Capitolo 2

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Andai ad aprire la porta e appena l'aprì vidi un ragazzo alto più o meno un metro e ottanta,capelli castani e ricci,occhi verdi e labbra rosee davanti a me.
Aveva addosso un jeans nero,una maglietta bianca un po trasparente da cui sotto si potevano intravedere dei tatuaggi,infine aveva degli stivali sul marroncino.

-Cos'hai da guardare e chi sei?Sai dov'è James?-

Chiese acido e freddamente guardandomi da testa a piedi.
Guardai il ragazzo negli occhi e poi mi leccai il labbro inferiore.

-S..sono Sophia,la figlia di James...t-tu chi sei?cosa vuoi da mio padre?-

Chiesi e abbassai la testa sentendomi troppo debole per ricambiare lo sguardo indifferente del ragazzo davanti a me.
Lui sospirò e mi guardò sbalordito.

-Cosa?James ha una figlia?Mh...non me l'ha mai detto.-

Disse e mi spinse di lato entrando nella casa,io lo guardai quando era di spalle e notai che stava guardando la stanza in cui ci trovavamo,il salotto.

-Si,potresti dirmi chi sei?mio padre non è in casa...torna stasera.-

Dissi e a quella parola mi sentì morire sapendo che stasera lui avrebbe abusato di me per l'ennesima volta.
Il ragazzo si girò verso di me e mi guardò per qualche secondo prima di parlare.

-Lo aspetterò qui...che tu voglia o no.-

Lo guardai e abbassai la testa cercando di fare qualcosa,lui non può stare qui.

-Mio padre non sarebbe d'accordo.-

Dissi restando sempre con lo sguardo incollato al pavimento,il ragazzo non ascoltò minimamente le mie parole e si diresse verso la cucina,aprì il frigorifero e prese una birra.
Senti la porta aprirsi e vidi mio padre entrare dalla porta,guardai il ragazzo e lui vedendo mio padre sorrise,aveva due fossette bellissime.
Mio padre guardò il ragazzo e ridacchio.

-Harry ciao,come mai qui?sei venuto a svuotati il frigorifero?-

Mi guardò e poi guardò il ragazzo riccio ormai davanti a lui con la birra in mano.
Il riccio rise e continuò a guardarlo ignorandomi.

-Hai già conosciuto mia figlia?Sophia non ti sei presentata?-

Mi guardò e mi fece un sorrisino malizioso facendomi segno che se avessi detto qualcosa mi avrebbe tagliato la lingua mentre il ragazzo si era girato verso di me.
Guardai mio padre e poi il ragazzo.

-In realtà si..si è presentata sono io che non mi sono presentato,io sono Harry.-

Dice inespressivo e poi ritorna a guardare mio padre.

-Volevo solo dirti che domani arriveranno altri sacchetti,devi metterti a lavoro con gli altri,siete indietro e a mio zio questo non va bene.-

A quelle parole mi si gela il sangue nelle vene e indietreggio un po.

-I..io vado in camera mia,buona notte.-

Senza badare ai richiami di mio padre entro nella mia camera al piano superiore.
La mia stanza in dieci anni era cambiata molto,le pareti non erano più rosa ma erano grige..spente,senza nessun colore,senza vita,come me in questo momento...vuota.

Sentì un rumore improvviso e mi svegliai di colpo,la porta era spalancata e nel buio vidi mio padre,accese la luce e notai che aveva gli occhi rossi per colpa dell'alcool...come dieci anni fa.

-Baby..oggi ti sei comportata male,ti aspetta la punizione.-

Mi tolse velocemente velocemente il piumone da dosso e urlai ma lui mi tirò subito uno schiaffo in pieno viso,strappo la mia maglietta del pigiama e poi mi sfila velocemente i pantaloni,mi dimenavo ma come sempre era più forte di me.
Si mise sul letto a cavalcioni su di me e mi tolse le mutandine.
Continuai a dimenarmi ma lui era troppo forte,mi tirò un pugno e non vidi più niente...tutto nero.

Il mattino dopo mi svegliai nuda nel mio letto e piena di lividi su tutto il corpo,scoppiai in lacrime e mi ranicchiai su me stessa,mancava ancora un ora all'arrivo del pullman quindi mi preparai con calma.
Decisi di truccarmi un po per nascondere i lividi.
Non mi truccavo quasi mai perché non mi piaceva avere tre kg di trucco sulla faccia.
Mi misi lo zaino in spalle e uscì di casa,mentre mi avviavo alla fermata una macchina accosta vicino al marciapiede e abbassa il finestrino.
Andai avanti per la mia strada ma ad un tratto sentì chiamare il mio nome da una voce roca,mi girai verso la macchina e notai Harry,il ragazzo del giorno prima.

-Entra in macchina,ora.-

Dice con voce fredda e guardandomi male,entrai nella macchina.

-Tu sai del lavoro che fa tuo padre si o no?-

Disse partendo senza ne guardarmi e ne salutarmi.

-S..Si,io so tutto,dove mi stai portando?.-

Deglutì rumorosamente e lo guardai,avevo paura di quel ragazzo,pensavo che lui fosse come mio padre.

-Bene non dire niente a nessuno se non vuoi che io faccia male a te e al tuo paparino,a scuola.-

Disse freddamente e il sangue mi si gelò nelle vene,lo guardai spaventata e appena si fermò davanti a scuola uscì dalla macchina ed entrai velocemente nell'edificio.
Andai all'armadietto e presi i libri delle prime due ore,andai nell'aula di biologia e mi sedetti al mio solito banco.
Dopo circa dieci minuti la classe si riempi ed entrò il professore che distribui i compiti,mentre aspettavo il mio turno stavo leggendo un paragrafo del libro senti il mio cognome detto dal professore.
Mi alzai dal mio banco e andai verso il prof,tutti iniziarono a ridere a crepapelle e io mi girai e li vidi ridere di me,il prof tolse qualcosa dalla schiena e mi girai verso di lui,aveva in mano un foglio con scritto "mi piace il cazzo però nessuno me lo vuole dare perché mi taglio".
A quelle parole iniziai a piangere e scappai dall'aula per poi uscire dall'edificio.

Andai in un parco e mi sedraiai su una panchina mettendo la testa sullo zaino,gli occhi iniziarono a farsi pesanti così mi addormentai.

spazio autore

hellooo!
ho voluti scrivere un altro capitolo perché non avevo niente da fare.
spero vi piacciaa.
ve se ama people.♡

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 18, 2016 ⏰

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