Mi sento il re del mondo. In cima a questa torre da solo. RE DEL MONDO.
Beh forse non del mondo, ma della MIA città si, Firenze, la città dell'arte. Ma cosa sto dicendo? Non avrò mai il possesso di una città, anzi sono io che appartengo a lei. Sono nato nell'ospedale in centro, cresciuto per le vie con gli altri ragazzini... Chi mi credo di essere?
Chiudo gli occhi per un istante, ispiro profondamente, mi lascio andare in quella folata di vento umida, allargo le braccia come se ci fosse qualcuno davanti a me da poter stritolare in un caloroso abbraccio. L'unico particolare é che sono da solo. Completamente solo. Forse anche perché sono le 3 del mattino e non é da tutti riuscire a salire sulla torre della cattedrale, ma ormai io ci sono abituato. Non é la prima volta che passo la notte fuori casa e soprattutto non é la prima volta che riesco a venire qua sopra.
Mi addormento per due orette e quando mi risveglio sento gli uccelli cantare, le prime auto accendersi, tra poche ore sarò dietro uno di quegli stupidi banchi di legno ad ascoltare uno stupido professore che si crederà il più bravo dell'istituto anche se secondo me racconta solo un mucchio di stupidate!
Ma adesso non voglio pensarci troppo, sono ancora qua su ed é tutto così lontanamente perfetto... Perché si, le cose da vicino fanno davvero schifo, anche più di quanto te lo possa aspettare. Da lontano i dettagli non si vedono, e nemmeno le imperfezioni, non saprai mai cosa si nasconde dietro un vicolo o sotto un tombino o nella tasca di un giubbotto... Magari male, magari bene... Non lo so e per il momento preferisco non saperlo. Voglio rimanere qua a osservare tutto da lontano, voglio rimanere ignorante e inconsapevole di cosa mi riserva la vita nel mondo "vero". Già, perché io vivo molto di più nel MIO mondo. Ecco di questo sono sicuro il mio mondo è solo mio e sono sicuro che esso mi appartenga.
Mi accendo una delle ultime camel blue, cazzo le ho quasi finite, mi serviranno altri soldi... Soldi, sono una delle cose che odio di più, rendono le persone superficiali, invidiose, avide. Sono inutili per me, per alcuni invece sono lo scopo della vita, bah.
Io voglio vivere, non esistere. Voglio essere felice e aiutare gli altri ad esserlo. I soldi non fanno la felicità, te lo posso garantire. Ma di questo ti parlerò più avanti adesso devo andare.
Arrivo davanti a scuola quaranta minuti prima delle lezioni, lo so non sono un tipo ritardatario (più o meno), mi dirigo verso il solito bar all'angolo della stada e mi siedo al solito tavolo coi miei amici d'infanzia. Prendo il solito caffè e mi accendo un'altra sigaretta. Sono tutti agitati perché tra poco inizia l'estate e le ultime prove sono alle porte ma a me non interessa più di tanto, so già che sarò bocciato quindi non ho più voglia di combattere per non ottenere nulla.
Faccio l'ultimo tiro e difronte al bar si ferma una moto, scende una ragazza bellissima, capelli biondi lunghi di solito mossi oggi evidentemente li ha piastrati, i suoi occhi mi guardano, degli occhi verdi e vispi. Si toglie il casco e libera i suoi capelli in uno "swish", come fanno le modelle delle pubblicità. Si avvicina a passo veloce nella mia direzione, io mi alzo e ci salutiamo con un passionale bacio.
"Ciao amore" mi dice, ribatto "buongiorno principessa". Ebbene si amico mio lei, Laura, è la mia ragazza. È bella, simpatica ma non ne sono del tutto innamorato. Molti altri sfigati vorrebbero essere al mio posto ma non é così facile mantenere una relazione, soprattutto se si tratta di NOI.
Siamo testardi entrambi, ci assomigliano molto per certi aspetti, anche lei ha un po di problemi con la famiglia e anche lei ha un casino in testa o almeno questo l'ho capito io.
Ma a differenza mia, lei ha una media dei voti che... Madonna meglio sorvolare e poi lei é... È un po più superficiale di me, ed é la cosa che mi da più fastidio... É molto attaccata alle cose materiali e ai like, porca puttana quanto avrei voglia di prendergli quel suo fottuto iphone6, o quello che é, e spaccarglielo proprio davanti ai suoi occhi. E non é l'unica cosa che farei, la toglierei da tutti questi social inutili che le fanno sprecare solo molto tempo, roba come Facebook, instagram, Twitter, tumblr, snapchat... Quelle stronzate li insomma, dai hai capito.
