Epilogo.

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Michael stava aspettando impazientemente che Luke arrivasse.
Andiamo, sarebbe arrivato, vero?
La scuola era già finita da un pezzo, ma Michael non perse le speranze.
Sapeva che Luke sarebbe arrivato.

Dopo un'altra mezz'ora, decise che aveva aspettato abbastanza.
Evidentemente Luke non sarebbe arrivato, non teneva a Michael come Michael teneva a lui.

Si allontanò dal telefono pubblico, attraversò la strada e andò dall'altra parte del marciapiede.
Delle lacrime scesero dai suoi occhi.
Lui amava Luke.

«No!», sentì gridare.
Si girò di scatto e fu lì che lo vide. Luke Hemmings, inginocchiato davanti al telefono pubblico, con le mani sugli occhi, mentre il suo corpo veniva scosso dai singhiozzi.
«Ho fatto tardi...», mormorò il biondo.

«Luke?», lo richiamò Michael, attraversando nuovamente la strada.
Gli occhi cerulei di Luke si alzarono e videro il ragazzo più grande.
«Michael?»
Entrambi erano sconvolti.

«Sei tu il mio Luke?»
«E tu sei il mio Michael?»

Il tinto aiutò il più piccolo ad alzarsi in piedi, sorridendo dolcemente quando si accorse della coroncina di fiori che stava sulla testa di Luke.
Tutto quello che fecero fu abbracciarsi, tenersi stretti l'uno all'altro.
Poi Michael appoggiò dolcemente le labbra su quelle del più piccolo, proprio come si era promesso.

Luke era innamorato di Michael, Michael era innamorato di Luke, e quando loro credevano di starsi disinnamorando dell'altro, in realtà non facevano altro che innamorarsi sempre di più.

Ora pubblico i ringraziamenti.

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