Due mesi prima.
Il suono del cellulare si diffonde per tutta la stanza.
Mi lascio sfuggire un gemito di fastidio e allungo una mano verso il comodino, cercando di afferrare il telefono. Quando ci riesco lo porto davanti al viso e socchiudo gli occhi. La luce è come al solito troppo forte, sebbene l'illuminazione sia abbassata del tutto.
<< Che palle... >> Mormoro irritato.
Premo sul touch screen per accettare la chiamata e mi porto il cellulare all'orecchio. Grosso errore.
<< Cam! >> Esplode una voce all'altro capo.
Sussulto e spalanco gli occhi, facendo tremare tutto il letto.
<< Ma che cazzo... Nash?! >> Farfuglio.
<< Devi venire subito! Siamo tutti qui, in piazza... Io, Shawn, Matt, Taylor... Manchi solo tu! >>
In sottofondo sento dei versi di approvazione e varie risate.
<< Ehm... Nash, mi uccidete se per un giorno non vengo? Io... >>
<< Amico, stai scherzando?! Non fare il coglione e vieni, ti ripeto, manchi solo tu! >>
<< Sì, ma... >> Non ho neanche il tempo di spiegare che Nash riattacca. << ... Io stavo dormendo >>, concludo tra me e me.
Faccio un profondo sospiro, mi tiro su e vado in bagno. Una volta davanti allo specchio, squadro il mio riflesso: capelli spettinati, occhiaie, espressione da idiota.
Non ho dormito molto questa notte, dato che sono rimasto sveglio fino alle quattro per finire di leggere un libro. Non leggo molto spesso, ma quando mi trovo in mano un libro, che sia horror, giallo o fantasy, lo finisco praticamente subito. Non importa quante pagine abbia, o quanto sia patetico il modo in cui i protagonisti si lasciano e poi si rimettono insieme dopo due righe.
Decido di applicare un po' di gel sui capelli e di sciacquarmi il viso con acqua fredda; del resto, non posso fare molto altro.
Dopo aver afferrato il mio cellulare ancora posato sulle coperte disfatte del letto, urlo un 'a dopo' a mia madre ed esco di casa.
Non faccio neanche in tempo a muovere due passi sul vialetto in giardino che sento un cigolio alle mie spalle e, quando mi volto, mi trovo davanti la testa di mia madre che sbuca dalla porta d'ingresso.
<< Dove stai andando? >> Mi domanda.
<< Mamma, ho diciassette anni, non penso che dovrei... >>
<< Ah! Ma sentilo! >> Esclama lei inarcando un sopracciglio. << Dove. Stai. Andando? >>
<< In piazza >>, rispondo con un sorriso tirato. << E, prima che tu me lo chieda, sì, tornerò prima di cena. A dopo! >>
Mi volto e raggiungo il motorino parcheggiato lungo il marciapiede di fronte a casa. Sento la porta chiudersi e tiro un sospiro di sollievo: niente sfuriate o raccomandazioni per questa volta.
Mi ci vogliono dieci minuti per raggiungere la piazza e, quando individuo il mio gruppo tra la folla in movimento, mi dirigo in quella direzione.
<< Eccolo qua! >> Esclama Nash assestandomi una pacca in mezzo alle scapole. << Temevo che non saresti venuto più >>.
<< Cam, ti presento Elizabeth e Allison >>, annuncia Shawn sfoderando un sorriso ammiccante.
Sposto lo sguardo da lui alle due ragazze presenti.
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The Last Letter || Sasha Pieterse & Cameron Dallas
Fanfiction' Caro Cameron, io ti amo. Voglio dirti che ti amo, e che ti amo più di quanto ami me stessa, più di quanto ami i miei genitori o tutti i miei amici. Sei stato e sarai sempre il mio primo amore, quello che ha spezzato le ragnatele intorno al mio cuo...