Capitolo 8

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La sala è piena di invitati seduti sui banchi che aspettano che la funzione abbia inizio. Ci sono tutti i miei zii e cugini e tantissima gente che non conosco,tutti invitati da Hassan.
Il momento è arrivato e non posso fare più nulla. Mia mamma non fa che dirmi quanto sono bella con questo vestito costosissimo. Tutti mi fanno i complimenti,come se fosse davvero un bel giorno per me. Mancano venti minuti all'inizio della funzione,non ho ancora visto Hassan.
<<Che bella ragazza!>> continuano a dire.
Mia mamma esce fuori per un attimo dallo stanzino e mi sento pizzicare il braccio. È una donna. Il viso coperto interamente. Solo gli occhi visibili.
<<Aisha,sono io.Siamo venuti a salvarti>>
Riconosco la voce. È la madre di Aamir.
<<Forza,seguimi!>>
<<Ma come?>> chiedo,mentre un velo di speranza si fa spazio dentro di me.
<<Fidati di me>>
Mi prende per mano e mi porta via da un'uscita secondaria. I miei genitori per fortuna sono dal lato opposto della sala.
Corriamo fino a raggiungere la strada adiacente alla chiesa. Lei mi fa segno si salire su un auto,piccolina e vecchia,coi vetri oscurati. Io entro sui sedili posteriori e noto Aamir vicino a me. Gli sorrido. Vorrei dire tante cose ma mi limito ad abbracciarlo. Sento la potenza affettiva di quell'abbraccio. Ci stacchiamo e lui mi sorride. Mi era mancato il suo sorriso. Mi toglie il velo che copre il viso.
<<Sei meravigliosa. Ma lo sei ancora di più senza queste costose terre in faccia>>
Ci baciamo.
Lei sue labbra mi sanno di casa. Se la casa è il posto dove ci troviamo bene,allora casa mia è questa con lui. Appena termina il bacio mi accorgo che a guidare è il padre di Aamir e che non stiamo andando verso casa loro. Il che sarebbe poco sicuro dato che abitano vicinissimo ai miei. Mi volto verso Aamir. Non è più sorridente. E nemmeno io lo sono. In un attimo capisco tutto. La macchina è diretta verso il porto. Vogliono farmi imbarcare per qualche paese lontano.
<<Italia>> mi dice Aamir.
<<Lo so che ti aspettavi che saremmo stati insieme per sempre,finalmente. Ma purtroppo non è possibile,Aisha. Sarebbero venuti a cercarti. E a quel punto sarebbe stato peggio. Devi andare lontano. Saperti al sicuro è la cosa più importante>>
SAPERTI AL SICURO È LA COSA PIÙ IMPORTANTE. Ma quanto ti amo?
Capisco che la cosa che posso fare per farlo sentire meglio è fargli capire che non sono arrabbiato con lui.
Allora gli sorrido.
<<Aamir,io non sono arrabbiata con te. Capisco benissimo che non potevamo stare insieme. Come posso essere arrabbiata con la persona che mi ha salvato la vita? Con la persona che mi sta regalando la vita che ho sempre sognato. È vero che ti amo e che mi mancherai,ma proprio per questo non potrei mai avercela con te>>
<<Anche io ti amo. Tantissimo. Grazie per le belle parole,le ricorderò a vita. Anzi no,perché noi un giorno ci rivedremo. Quando non ci saranno più guerre,quando le bambine non dovranno più sposarsi per povertà..quando il mondo sarà migliore>>
<<Arrivederci,allora>> e restiamo abbracciati fino alla fine del viaggio. Sento i genitori di Aamir sorridere dai sedili davanti.
<<Buona fortuna,bellissimo fiore>>mi dice la madre di Aamir. Dopo,io e suo padre scendiamo dall'auto. Lui inizia a spiegarmi tutto.
<<Quel signore laggiù. Io lo conosco. È un mio amico. Lui è il possessore della barca. Partirete tra un ora.Intanto,prendi questa>> Mi porge un borsone pieno di roba.
<<Anche questo. Grazie,grazie mille davvero>>
<<Non devi ringraziarmi. È provvista di cibo e vestiti e alcune cose da parte di Aamir>>
Saluto per l'ultimo volta Aamir,da fuori.
Ti amo e lo farò per sempre.
Io e suo padre ci incamminiamo verso il tizio che possiede la barca,lui inizia a parlargli ma io non ascolto neanche. Aamir mi affolla la mente.
Appena hanno finito lui mi guarda e scoppia e scoppia a piangere.
<<Buona fortuna bella. Ti voglio bene come una figlia>> e mi abbraccia
<<Buona fortuna anche a voi, e grazie! Mi avete salvato la vita>>
Mi da una pacca sulla spalla e si incammina verso l'auto.
Sono triste per Aamir. Ma sono felice perché mi aspetta una nuova vita,lontano da quelle persone che dicono di essere i miei genitori ma non mi hanno mai voluta bene. Lontano da questo posto che non ti permette di realizzare i sogni.
Addio Arabia.
Addio Aamir.

Scura come la notte,bella come le sue stelle (#wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora