4 Luglio

508 47 8
                                    

"Su, vieni!" La incitó a voce alta il castano, uscendo dalla porta. Non sapeva dove Eren voleva portarla, ma il suo istinto la spingeva a seguirlo. Non certamente per corrergli dietro e difenderlo come una volta era solita fare; di quello non ce n'era più il bisogno.

Ormai la grande minaccia dell'umanità era scomparsa da parecchio tempo, e la Legione, dopo la vittoria si dedicó ad esplorare il misterioso quanto desiderato mondo esterno. Inutile dire che diversi mesi dopo, i tre amici di Shingashina raggiunsero finalmente uno dei numerosi sogni che tempo addietro potevano immaginare solo grazie ai libri: la grande distesa d'acqua salata, o meglio, l'oceano.

Il Corpo di Ricerca, che intanto continuava a viaggiare in spedizioni divise, stabilì in diversi punti strategici piccole basi, utilizzate da squadre che avevano il compito di studiare il territorio circostante, ma utile anche per altri gruppi di passaggio per rifornirsi o anche per passare la notte.

Ovviamente, Armin, Eren e Mikasa, non persero tempo, e riuscirono ad ottenere l'incarico nella zona più vicina al mare; dopotutto era il loro scopo da quando erano bambini, e i loro superiori non poterono far altro che accettare la loro richiesta. Dopo nove anni rossi, i tre potevano vivere la vita pacifica che li aspettava.

E così, in un giorno d'estate, Mikasa si ritrovava a seguire il suo amato fuori dalla casa che condividevano con gli altri ragazzi della loro vecchia squadra.

"Arrivo, non c'é bisogno che urli." Rispose al richiamo, mentre chiudeva la porta.

"Dai!" Le sorrise ancora Eren, che sembrava avesse fretta di allontanarsi dalla compagnia degli altri. Amava i suoi amici, non poteva negarlo, ma amava in un modo diverso passare il tempo con la sua compagna orientale, che ora era al suo fianco, raggiungendolo con delle decise falcate.

"Mi potresti dire, di grazia, dove mi stai portando con tutta questa fretta?" Domandó la giovane donna, malcelando il suo entusiasmo.

Eren, dopo essersi girato verso di lei per un breve attimo, ritornò a guardare il sentiero davanti a sé, cercando di riprende mentalmente la strada che aveva percorso pochi giorni prima. "Vedrai che ti piacerà." rispose solo, ancora un lieve riso sul volto. Lei non riuscì a non fidarsi, e ricambiando il sorriso, seguiva silenziosamente il ragazzo in mezzo alla sabbia macchiata da ciottoli o talvolta da pietre molto grosse, l'oceano sempre davanti ai loro occhi.

Passata qualche manciata di minuti, si trovarono in una zona dove la sabbia diventava sempre più rara, e sempre più scogli che sporgevano sull'acqua rallentavano il loro cammino. Qualche goccia di sudore iniziava a farsi sentire, sebbene il sole aveva già da un po' cominciato ad abbassarsi. "Sei sicuro di dove mi stai portando? Staremo camminando da più di mezz'ora ormai." Chiese la mora.

"Ci siamo quasi, non preoccuparti."

Mikasa infatti non conosceva il paesaggio che si presentó davanti a lei poco dopo. Le grandi pietre vicino alla distesa azzurra sembravano creare, messe a semicerchio, una piccola conca isolata, e quelle più vicine all'acqua parevano stendersi sopra quest'ultima, trasformandosi così in discese liscie e rocciose. Il sole, già al lato nel cielo, si rifletteva sulle calme onde blu, rendendole incredibilmente brillanti.

Si fermó un istante, incantata da ció di fronte ai suoi occhi; fu risvegliata dalla mano tesa di Eren che la invitava ad aggrapparsi alla sua presa. "Vieni." Le sorrise ancora una volta.

Saliti entrambi sugli scogli, evitando di cadere su alcune sporgenze rocciose, il ragazzo la condusse fino ad uno degli scivoli di pietra, sedendosi infine vicino al bagnasciuga.

"Ho scoperto questo posto qualche giorno fa, mentre perlustravo la riva." Disse con gli occhi persi nell'azzurro profondo davanti a loro. "Cosa ne dici?" Si voltó.

