Lost and found

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Per Elisa. 

Per l'esercito di fenicotteri, il sottotesto di Posner e il mio incomprensibile dialetto.

Per le risate e la fiducia.




"Allora, la giacca verde la usiamo per il cambio dopo lo stacchetto con i ballerini, ok?".

Marta, la costumista, gli stava indicando il capo di Pierpaolo con le unghie laccate di blu elettrico e i polsi che tintinnavano per gli innumerevoli bracciali.

Michael si gira di tre quarti dalla sedia di fronte allo specchio del camerino e sorride con un'aria che può sembrare annoiata. In realtà l'agitazione gli sta mordendo lo stomaco. È la terza e penultima puntata del suo show per la Rai ed è quella che lo preoccupa di più e non per il balletto pirotecnico/acrobatico che si è inventato quel malato del coreografo, che deve aver scambiato gli studi di via Sempione con il Cirque du Soleil, ma perché stasera, fra i vari ospiti ci sarà anche Federico.

È quasi un anno che non lo vede fisicamente e ci sono ottime probabilità che per l'ansia gli vomiterà su quelle maledette scarpe catarifrangenti e allora addio show con balletti annessi.

Anche la telefonata fatta mesi prima per invitarlo allo show era stato un mezzo trauma nonostante Federico si fosse dimostrato fin da subito molto più disponibile di quanto Michael avesse osato sperare.

"Poi ci organizziamo per la scaletta delle domande" aveva detto Michael, tirando un mezzo sospiro di sollievo, dopo che Federico aveva accettato.

"Non è un problema" la voce di Federico sembrava diversa da come la ricordava, o forse era la sua immaginazione da novella eroina Harmony, ma sembrava aver maturato una dolcezza e una tranquillità che prima non c'erano. "Mi fido" aveva aggiunto con una mezza risata "Lo so che non farai lo stronzo".

E così, adesso, Michael si ritrova nel camerino a sorridere condiscendente a Marta mentre cerca in tutti modi di convincere la pasta al pesto mangiata a pranzo a rimanere dov'è nel suo stomaco.

Appena pensa di aver vinto la battaglia contro le pretese indipendentistiche della cucina italiana, qualcuno bussa alla porta per avvertirlo che Federico è arrivato e lo sta aspettando nel camerino assegnatogli.

Hello, pasta my old friend.




Tati gli sorride e lo abbraccia con quel suo fare inconfondibile, ruvido e affettuoso allo stesso tempo, un abbraccio veloce ma che ti lascia addosso quella bella sensazione che solo gli abbracci delle madri sanno dare.

Federico, a prima vista, sembra lo stesso che ha lasciato la sera dell'after party di X factor, meno sudato e brillo, con i capelli leggermente più corti ai lati, ma a guardarlo bene, e in questo Michael aveva mesi di esperienza, riuscivi a cogliere una serenità che prima non c'era.

Si erano abbracciati, contenti e un po' impacciati, scambiandosi i convenevoli di rito, che però con Federico avevano sempre un retrogusto diverso, un'attesa e una sorpresa che fanno sentire Michael come una molla tesa e pronta allo scatto.

Mentre si avviano verso lo studio per provare la parte e sistemare le ultime cose con il regista, Fede si avvicina, e Michael non l'ha avuto così vicino da mesi, e pensava gli fosse passata, ma pare proprio di no.

"Allora, com'è la vita dello showman? Ti ha già chiamato Fiorello per chiederti qualche dritta?" pacato e sereno sì, ma quell'aria da simpatico stronzo non l'ha persa.

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