Questa storia è ambienta in un ambiente mitologico dell'Antica Grecia, ma nonostante questo sono presenti molti elementi anacronistici funzionali alla narrazione.
Chiariamo i ruoli:
Genn>Ade
Alex>Human
Giosada>Zeus
Shorty>Guaritore
Elisa>Demetra
Enrica>Persefone
Fedez>Ares
Mika>Afrodite
Andy>Efesto
McFly>Caronte
Genn sedeva annoiato sul trono di ghiaccio e fiamme che gli lambivano i capelli biondi, osservando il contatore delle anime che si avvicinava pian piano alla quota di diecimila trapassi. Non che gli importasse; in fondo, le uniche anime per cui nutriva un po' di interesse erano quelle sacrificali, con cui aveva qualche interazione che non fosse costituita di suppliche e lamenti, anche se erano molto rare le offerte per Ade. Loro erano i soli che evitavano la lenta ed eterna agonia dello Stige, servendolo in casa sua per il resto del loro tempo. Oh, se solo fosse arrivato un sacrificio... ma mai sarebbe successo ovviamente con la sua sfiga, che gli impediva di avere un rapporto sessuale vagamente soddisfacente da millenni. Secondo le regole non scritte dell'Ade, poteva fare sesso solo con i sacrifici umani consenzienti una volta sola da quando arrivavano nel suo regno, a meno che non li scegliesse. Ma visto che la Scelta era talmente rara da essere introvabile, come il colpo di fulmine umano, con il suo cuore di pietra non si poneva nemmeno il problema.
Quando la sua adorata mogliettina, Enrica, era arrivata negli Inferi sotto insistenza di Elisa che voleva accasarla, aveva pensato di poter fare qualcosa almeno con lei che lo distraesse dalla monotonia dei dannati, ma poi la dea si era dimostrata così casta e pura da non farsi toccare nemmeno per sbaglio, e visto che lui non l'avrebbe mai obbligata a fare nulla...
Fatto sta che era annoiato, e cercava disperatamente qualcosa da fare: per questo, non appena percepì che era arrivato un nuovo sacrificio con la barca di McFly, si diresse verso l'attracco e attese. Individuò subito la nuova anima, illuminata da un alone blu. Era un bel ragazzo, probabilmente un principe figlio di un re decaduto.
"Ciao McFly, oggi sei tornato tardi. Portami tu le anime al giudizio. Ragazzo sacrificato, con me, ora." Vide i suoi occhi accendersi di terrore, era evidente che aveva capito chi fosse dal potere che emanava sull'ambiente. Si girò senza controllare se lo stesse seguendo, dirigendosi verso il palazzo ed entrando nelle sue stanze.
"Bene, quello in fondo è il bagno. Prepara la vasca calda e aspettami lì, dovrebbe esserci una sedia."
Mentre il ragazzo scompariva per obbedire ai suoi ordini, lui si concesse un attimo di rilassamento: odiava essere così duro, soprattutto con i nuovi arrivati che erano già abbastanza spaventati per conto loro,ma non poteva farne a meno almeno all'inizio, per essere certo di avere la totale obbedienza.Dopo una decina di minuti entrò nel bagno, trovando con piacere la vasca piena di acqua profumata. Si spogliò con disinvoltura, entrando nell'acqua tiepida e osservando il ragazzo in piedi vicino alla vasca, che ora notò avesse gli zigomi leggermente arrossati, non riuscendo a trattenere un ghigno.
"Siediti. Dimmi un po' di te, come ti chiami?"
"Sono Alex, figlio di Eponimo di Atene, e ho 19 anni. Mi hanno sacrificato per la buona riuscita della battaglia."
"Strano, di solito sacrificano le donne, non i giovani che possono combattere"
"Sì, ma non mi ritenevano adatto a combattere. Io sono, diciamo... ecco, mi piacciono i ragazzi più delle donne e diciamo che ai comandanti questa cosa non è piaciuta. Hanno colto l'occasione per liberarsi di me." Vedendo la tristezza che lo assaliva Genn, che era sì un po' stronzo ma non così insensibile, decise di cambiare argomento.
"Dunque, ti spiego cosa dovrai fare qui. Per i primi tempi dovrai essere semplicemente al mio servizio, farai qualsiasi cosa ti chieda. Dopo qualche anno, ti trasferirò ad un'altra mansione più specifica, probabilmente in un'altra ala del palazzo. Fino ad allora starai qui con me, mia moglie ha un'altra stanza, condividerai la camera solo con me. Tu sei un sacrificato, e questo ti mette in una posizione particolare: è un po' brutto da dire, ma diciamo che potremo avere un solo rapporto sessuale. Non ti spaventare troppo, ti darò il tempo per ambientarti prima e se non vorrai farlo non ti forzerò, e ti assicuro che il sesso con me è davvero fantastico. Comunque potremo avere solo quel rapporto, e a meno che dopo non ti Scelga, cosa che sarà molto difficile. Ora passami l'asciugamano." Disse uscendo dalla vasca. Quasi gli venne da ridere, vedendo il suo viso completamente terrorizzato.
"Ehi, stai tranquillo. Non sono un maniaco che va in giro a stuprare la gente, okay? Non faremo nulla per adesso. Ora vai a dormire, dev'essere stata una giornata pesante" Cercò di tranquillizzarlo, prendendogli dolcemente il mento tra le mani e costringendolo a guardarlo.
Solo quando il ragazzo -Alex- scomparve dalla sua vista si rese conto di essere stato incredibilmente dolce, come non lo era mai stato neppure con sua moglie, ma scrollò le spalle, dando la colpa all'intorpidimento che gli aveva procurato il bagno caldo. Ci avrebbe pensato il mattino seguente.