Le cose che non ti aspetti

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Mio padre era un grande uomo, forte e possente. Lui era il direttore di una fabbrica molto importante e si chiamava Enzo Dussemburg.
Era sposato con Cassandra, mia madre, una donna dai capelli lunghi e castani e dagli occhi che sembravano quelli di un diavolo.
La mia famiglia era formata dai miei genitori, me e dalle mie due sorelle : Jenny e Lisa.
Jenny era una ragazza di diciassette anni, molto dolce e amava scrivere; Lisa aveva due anni, era una bambina dai capelli ricci e biondi.
Io invece, Emily, ero una ragazza di quindici anni dai capelli lunghi e biondi, occhi azzurri ed ero alta ed esile.
La mia più grande passione era la musica; questa passione nacque quando iniziai la scuola media, dove imparai a suonare il pianoforte.
La musica fin da subito divenne parte di me, essa mi faceva sentire unica e speciale.

< Emily, oggi appena finisce la scuola, torna subito a casa > disse mio padre
< Perché papi? Che succede ? >
< Niente, tesoro, ho solo una sorpresa per te >
< Uh ...e mica mi diresti di cosa si tratta ? > dissi incuriosita
< No tesoro, non mi incanterai con il tuo visino, non dirò nulla. E adesso vai che è arrivato Peter >
< Okay papi, adesso vado > gli lasciai un bacio sulla guancia ed uscii dal cancello.

Peter aveva la mia stessa età, aveva occhi castani dorati e capelli bruni, era alto e muscoloso e, sì, lo confesso avevo una cotta per lui.
Peter lo avevo conosciuto a scuola, lui suonava la chitarra ed era molto bravo. Come ogni mattina alle sette in punto mi veniva a prendere per andare a scuola.

< Ho visto che stavi parlando con tuo padre, una delle sue solite sorprese?>
< Si, adoro quando mi fa una sorpresa, però ogni volta non mi da mai in indizio > misi il labbruccio
< Lo sai come è fatto tuo padre, non dirà mai niente a una figlia curiosa come te > disse ridendo
< Ehi, Peter, cattivo > e anch'io seguii la sua risata

E senza neanche accorgecene arrivammo a scuola.

Le ore passarono lentamente, però finalmente potei uscire, e raggiungere casa.

Aprii la porta e vidi mio padre con due valigie tra cui una era la mia;
< Tesoro vai di sopra, cambiati e scendi, dobbiamo partire! > disse mio padre
< Partire? Dove ? Per quanto ?>
< Dai ora vai, ti spiegherò tutto in auto >

Salii le scale e mi cambiai velocemente, scesi le scale e andai in macchina.

< Dove stiamo andando papà? >
< A Londra tesoro, ho contattato un mio vecchio amico compositore, e volevo che imparassi qualcosa, da un compositore bravo come lui >
Rimasi scioccata e poi dissi < Ma, ma... ma io ti adoro papi; come fai a stupirmi ogni volta! Grazie papino >
Ero strafelice, era già un po di tempo che avevo voglia di iniziare ad approfondire i miei studi di composizione. Alle volte mi stupiva davvero tanto mio padre!

L'aereo sarebbe partito a momenti, già tutti i passeggeri, compresi io e mio padre, erano saliti; non vedevo l'ora di atterrare a Londra e conoscere questo compositore.

Dopo qualche ora arrivammo a Londra e dall'aeroporto ci dirigemmo verso la casa dell'amico di papà, James, si chiamava, mi aveva detto sopra l'aereo.
Suonammo il campanello della grande casa e ci venne ad aprire la governante che ci fece accomodare.
Era una casa bellissima, al centro della camera dove stavamo aspettando James, c'era un fantastico pianoforte a mezza coda bianco.
< Oh, siete arrivati, vi aspettavo > sentii, era James.
< Siamo arrivati giusto adesso > disse mio padre
< Vieni qua, amico mio, da quanto è che non ci vediamo, Enzo? >
< Da quando tu ti sei trasferito a Londra, giusto 12 anni fa >
< E sì, come vola il tempo, e quindi...me la devi presentare la tua figlioletta ? >
< Si ecco, questa è Emily >
< Oh, piacere Emily, sono James; tuo padre mi ha parlato tanto di te >
< ...si, piacere > dissi timidamente, non sapevo come comportarmi.
< Dai Emily, fammi vedere cosa sai fare al piano, suona qualcosa > mi incoraggiò James; aveva capito che ero imbarazzata.
Per fortuna che c'era la mia adorata musica che mi faceva superare ogni ostacolo...mi sedetti su quel fantastico pianoforte e inizia a suonare.
Appena ebbi finito di suonare il Claire de lune di Debussy, vidi James applaudire e avvicinarsi a me:
< Avremo tante cose da fare insieme, piccola Emily > mi disse

Uscimmo dalla casa di James, e dopo aver preso appuntamento per il giorno seguente, ci dirigemmo verso l'hotel dove avremmo alloggiato.

Un amore incondizionatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora