Perseo e Medusa

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Gli anni passarono e Perseo divenne un uomo forte. Danae, che con gli anni era diventata ancora più bella, divenne oggetto dei desideri del re Polidette che cercava di convincerà a sposarlo ma la donna non ricambiava i suoi sentimenti.
Polidette, un giorno, annunciò di volersi sposare con Ippodamia, figlia di Pelope e chiese hai suoi amici di fargli come sono nuziale un cavallo a testa ma Perseo che non possedeva e non poteva donargli un cavallo disse a Polidette di chiedergli qualunque cosa è lui gli è l'avrebbe data.

A questo punto Polidette chiese a Perseo di portargli la testa della Gorgona Medusa, sperando che morisse nell'impresa e che la madre Danae avrebbe ceduto e sarebbe divenuta sua moglie.

La leggenda narra che Medusa invaghitasi di Poseidone abbiamo avuto una relazione nel tempio di Atena e che quest'ultima profondamente irritata dall'affronto trasformò la fanciulla in un mostro:
Il corpo gli si ricoprì di scaglie di serpente, i denti divennero zanne di cinghiale, i capelli si tramutarono in serpenti e il suo sguardo era in grado di tramutare in pietra chiunque la guardasse negli occhi.

L'impresa che Perseo stava per compiere era sicuramente destinata a fallire se non fossero accorsi Atena ed Ermes in suo aiuto che gli portarono ciascuno un dono.
Atena gli donò uno scudo indistruttibile e che gli avrebbe permesso di guardare la Gorgona indirettamente, in modo che l'eroe non si tramutasse in pietra.
Ermes gli regalò una spada che fosse in grado di decapitarla, visto che le squame che gli ricoprivano il corpo erano indistruttibili.
Tali armi però non erano ancora sufficienti, così Ermes suggerì a Perseo di chiedere alle ninfe di farli dono dei calzari alati e di una sacca in cui mettere la testa della Gorgona una volta decapitata, perché anche se una volta morta i poteri di Medusa erano ancora attivi e gli occhi, quindi, ancora in grado di pietrificare se aperti.
Ma un'altro problema sorse quando Perseo dovette trovare la dimora delle ninfe visto che ne Atena ne Ermes ne erano a conoscenza, così quest'ultimo suggerì a Perseo di chiedere alle tre Gaie, sorelle della Gorgona Medusa.

Le tre Gaie non avevano mai conosciuto la giovinezza in quanto erano nate già vecchie e possedevano solo un dente e un occhio che condividevano per mangiare e vedere.

Quando una delle tre Gaie si tolse l'occhio per darlo a una delle sue sorelle Perseo glielo rubò e disse che l'avrebbe restituito solo se gli avessero detto dov'era la dimora delle ninfe.
Le tre Gaie avendo paura di rimanere cieche acconsentirono allo scambio e gli rivelarono dove si trovava la dimora delle ninfe.

Scoperta la dimora delle ninfe si diresse da loro che gli donarono i calzari alati e la sacca in cui depositare la testa di Medusa.

Equipaggiato di tutto si diresse nella tana delle tre Gorgoni che trovò addormentate.
Seguendo il consiglio di Ermes iniziò a camminare all'indietro guardando Medusa riflessa sullo scudo di Atena e quando fu vicino al mostro la decapitò con la spada di Ermes.

Dal sangue che sgorgava da Medusa nacque Pegaso, il cavallo alato.

Le sorelle di Medusa si svegliarono e vedendo la sorella morta cercarono di prendere Perseo per vendicarsi ma l'eroe che aveva con se l'elmo dell'invisibilità e Pegaso riuscì a scappare.
Durante il viaggio di ritorno si fermò per riposare nella regione dell'Esperia, dove regnava il titano Atlante.
Quest'ultimo era molto sospettoso degli stranieri perché aveva avuto una premonizione la quale gli aveva detto che sarebbe stato distrutto da un figlio di Zeus. Perseo non essendo a conoscenza dei fatti racconto di essere figlio del padre degli dei, così quando scoprì la natura divina dell'eroe cercò di ucciderlo ma Perseo tirò fuori la testa di Medusa e gli aprì gli occhi.
Il Titano iniziò a tramutarsi in montagna, la testa divenne la cima e la sua barba si trasformarono in verdi alberi che gli ricoprivano il viso ormai di pietra.
Sconfitto il nemico Perseo riprese il suo viaggio ma man man che dalla sacca colava il sangue di Medusa sul deserto su cui volava nascevano i serpenti, animali che avrebbero per sempre abitato quelle terre.
Poi viaggio per i mari e il sangue di Medusa che cadeva in esso si tramutò in corallo.

Alla fine arrivò a destinazione, giusto in tempo per salvare la madre condannata a morte perché continuava a rinnegare il re.
Il re, che non si aspettava nel successo di Perseo lo attaccò con i suoi uomini ma l'eroe ancora una volta tirò fuori la testa della Gorgona Medusa e pietrifico i suoi nemici.
Dopo aver salvato la madre riportò l'Egida ad Atena, l'elmo dell'invisibilità a Ermes e i calzari alati e la sacca magica alle ninfe.

Alla fine Perseo e la madre decisero di tornare a casa, sperando che il re Acriso si fosse dimenticato della profezia ma quando il re seppe del ritorno del nipote scappo in Tessaglia.

La popolarità di Perseo crebbe e partecipò a molti giochi sportivi.
Un giorno, durante una gara del lancio del disco, Perseo tirò il disco troppo forte e andò a scagliarsi contro il nonno che si era nascosto fra gli spettatori per vedere l'incredibile Perseo, così la profezia si avverò e Acriso fu ucciso da Perseo.
A questo punto spettava all'Eroe prendere il posto al trono ma Perseo non volle, già dispiaciuto per l'incidente, così scambio il suo regno con quello di suo cugino che ne fu ben lieto, vista la grandezza del regno di Perseo.
L'eroe regnò con saggezza ed ebbe un figlio il quale sarebbe divenuto il nonno, del padre, di Ercole(o Eracle).

Quando Perseo morì Atena, per onorarlo lo trasformò in una costellazione e gli pose affianco la sua amata sposa Andromeda e sua madre Cassiopea, che li aveva fatti incontrare.
Ancora oggi possiamo vedere queste tre costellazioni e dell'amore di questi due giovani.

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