento la High School Accademy. College frequentato da tre distinte categorie di alievi:i figli di papà, facilmente riconoscibili per i loro capelli gellati all'indietro e la divisa scolastica sempre stirata. I vip, i quali si escludono dalla massa, credendosi le star di hollywood, e i nerd. Beh insomma loro sono un po ovunque, dominano il mondo. Sarà comico dato che probabilmente sarò l'unica ma si, io non appartengo a nessuna delle tre categorie. I miei svolgono un umile lavoro, permettendo loro di pagarmi gli studi, mentre io cerco di contribuire nelle spese lavorando al negozio piú grande della città di Starbucks.
Come ogni mattina Alex, il mio ragazzo, percorre il corridoio del dormitorio femminile, facendosi trovare alle 9 dinanzi la porta della camera che condivido con Beatrix, la mia migliore amica sin da quando portavamo ancora il pannolino. Alzo la testa dal cuscino, aprendo gli occhi a due fessure per la luce mattutina che filtra dalla finestra. Stranita, giro la testa dal lato opposto, dove sul comodino giace la sveglia...sono le 9.45.
«Cazzoo,cazzo cazzo cazzo»Ormai in doccia con lo spazzolino in una mano e il getto doccia nell'altra, tento di accendere il Cellulare. Dopo essermi spaccata la testa la bellezza di quattro volte, e aver rischiato di dover fare presto visita all' apple store, il sacrosanto telefono si accende, mostrandomi ben 15 chiamate perse da Alex e 19 da Beatrix.
Esco dalla stanza cominciando a correre per arrivare al college, in un ritardo immane, dato che ho appena dato buca alle prime due ore. Senza sistemarmi la camicetta leggermente alzata, e i capelli spettinati, tiro giú la maniglia della porta con violenza.
«Morris, in ritardo il primo giorno di scuola. Veda di non rischiare la bocciatura anche quest'anno» il prof Laurentis, malgrado sia molto severo nella sua materia, vuole bene a tutti noi, e cerca sempre di aiutarci.
Tutti gli sguardi della classe momentaneamente sono su di me, con ancora la maniglia tra le mani, e un fiatone manco avessi corso per un campionato di ginnastica.
«Mi scusi prof, se solo la mia coinquilina avesse avuto la decenza di svegliarmi non avrei saltato ne' ritardato alcuna lezione» dico lanciando uno sguardo truce verso Beatrix, la quale se la ride tenendosi la pancia tra le mani.Ora buca, la mensa é stracolma, troppo per i miei gusti, cosí decido di andare alle macchinette e prendere una merenda per almeno alleviare la fame.
«Ehi Juliet» urla qualcuno alle mie spalle.
Mi volto e vedo Alex corrermi incontro.
«Ehi» sorrido e gli lascio un dolce bacio sulle labbra. Qualche anno fa non avrei mai immaginato lui al mio fianco. Capitano della squadra di basket e popolare al college. Siamo completamente differenti, ma ormai la mia vita con lui é un abitudine...non potrei mai immaginare la mattina di aprire la porta e non trovarlo li ad attendermi, o le nostre passeggiate al parco.
«Stamattina a quanto pare non ne volevi sapere di venire a lezione eh» Alzo gli occhi al cielo, anche le mura di questa scuola oramai sanno che sono una ritardataria.
«Mi é arrivato un messaggio da Thiago, mi aspettano tutti in campo. Ci vediamo tesoro» e va via lanciando un bacio volante.
Sospiro e continuo a camminare negli immensi corridoi della High School Accademy, quando una spallata non mi costringe a voltarmi infastidita.
«Cazzo, stà piú attento. Cos'é non ci vedi?» sbotto furiosa alla montagna di ragazzo che mi si para davanti.
«Senti, stai calma, non mi pare di averti ucciso il gatto.» dice nervoso, sarà la sua giornata no.
Butto gli occhi sulle monete cadute a terra durante lo scontro, e mi accovaccio a terra per raccoglierle.
«Non c'é bisogno che mi aiuti, non importa» dico quando le sue dita sfiorano le mie e un brivido mi crea la pelle d'oca.
«Scusami, non volevo sembrare un maleducato, ma sai é il mio primo giorno in questa scuola e sembrano tutti cosí...»
«Irritabili? Lo so, ti ci abituerai» sorrido allo splendore che mi fissa con soggezione gli occhi.
«Probabile, se non me ne scappi via prima ancora di farci l'abitudine» ride facendo ridere anche la sottoscritta.
«Mh io ora scappo, la pausa pranzo fortunatamente non dura un eternità ed io ho fame. Quando vuoi posso farti da guida per mostrarti l'intero college»
«oh ti ringrazio...» si ferma di botto.
«Juliet, benvenuto allora»
«Adrian, grazie» e va via.
Finalmente mangio la mia merenda, e non appena sento il suono della campanella comincio le lezioni.La stressante giornata é finita e finalmente a casa, mi butto sul letto lasciandomi trasportare da un sonno profondo.
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Just Best Friend
FanfictionJuliet Morris,17enne di Miami, frequenta la High School Accademy. Adrian Cooper, 21enne originario di Seattle, decide di iscriversi al College piú famoso della città, l' High School Accademy. Grazie ad uno scontro si incontreranno e da lí, il loro...