Fly.

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Era un giorno di fine Agosto, strade intasate dal traffico di automobilisti che, di malavoglia, rientravano dalle vacanze, autostrade piene fino a scoppiare di lamentele che si espandevano nell'aria di passeggeri annoiati e accaldati, stazioni ferroviarie in pieno movimento, tutte gremite di persone che continuavano ad andare avanti e indietro nell'attesa che il loro treno arrivasse o alla ricerca di persone care che erano venute a prendere o, ancora, che si accalcavano per uscire il prima possibile da quella stanza tanto grande quanto piccola dove era diventato difficile respirare, anche la situazione agli aeroporti non era delle migliori, aerei che atterravano o partivano ogni minuto, continui scontri tra valige troppo piene di persone poco attente che non avevano alcuna intenzione di scusarsi con il prossimo ed era proprio in uno di quei tanti aeroporti dove erano due ragazzi che non vedevano l'ora di lasciare l'Italia, più precisamente Modena, e di godersi la loro meritata vacanza.
Seduti su due delle scomode sedie che si trovano in aeroporto nell'attesa del proprio volo, c'erano due ragazzi poco più che ventenni che fremevano dall'eccitazione per ciò che sarebbe successo da lì a poco.
Benjamin e Federico, erano loro i due ragazzi pronti a partire, il primo di ventitré anni compiuti un paio di mesi prima e il secondo di ventidue, i due giovani si erano conosciuti anni prima, quasi sei per la precisione, su uno stupido social network, che era diventato tanto importante per loro due, e così era nata la loro amicizia che pian piano si era trasformata in collaborazione musicale, al ritorno del primo dall'Australia i due avevano deciso di creare un duo musicale in modo da poter coltivare la passione che li accomunava e non gli era andata affatto male, nonostante i primi anni tanto duri e le tante porte in faccia Benjamin e Federico erano riusciti a trovare il loro posto nel mondo della musica italiana, nonostante fossero solo all'inizio le cose ai due andavano molto bene, il primo disco era disco di platino, il loro libro poteva vantare più di ottantamila copie vendute, un nuovo disco in fase di lavorazione, niente male, no?
Ma non erano questi successi a renderli tanto legati, ma bensì era qualcosa che nel corso degli anni si era sviluppato dentro di loro, era l'amore.
Quando i due si conobbero il biondino, Federico, aveva una fidanzata mentre l'altro si godeva la spensieratezza che la sua età gli offriva ma quando la relazione del minore finì i due si avvicinarono molto, iniziarono a passare intere giornate insieme e la scusa che entrambi si raccontavano per non ammettere ciò che stava nascendo tra di loro era che alla loro musica avrebbe fatto bene ma entrambi sapevano che con o senza musica loro non si sarebbero separati.
Dopo quasi sei anni di amicizia, di musica e, soprattutto, di amore i due potevano vantare un anno di relazione in cui ne avevano passate di tutti i tipi ma erano ancora insieme più forti che mai.

-"Benjamin?" Lo chiamò il più piccolo mentre continuava a muovere le gambe alla ricerca della posizione perfetta difficile da trovare su quella sedia scomoda.
-"Dimmi piccolo." Rispose sorridente il moro mentre armeggiava con la sua amata macchina fotografica.
Un'altra delle tante passioni di Benjamin era proprio la fotografia, amava scattare foto in ogni luogo lui si trovasse ma non per condividerle sui social e dare prova della sua bravura anche in quel campo, preferiva tenerle per sé e poterle ammirare ogni qualvolta ne avesse voglia ma il suo soggetto preferito era proprio il suo ragazzo, da quando lo aveva conosciuto era diventato la sua musa ispiratrice, amava ritrarlo in ogni momento della giornata, amava catturarne ogni singola sfumatura, nella sua raccolta di foto private ne aveva centinaia che ritraevano il ragazzo dal ciuffo biondo, molte erano state scattate mentre quest'ultimo dormiva, Benjamin trovava che avesse un che di angelico mentre lo faceva e, per quel motivo, custodiva gelosamente ogni foto e del ragazzo e impediva a questo di cancellarne anche solo una, le foto erano tutto ciò che aveva quando erano lontani, il suo unico modo per sentirlo vicino.
-"Sei agitato?" Chiese Federico mentre si torturava le mani.
Il moro smise di guardare la sua macchina fotografica e diede la sua totale attenzione al ragazzo.
-"Perché dovrei?"
-"Beh, stiamo per partire, staremo solo noi in un posto fuori dall'Italia per una settimana." Balbettò il biondo.
-"Passerò una bellissima vacanza con il mio bellissimo ragazzo per festeggiare il nostro prima anno di relazione, non vedo motivo per essere agitato." Disse Benjamin e scrollò le spalle.
I due giovani avevano deciso di festeggiare il loro anniversario lontano da occhi indiscreti, amavano il loro paese ma lì non erano liberi di essere ciò che erano alla luce del sole, per via della loro carriera avevano anche deciso di tenere nascosta la loro relazione, solo i loro amici più intimi erano a conoscenza di ciò che c'era tra loro.
-"Scusami." Sussurrò il più piccolo e sospirò.
Benjamin, cercando di non attirare l'attenzione, fece scivolare la  sua mano sopra quella dell'altro ragazzo e gliela strinse leggermente.
-"È per il volo?" Chiese sottovoce.
Il biondo, con la testa abbassata, annuì e iniziò a torturarsi  il labbro inferiore con i denti.
Il più si avvicinò al viso dell'altro e gli scostò i capelli dal viso.
-"Non avere paura, ci sono io con te." Sussurrò lui e si sporse per dargli un bacio sulla guancia, ardeva dal desiderio di far sue ancora una volta quelle labbra tanto morbide ma sapeva che non era né il luogo né il momento.
Un sorriso comparve sul viso di Federico che lo ringraziò e gli diede un bacio sulla mano dimenticandosi per un istante della gente che li circondava.
La situazione che si era creata faceva stare davvero male Federico, odiava non poter baciare il suo ragazzo quando voleva, non poter camminare mano nella mano con lui per strada, odiava non essere libero di amarlo alla luce del sole, tra i due era quello che ne soffriva di più, Benjamin si accontentava di dimostrare i suoi sentimenti  anche solo con uno sguardo di troppo o qualche foto o tweet sui social network ma il biondo no, lui aveva bisogno di dimostrarlo a pieno e per questo motivo più volte era apparso disinteressato, distaccato, ma entrambi sapevano che non era così.

Poco meno di un'ora dopo i due giovani avevano preso posto sull'aereo, erano nella fila centrale, come Federico desiderava, ed erano circondati da persone che, fortunatamente, sembravano non far molto caso a loro.
Benjamin si sistemò meglio sul sedile e scoppiò a ridere quanto il suo sguardo ricadde sul ragazzo al suo fianco.
Federico aveva la testa poggiata al sedile davanti a lui e gli occhi chiusi, a prima vista sembrava stesse dormendo.
-"Federico." Lo chiamò il moro e gli scosse leggermente il braccio.
-"Mh?" Mugolò l'altro.
-"Hai sonno?"
-"Un po'." Sbadigliò il più piccolo e buttò la testa all'indietro.
-"Vieni." Disse Benjamin, gli cinse i fianchi con un braccio e lo attirò a sé.
Il viso di Federico si tinse di rosso mentre cercava di divincolarsi dalla presa del maggiore.
-"Cosa fai?" Chiese lui quando notò che il moro non aveva alcuna intenzione di lasciarlo andare.
-"Faccio dormire il mio ragazzo sulla mia spalla, non vedo quale sia il problema." Disse tranquillo il più grande e fece poggiare all'altro la testa sulla sua spalla.
Un piccolo sorriso si impossessò delle labbra del biondo e, Benjamin, se ne rese conto perché le labbra di quest'ultimo erano schiacciate contro la sua pelle;  centinaia di brividi gli percorsero il corpo quando il minore iniziò a mordere e succhiare un lembo preciso della sua pelle.
-"Federico." Sussurrò Benjamin che si tratteneva a fatica dall'ansimare ma l'altro non lo rispose. "Federico possono vederci." Continuò.
Il minore interruppe momentaneamente ciò che stava facendo e alzò leggermente la testa per sussurrare all'orecchio dell'altro.
-"Nessuno ci sta prestando attenzione, possiamo stare tranquilli e, anche se fosse, a me non importa.
Sto solo baciando il collo del mio ragazzo." Sussurrò lui e morse leggermente il lobo del maggiore prima di tornare a mordere il punto, precedentemente scelto, per completare il lavoro lasciato in sospeso.

Dopo quasi due ore Benjamin e Federico giunsero alla loro destinazione, Ibiza, ma il più piccolo era ancora addormentato e con la testa posta sulla spalla dell'altro.
-"Federico." Lo chiamò lui mentre l'aereo si svuotava.
Nulla, il biondo era ancora addormentato.
-"Piccolo svegliati, siamo arrivati." Disse lui con un tono di voce più alto e lo scosse.
Federico mugolò qualche parola priva di senso e si strinse al corpo del suo ragazzo.
-"Dai svegliati, siamo arrivati." Ripetè il ragazzo.
-"Ma io ho sonno." Sussurrò il biondo e aprì, a fatica, gli occhi.
-"Arrivati in albergo potrai dormire, ora alzati." Disse Benjamin e si alzò dal suo sedile.
Federico sbuffò sonoramente e lo imitò.

Dopo il lungo tempo passato in aeroporto per prendere le loro cose, i due, arrivarono al loro albergo, avevano deciso di prendere una stanza matrimoniale, contrariamente a quanto facevano quando si trattava di viaggi di lavoro, per poter passare tutto il tempo insieme.
La loro stanza era molto più grande di quanto i due si aspettassero, il grande letto era posto al centro della stanza era ricoperto da lenzuola bianche ed era affiancato da due comodini di colore grigio e posti sopra di loro c'erano due lampade nere, di fronte al letto c'era un grande comò, del medesimo colore dei comodini, con un grande specchio posto sopra e, per finire, una grande finestra che gli permetteva di avere una visuale completa del luogo circostante.
Era un vero paradiso.
Federico gettò i suoi bagagli accanto alla porta e si tolse la maglia prima di buttarsi sul comodo letto.
-"Finalmente possiamo rilassarci!" Esclamò sorridente il biondo.
Il più grande lo guardò divertito, si tolse a sua volta la maglia e si buttò a peso morto sul corpo dell'altro che si finse dolorante.
-"Ora possiamo amarci." Sussurrò Benjamin e fece unire le loro labbra.
In quella stanza d'albergo si sarebbero dimostrati il loro amore, si sarebbero detti ciò che per anni avevano taciuto, si sarebbero amati come avevano sempre voluto fare.

Fly || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora