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Mi svegliai preso. Era molto strano visto che era domenica. Ancora mezza addormentata andai a fare colazione ma, subito dopo, mi ricordai di dover controllare il telefono.
Una volta preso mi venne quasi un colpo.
"Ciao sorellina!! Mi sono trasferita a due quartieri da te, vienimi a trovare.
Ti invio la posizione che sennò ti perdi.
Baci ^-^"
Sospirai, non ero mica così stupida da perdermi.

Io mi chiamo Elena, ma mi piace farmi chiamare Luna, mentre mia sorella si chiama Sofia.
Lei dopo aver litigato con nostra madre era partita per la Corea, era per questo che odiavo anch'io nostra madre.
Da quando se n'era andata avevo iniziato a vestirmi e a tingermi di nero, avevo anche iniziato a tagliarmi, mi dava piacere.
Adoravo vedere il sangue colare dal mio polso e finire per terra, adoravo l'odore del sangue, adoravo leccarlo.
Ovviamente mia sorella era contraria, ma che ne poteva sapere del piacere che provavo mentre la lama andava a conficcarsi nella mia pelle.

Appena fu pomeriggio mi preparai per andare da mia sorella.
Ovviamente essendo emo mi vestii totalmente di nero, dalle scarpe fino al mio adorato collare.
Uscii di casa salutando mia madre ed iniziando a sciogliere le cuffie da un nodo  intricato.
Appena ci riuscii mi misi ad ascoltare i BigBang, un gruppo sud coreano.
Come al solito non feci caso alle persone che mi guardavano come se fossi un emarginata, e forse lo ero veramente, ma mi limitai ad ignorarli, ormai ci ero abituata.
Quando arrivai davanti al palazzo dove abitava mia sorella, senza indugiare, le citofonai. Ero abbastanza ansiosa visto che non ci vedevamo da 4 anni.
"Chi è?"
"Sono Luna."
"SORELLINAAAA!!" Diventai sorda.
"SALI, ABITO AL SECONDO PIANO!" Continuò poi.
Ancora mezza stordita entrai e la mia "sfaticaggine" mi disse di prendere l'ascensore ma il mio buonsenso non era d'accordo, quindi optai per le scale.
Appena arrivai al secondo piano notai subito una porta socchiusa, e bussando entrai.
"Permesso..?!"
Appena entrai sentii più voci provenire dalla stanza in fondo al corridoio.
"Odio incontrare gente nuova." Pensai, e subito mi misi a camminare verso la rumorosa stanza.
Vidi 7 ragazzi oltre che mia sorella.
"Ciao.." Dissi timidamente.
Mia sorella si alzò e mi abbracciò, ovviamente non ricambiai l'abbraccio.
"ELEN- Cioè Luna, da quanto tempo!!" Disse sorridendo.
"Questi sono i miei amici e lui.." Indicò un ragazzo dai capelli castani ed occhi.. A mandorla..?
"È il mio ragazzo." Disse infine.
Pensai subito che fossero coreani quindi mi presentai con tanto di inchino.
Si alzarono e mi salutarono anche loro.
"Ciao io sono Taehyung, ma puoi chiamarmi anche Tae." Disse sorridendo in modo buffo e facendo una "V" con le dita.
Lo odiavo.
"Io sono Namjoon."
"Io mi chiamo Seokjin ma tutti mi chiamano semplicemente Jin."
"Quindi si chiama così il suo ragazzo." Pensai.
"Io sono Jimin." Disse sorridendo..
"Yoongi." Si inchinò.
"I'M YOUR HOPE, I'M YOUR ANG-" Yoongi lo colpì.
"Chiamami Hobi" Disse infine sorridendo e massaggiandosi la testa.
Mi accorsi che delle braccia stavano circondando la vita di Taehyung, poi da dietro quest'ultimo sentii:
"I-io sono Jungkook.."

"Hey Kookie, non aver paura, mia sorella non ti farà niente." Disse Sofia rivolta a Jungkook, poi si girò verso di me.
"Puoi anche toglierti la felpa, fa come se fossi a casa tua." Annuii togliendomi la felpa facendo intravedere le cicatrici sui miei polsi.
Mia sorella sbarrò gli occhi e Jimin si avvicinò preoccupato prendendomi il braccio.
"Chi te l'ha fatto?" Mi guardò negli occhi.
"Come hanno potuto fare una cosa del genere ad una ragazza!" Disse questa volta arrabbiato.
"Io mi taglio." Lo scansai.
Ripresi la felpa e mentre tutti mi guardavano preoccupati dissi:
"Ora è meglio che vada, i miei amici mi stanno aspettando." Una bugia detta a fin di bene.
Mi misi a correre una volta uscita dal palazzo ma mi sentii tirare il polso facendomi girare, ciò mi fece un po male dato che avevo delle ferite.
Dopo aver imprecato mentalmente mi accorsi di essere a pochi centimetri da Jimin.
"Che vuoi?!" Dissi fredda cercando di liberarmi dalla sua presa.
"Sii mia amica." Disse dolcemente lasciando il mio polso.
Appena mi lasciò iniziai a camminare.
"Non ho bisogno di nuovi amici." Pensai ma a quanto pare lui non la pensava come me perché mi superò iniziando a camminare all'indietro.
"Dai, ti prego!"
Mi fermai e sorrisi.
"Solo se fai una cosa." Dissi.
"Qualsiasi cosa."
Presi il suo braccio e lo tirai verso un vicolo isolato. Lontani da occhi indiscreti.
"Tagliamoci e ti riconoscerò come mio amico." Gli dissi. Sapevo che non lo avrebbe mai fatto, per questo gliel'avevo proposto.
"Va bene." Disse ed io stupita tirai fuori dalla mia tasca un coltellino.
Mi tagliai il polso per prima, poi lo tagliai a lui e feci scendere un po del mio sangue sulla sua ferita.
Cercammo di ripulirci al meglio dal sangue e dopo un po' mi disse:
"Vieni a prendere un gelato con me." Sembrava di più una affermazione che una domanda.
"Non lo voglio."
"Devi per forza."
Arresa lo seguii, sapevo che non mi avrebbe lasciata andare via facilmente.

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Salve..
Spero che vi piaccia la mia prima fanfiction con il grande aiuto di YaoistaNyanNyan .

Yin & Yang//Park Jimin - in revisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora