«Io dico che c'è un altro modo per non rifare gli errori» rispose con tono serio, alzai e girai la testa che nel frattempo avevo nuovamente nascosto tra le gambe, si avvicinò e a quel suo movimento sentì: fitte alla pancia, le orecchie bruciare e il cuore uscirmi dal petto. I suoi occhi fissi su di me, avevano la stessa luce di poco prima, schiusi le labbra istintivamente, mentre facevo saltare gli occhi da quelle labbra carnose ai suoi occhi, ed eccoci vicini come avevo sognato, quando finalmente la distanza fu azzerata le nostre labbra sembrarono due pezzi di puzzle che si uniscono dopo essersi trovati, il mio cuore si fermò per un tempo che sembrò eterno, per poi riprendere in un battito ancora più veloce, chiese accesso alla mia bocca toccandomi le labbra delicatamente con la lingua, io schiusi maggiormente le labbra e li le nostre lingue iniziarono a danzare e qui avrei voluto che quel momento non finisse mai, ma ci allontanammo per riprendere fiato. Riaprì lentamente gli occhi, come per svegliarmi da un sogno che non volevo finisse, «Come hai fatto, come hai fatto ha far diventare il mio sogno realtà» «Perché non dovevo ripetere lo stesso errore» rispose per poi darmi un bacio sulla fronte. Appoggiò la schiena al lampione e aprì leggermente le gambe, mi prese per le spalle e mi tirò verso di lui, mi ritrovai appoggiata ai suo petto mentre lui mi abbracciò ai fianchi da dietro, la cosa mi faceva sentire al sicuro come non mai, chiusi gli occhi, erano successe cose in un giorno che sarebbero dovute accadere in quei due anni, «Sei stanca?» chiese accarezzandomi la guancia destra, annuì di si e aggiunsi «Ma non voglio andarmene, voglio stare qui con te» sentì il battito del suo cuore, fu così rilassante che mi addormentai li.
15 agosto 2016 mi svegliai sul divano della sala, «Mi sembrava troppo bello per essere vero» dissi alzandomi dal divano «Ma guarda la bella addormentata, ti ho sentito sai, se fosse stato un sogno avresti quel coso!» intervenne mia mamma, non capii se il suo tono era scherzoso o arrabbiato, andai verso lo specchio del bagno e tra la spalla e il collo, sulla clavicola vidi un succhiotto, misi una mano davanti alla bocca incredula «Ti prego dimmi che non e stato Citta» disse scherzando ma fingendo di essere preoccupata, mi sporsi con la testa fuori dal bagno tirandole una finta occhiataccia. Mi lavi faccia e denti, e poi mi misi il costume, oggi è ferragosto e mancano pochi giorni al nostro ritorno a casa, al solo pensarci sto male. Quando stavo per mettermi la maglia, sentii il campanello suonare, lasciando la maglia sul letto corsi fuori e ovviamente c'era lui in tutta sua bellezza, anche se era sulla bici gli salti addosso, con una mano mi abbracciò con l'altra tenne il manubrio, mi staccai da lui solo per farlo scendere, una volta appoggiata la bici gli risaltai addosso «Pensavo fossero stato un sogno! Se non vedevo il succhiotto non ci credevo» «E in fece è tutto vero» mi disse stringendomi più forte «Buon ferragosto!» dissi dandogli un lento bacio a stampo, dopo di che fummo andati un po' più avanti, per non avere gli occhi di mia mamma puntati addosso che calcolava ogni nostro movimento da dietro la finestra, il che fu parecchio inquietante! Arrivammo davanti alla cancellata lui appoggiò la bici a terra non avendo appoggi, nel frattempo io mi appoggiai al muretto. Prima che mettersi sul muretto anche lui, mi scannerizzo tutto il corpo, pensai che ieri sera non ci avesse fatto caso, mi venne quasi da ridere, ma mi trattenni «Ho fatto qualcosa che non fa?» feci la finta tonta, col intento di provocarlo, lui indicò con la mano tutto il mio corpo «Da quando tutto questo?!» «Tutto questo cosa? -sorrisetto malizioso- ...oooh intendi questo! Se mi cagavi l'anno scorso sarebbe già stato tutto tu da un anno» «...» «Che facciamo andiamo in spiaggia!?» «No non così!» lo guardai perplessa «Scherzi... guarda che è un costume» avevo un semplicissimo costume nero-grigio con delle stelle bianche un pantalone nero che copriva il pezzo sotto del costume «ALT! Sei geloso!» sorrisi nel vedere la sua espressione contraria, ma gli occhi dicevano "se solo ti guardano li ammazzo". Si tolse la maglia li per li il mio cervello fece ciao ciao a tutti, aveva dei pettorali assurdi, feci la stessa cosa che lui fece con me con la mano indicai il corpo «E tutto questo!» dissi quasi sbavando «Mi spiace ma non posso dire la stessa cosa che hai detto te» sorrisi tirando su un angolo della bocca «Sono la prima?» chiesi quasi azzerando le distanze «Probabile...» fu lui ad azzerare del tutto le distanze, gli misi le mani dietro il suo collo per portarlo ancora più vicino, mentre lui mi attirò a di lui dai fianchi, il bacio fu meglio di quello di ieri sera, avevamo entrambi il fiatone, io feci uno o due respiri poi gli presi il labbro inferiore, baciai la mandibola poi passai al collo riempiendolo di baci in quel punto lui emise un leggero gemito, a quel suono mi fermai sul suo collo e gli feci un succhiotto, lo guardai e gli lasciai un bacio sulla guancia, sorrisi «Vado un attimo a casa» quando lo lasciai mi guardava ancora sbalordito, e il suo sguardo parlava da solo "questa ragazza é sorprendente". Una volta in casa esultai per il risultato, ero fiera di me, bevvi un po' d'acqua e ritornai da lui, mi porse la sua maglietta io la misi «La metto però in spiaggia la tolgo» era un po' grande e mi lasciava scoperto molto poco dei pantaloncini, mi fa cenno di si con la testa e salì sulla canna della bici, mi cadde l'occhio sul succhiotto e lo accarezzai con l'indice «Ecco così nessuna ti si avvicina» dissi con un tono dolce, a quelle parole sul suo viso si dipinse un ghigno poi pose la bocca sul succhiotto che già avevo per marcarlo ancora di più, «Così nessuno ti si avvicina» ripete la stessa cosa che dissi io però con il ghigno involto.
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Solo tutta fantasia
Kurzgeschichten_Dal testo:_ «Cosa hai desiderato?» mi chiede «Se te lo dicessi non si avvererebbe!» risposi facendo un po la scema «Gia...» dice con tono deluso «Se te lo dicessi non si avvererebbe, ma anche se non lo dico non si avvererà... Quindi tanto vale, vo...