Stavo dicendo che non ne sono del tutto innamorato, anzi a volte mi sembra solo di usarla per farci qualche porcata però se ci penso senza di lei sarei un altro, sarei perso. Mi ha aiutato diverse volte a superare delle crisi o degli attacchi, io si le voglio un bene dell'anima ma non penso che durerà per sempre. Lei invece mi sembra molto presa, vuole molte attenzioni (non che non gliele dia), vuole le frasi dolci e i regalini ogni tanto... Mi ama e si vede. Mi sento un po uno stronzo per come mi comporto con lei... Ma finché lei non lo sa io continuerò a dirle "ti amo", poi non sai con che razza di pompini mi ricambia, non ce una parola per esprimerli, cazzo. Roba bella eh. E comunque io le voglio tanto bene come ho già detto, e poi la passione e le porcherie sono solo un'aggiunta alla relazione. Cioè dai sinceramente, senza quelli credo che saremmo solo amici, niente di più. Credo che le si spezzerebbe il cuore se dovessi lasciarla, ma per ora non ne ho il motivo, lei é la mia patatina e andrò in giro con lei per la scuola mano nella mano, tirandomela come un coglione davanti a tutti quegli sfigati che le sbavano dietro.
"Andiamo dentro, devo dirti una cosa" mi sussurra Laura all'orecchio.
La prendo per mano e la conduco nel bagno del bar. Chissà cosa vorrà oggi. Sempre a rompere il cazzo per le "schifosecosemateriali".
Chiudiamo la porta a chiave e senza farmi aspettare di più mi sibila "vorrei tanto quel profumo che mamma non vuole comprarmi" e inizia a sfilarmi la cintura, poi mi sbottona i pantaloni, tira giù la zip e... "Va bene Laura te li compro", tanto ormai sono già nella fase trip, non capisco più nulla... "Sei bellissima, sei divina" e lei tutta contenta che continua.
Usciamo dal bagno prima io, poi lei, perché deve risistemarsi i capelli e rimettersi il mascara, anche se secondo me al naturale i suoi occhi risalterebbero di più e lei sarebbe comunque molto bella.
Arrivo in classe con sette minuti di ritardo (puntuale eh?!); il professore della prima ora é quello di biologia, un vecchio ritardato che non vede l'ora di andare in pensione. Ma é una buona persona e non é in grado di tenere una classe quindi con lui è come fare ricreazione tutto l'anno.
La seconda ora invece c'è la stronza di filosofia. Lei é proprio una puttana. Classica professoressa: o fai come dico io o sei fuori e, beh, per lei io sono oltre il fuori. Quest'ora infernale sembra non passare più, è insopportabile, mi obbliga anche a stare in prima fila, ma io penso che cazzo mi metti qua se tanto non ti ascolto comunque e sai già che mi boccerai? Bah, strana.
Finalmente suona la campanella dell'intervallo, corro giù e mi riunisco al mio gruppetto.
"Ehy Jack" dico a uno
"Ciao bel"
"Come é andata oggi?"
"Solito, la Fantozzi é una puttana come sempre"
"Non dirlo a me, quella troia mi vuole rimandare"
Rido "mi boccia"
"Ma tu non fai mai un cazzo. Dai andiamo dietro la siepe che ti offro una sigaretta".
Senza più parlare ci ritroviamo tutti dietro alla siepe, c'è anche Laura. Siamo un bel gruppo, e siamo anche abbastanza legati, ci frequentiamo da quando eravamo piccoli.
Il nostro posto di ritrovo per fumare tranquillamente é dietro questa siepe che non viene tagliata da anni, dove i professori con i loro sguardi non riescono fortunatamente ad arrivare.
Torno in classe. Altre tre ore. Perfortuna e inaspettatamente passano in fretta tra qualche battuta e disegni schizzati sul banco.
Alle 13 in punto sono di nuovo seduto al tavolo del bar con Laura sulle gambe che mi stringe forte la vita con il braccio destro. Sono davvero fortunato ad averla.
Arrivano anche gli altri e dopo un'aperitivo veloce e qualche sigaretta spariscono tutti.
"Ti devo far vedere una cosa" esclama Laura "vieni, andiamo".
"Va bene tesoro" le schiocco un bacio sulle labbra e lei mi trascina sulla moto.
STAI LEGGENDO
Esisto ma non vivo.
RomanceUna storia di un ragazzo, con tanti problemi, che si risolveranno forse nel corso della lettura.