L'orienale si sedette vicino a lui sulla pietra piatta. "É magico." Anche i suoi occhi si smarrirono tra le onde. "Voglio dire, é stupendo qui."

Spesero qualche attimo ascoltando il rilassante ritmo delle onde infrangersi vicino ai loro piedi. "Possiamo fare il bagno, se ti va." Propose Eren.

"Daccordo." Rispose solo dolcemente.

Eren si levó in pochi secondi i vesisti, rimandendo solo con la biancheria; lo stesso fece Mikasa. Non che fosse per loro un problema spogliarsi completamente, ma decisero silenziosamente di tenersi addosso quei pochi pezzi di stoffa nel caso qualcuno li avesse disturbati.

I due entrarono nell'acqua inizialmente un po' troppo fredda, ma che piano piano diventava sempre più accogliente e dopo qualche minuto erano entrambi immersi fino alla testa.

"Si sta proprio bene." sospiró Mikasa, socchiudendo gli occhi e godendosi l'abbraccio ritmato delle onde.

"Già." Affermó il suo compagno, avvicinandosi a lei.

Restarono per un po' a rilassarsi nei tranquilli flutti, quando Mikasa andó a stendersi vicino a dove avevano lasciato i loro indumenti poco prima. "Io sto un po' qui." disse. Ma Eren già la stava imitando, affiancando la mora sulla superficie levigata, ancora tiepida a causa dell'intenso calore delle ore precedenti.

"Uff, oggi faceva proprio caldo," sbuffó Eren guardando il cielo prendere sfumature sempre più rosee, passandosi una mano per spostarsi i capelli bagnati dalla fronte. "Che mese sarà? Metà giugno?"

"Penso sia uno dei primi giorni di luglio, i dì hanno già iniziato ad accorciarsi."

"Wow. Se ci pensi é gia passato un anno." Già. Un anno da quando si erano spostati nella casa/base vicino al mare. Ma anche un anno da quando le cose tra loro due iniziarono ad essere molto più chiare, senza l'ansia opprimente di non essere sicuri di riuscire a stare a lungo al fianco dell'altro. Ormai erano diventati adulti, e avevano realizzato che il sentimento che li legava non poteva rimanere ignorato.

"É vero." Le labbra di Mikasa si incurvarono ancora in un sorriso, che non era più così inusuale negli ultimi tempi. Il giovane uomo voltó il capo, ammirando il viso allegro dell'orientale alla sua sinistra. Fu naturale per lui sogghignare. "Ecco quello che mi piace vedere."

Un rapido sguardo e poi le loro labbra si unirono, non prima di averle scostato dalla guancia lievemente scottata dai raggi solari una ciocca di umidi capelli corvini con le dita. Mikasa allungó le mani dietro al collo di Eren, avviccinandosi a lui, mentre si sentiva stringere la vita dalle braccia abbronzate a cui era tanto affezionata. I loro nasi si scontrarono qualche paio di volte, gli occhi socchiusi, e i loro morbidi sorrisi ripresero a danzare insieme.


Il sole faceva già capolino all'orizzonte mentre i due amanti si infilavano i vestiti e scarpe per ritornare, non mettendoci troppa calma dato che da lì a poco sarebbe calata la notte.
"Beh dai, non puoi pentirti di avermi seguito, o sbaglio?" domandó Eren, con una nota di sarcasmo.
Mikasa pensó un attimo al piacevole pomeriggio appena trascorso, ma rispondendo non si riferiva soltanto alle ultime ore serali trascorse insieme a lui. "Mai."





Nota: Ciao! Come già anticipato, ho già pubblicato questa storia su EFP più di un anno fa ormai, ma ora è arrivato il momento di riutilizzare wattpad! Stranamente questa piccola one-shot mi piace di più rispetto a quella che avevo già scritto (e ció mi spaventa). Pur avendo altre idee in mente su cui lavorare ho scritto questa in poche ore, perché non riuscivo ad aspettare ed ero paticolarmente ispirata a scrivere (chebbello). E così, eccola. L'ho intitolata "4 Luglio" (ieri) perché ero in vacanza al mare, e passeggiando sul lungomare sono stata fulminata da questo prompt (e anche perché era il mio compleanno e allora diciamo che mi sono fatta un auto-regalo ueheueheu). E niente, tanti saluti eremikosi, baubau!~ <3

4 LuglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora