Routine

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Dopo una ventina di minuti Laura si ferma, orami siamo fuori dalla città, penso in un paesello di campagna.
Scendo dalla moto, poi le porgo la mano per aiutarla a scendere. Ci togliamo i caschi e camminiamo nell'immenso prato che si distende sotto i nostri passi.
L'erba verde brillante pullula di coloratissimi fiori e rende questa primavera più armoniosa. Laura mi stringe forte la mano e inizia a correre io la seguo senza dire una parola.
Arriviamo dopo qualche minuto in una piccola casetta di legno, io sono stremato per colpa di tutto quel fumo ma ne frego, entriamo e Laura come se fosse casa sua inizia a preparami il pranzo.
"Conosci i proprietari di questa casa?" le domando.
"No, perché?"
"Sai, se venissero a sapere che noi siamo qui non credo la prenderebbero alla leggera"
"So quello che faccio"
Laura é molto strana, non smette mai di stupirmi. Se lei vuole una cosa la ottiene, lei se ne infischia di tutto e di tutti, lei fa qualsiasi cosa le passi per la testa quando le pare e piace. Non si preoccupa delle conseguenze o dei rischi. No, vive all'attimo. Per certi aspetti è un vantaggio ma a volte potrebbe cacciarsi in guai seri. Cazzi suoi. Io l'avverto sempre ma lei non mi ascolta mai.
La casetta ha tre stanze: un cucinino, un salotto con al centro un tavolo per quattro e una piccola camera da letto. Non é molto arredata, chissà quando la usano sta baita. Finiamo di mangiare la pasta; "volevo informarla che questa sobria dimora sarà il nostro posto segreto" esclama Laura in tono cantilenante "quando ti servirà un posto per stare tranquillo, da solo o con me, mi fai uno squillo che ti porto le chiavi, ieri sono andata a farne una copia"
Dove le ha trovate le chiavi? Sempre piena di misteri questa ragazza.
"Grazie amore, sei fantastica ma non vorrei essere denunciato per violazione di domicilio"
"Se faccio una cosa è perché sono sicura di farla! E lo sai benissimo anche tu che io ottengo sempre quello che voglio" mi risponde in tono scazzato.
"Ok" le do un bacio, lento, piacevole.
Andiamo sul letto e facciamo l'amore.

Sono le 18 e mia mamma ancora si ostina a farmi studiare fisica per la verifica di domani, spera ancora che io non venga bocciato, non ha ancora capito che ormai spreca solo tempo a starmi dietro.
Luisa.
Già il nome é irritante. Non la sopporto soprattuto ora che continua a litigare con papà. Ok, sarà anche una donna forte e tutto quello che vuoi ma c'è un certo limite a tutto. Odio le tensioni in casa mia e odio soprattuto il comportamento di mia madre per questo mi piace molto passare il tempo fuori da questo piccolo buco che chiamerò "casa".
Mia mamma non capisce mai un cazzo, vuole fare quella comprensiva, quella che ti segue nei momenti di difficoltà, ma la verità é che non capisce un cazzo. É da qualche anno che io non l'ascolto più, prima cercavo anche di aprirmi con lei ma ora ho chiuso. Mi limito ad annuire alle sue lamentele, non voglio nemmeno più sprecare energie per discutere o alzare la voce e in questo momento mi va bene così, non voglio rapporti con la gente figuriamoci con mia mamma.

Mi squilla il cellulare, mi é arrivato un messaggio. Sono le 22,26.
"Ci vediamo tra dieci minuti al ponte vecchio, fai veloce che non ho voglia di aspettarti."
Digito "ok, a dopo".
Alle 22,40 scendo dalla mia moto e vedo un'ombra nera che si avvicina verso di me. É Josef, mi passa la busta e io gli do i soldi.
Josef non é il mio spacciatore, lui non vuole definirsi così, si ritiene più un distributore locale.
Mettiamo in chiaro una cosa io non sono un drogato, fumo erba ogni tanto, per staccare dai problemi.

Terza ora.
Verifica di fisica. Per me e un'ora buca, consegno il foglio in bianco é inizio a disegnare. Mi piace tanto disegnare soprattuto in classe dove mi serve un passatempo per non ascoltare le lezioni e per far passare il tempo. Non sono un artista, non faccio capolavori ma posso sempre migliorarmi. L'arte mi piace moltissimo. Quella di strada ancora di più, i graffiti, le tag, quelli fatti bene sono un'opera fantastica.
Street art.
Il nome é una bomba. Suona da dio, ha quell'allitterazione della 't' che la rende dura, fredda ma secondo me i disegni che fanno sono un garbuglio di emozioni, i colori usati sono stati suggeriti dal cuore, sono disegni di vita. É street art.
Suona l'ultima campanella della settimana, oggi é sabato, figata.
Il sabato non ci si ferma al bar per un aperitivo veloce, il sabato si passa al bar fino alle 17. Poi la sera discoteca, qualche bottiglia di vodka, qualche figa che ci prova, qualcuno che vomita, qualche rissa, qualcuno che piange, tutti con la sbornia. Il sabato é una routine per me, però succedono sempre cose diverse, anche se non sempre me le ricordo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 09, 2017 ⏰

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