Chloe Meyer & I

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La nostra storia era iniziata un caldo pomeriggio d'estate nel parco giochi del nostro paese, tutti i bambini, compresa me, giocavano quando ad un certo punto vedo una bambina che  prende un tubo dell'acqua, che si trovava negl' intorni, e cominciò a spruzzare l'acqua a tutte le persone che si trovavano lì e intanto diceva ad alta voce:<< oh! finalmente del fresco, non siete grati a me per aver rinfrascato le vostre teste calde>> e io le vado accanto e le dico << sai non sforzarti tanto a spiegare a questi umani del tuo intento perchè non se ne sono accorti, li hai presi di sorpresa, sono più ciechi di steve wonder>> e cominciò a ridere.                                                                                                                        La massa di genitori ci inseguiva e noi correvamo a più non posso nella strada bagnata, era come in un film. Il nostro rifugio era stato sotto un albero di pesche nel famoso dirupo. Stanche e con il fiatone non smettevamo di ridere, quando arrivò il momento di smettere e sentimmo un senso di estranietà che ci avvolgeva attorno insieme all'albero.                                                  A rompere il silenzio era stata Chloe: <<senti, ti va di essere la mia migliore amica, mi sento sola, anche se la solitudine a volte è la mia miglior compagnia, non mi fa domande inopportune e in certi molti momenti mi da risposte; ma questo non è il mio caso. Allora, che ne dici?>>, io in quel momento ero rimasta senza parole perchè non sapevo che cosa risponderle ma mi fidavo di lei e quindi decisi di dire "sì".

Era un vero e sincero "Sì". Lo era.

Qualcosa per la quale vale metterci il cuoreWhere stories live. Discover now