«SVEGLIAA, SVEGLIAA»
controvoglia apro gli occhi e vedo Dimitri battere il pugno sul legno del letto per farmi svegliare.
«dai DeeDee, devi andare a scuola, è l'ultimo giorno»
sospiro e mi stropiccio gli occhi, poi mi alzo e, strisciando i piedi per terra, esco dalla camera per entrare poi in bagno.
mi faccio una voloce doccia e poi avvolgo l'asciugamano attorno al petto ed esco dal bagno.«finalmente pensavo fossi affogata»
scherza nico e io gli faccio la linguaccia, spingendolo via.
ritorno in camera e indosso un paio di mutandine, un reggiseno a caso, dei jeans normalissimi e poi vado alla ricerca di una maglia pulita per tutta la casa.
«buongiorno DeeDee»
Ian mi si avvicina e mi stampa un bacio sulla fronte appena entro in camera sua.
«cosa cerchi?»
chiede osservandomi mentre mi guardo attorno e rovisto in giro.
«una maglia»
informo poi prendendone una penso di Dimitri e la indosso velocemente.
assieme ad Ian poi scendiamo al piano inferiore e ci sediamo a tavola per fare colazione.«questi sono i soldi del pranzo, non ci sarò a pranzo devo lavorare, ce la fate?»
Dimitri ci guarda preoccupati, Nico si alza, prende i soldi e si avvia per uscire di casa.
«mangio da teo»
informa prima di uscire di casa e sbattersi la porta alle spalle.
il secondo a parlare fu Ian.«io porto Ivi a casa della signora bianchi, poi ho l'addestramento e dopo pranzo vado a lavoro, sorellina?»
mi richiama con tono dolce e sbuffo, dandoli qualche mio soldo.
perfetto, a malapena avrei avuto i soldi per due barrette.mi alzo da tavola e prendo lo zaino, mi avvicino a dare un bacio a tutti e poi corro fuori casa.
con le mani nelle tasche dei jeans mi dirigo verso la scuola, finalmente ultimo giorno di scuola.[...]
finita la scuola, stancante e noiosa, anche se con lo studio sono piuttosto brava.
metto lo zaino in spalle ed esco dall' edificio e vado ad un piccolo super market.
giro tra gli scaffali e prendo delle merendine, alcune le nascondo nel reggiseno e altre le tengo in mano, oggi dieta.
mi avvicino alla cassa e pago le due merendine comprate e poi esco felice dal market.
mi guardo attorno, sorridente, per poi tirare fuori le merendine rubate.
le metto nello zaino e continuo la strada verso casa, mangiando il mio pranzo.«scusami, posso chiederle un informazione?»
mi giro di scatto, sentendo il rombo potente di una macchina.
il finestrino si abbassa, rivelando un ragazzo dalla carnagione rosa pallido, una cresta e degli occhiali neri-come la sua macchina-.«dica»
dico solamente, dando un morso alla mia barretta mentre lui rimane ad osservarmi, zitto, con le labbra leggermente schiuse.
«mi vuoi dire cosa vuoi o posso andarmene a casa?»
lui sembra ritornare alla realtà e si sistema gli occhiali sul naso.
«mi sono perso, sapresti dirmi la strada per milano?»
lo guardo con un sopraciglio alzato e mi giro verso la direzione opposta a cui stava andando.
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angeli caduti//mostro
Fanfictionla storia parla si una ragazza, Italo-Russa: Devonne kozlowskij. è la terza figlia di cinque bambini, cui i genitori avevano abbandonato in una casa. la madre era una prostituta bipolare, mentre il padre un drogato che non stava mai in casa. sono tr...