9 Benvenuta in Hotland

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Il caldo torrido cominciò a farsi sentire.

Frisk boccheggiava, tirando su le maniche della maglia.

Era tutto inutile, sotto di loro c'era lava.

Adesso capiva perché quella zona si chiamava Hotland.

I due fratelli erano davanti a lei, camminavano velocemente e lei non riusciva a tenere il passo.

-Frisk dai muoviti-

Flowey la incitò, sembrava che anche lui stesse soffrendo quel caldo.

-Flowey calmati... Sto andando il più veloce possibile-

Era vero, ma con quel caldo e le ferite che aveva era un po' difficile andare avanti.

Inciampò in un asse del ponte, cadendo sulle ginocchia.

-Sweetheart, ce la fai?-

Non si era nemmeno accorta che si era avvicinato.

Non riuscendo a rispondere, fece cenno di si con la testa.

Non voleva parlare con loro, no dopo quello che era successo con Undyne.

La paura l'attanagliava, non sapeva cosa fosse successo, solo che qualcuno aveva preso il suo posto.

-AVANTI UMANA NON ABBIAMO TUTTO IL GIORNO-

Sans fece per prendere la sua mano, ma le si scanso subito abbassando la testa.

Ripresero a camminare, Flowey guardava Frisk e ogni tanto lanciava un occhiata a Sans, che si trovava alle loro spalle.

-Frisk come mai lo hai trattato così?-

La sua risposta fu solo un alzata di spalle.

-Capisco-

-SIAMO QUASI ARRIVATI. SUPERATO IL LABORATORIO DOVRAI CAVARTELA DA SOLA-

-Se siamo fortunati Alphys non si troverà nel laboratorio-

-Chi è?-

-Finalmente hai ripreso a parlare, sweetheart-

Fece lui con modo aggressivo.

-Scusa-

Sans sospirò scompigliandole i capelli.

-Dai.. ahah-

In lontananza si cominciò ad intravedere una struttura.

Più si avvicinavano e più la struttura diveniva grande.

Con loro sorpresa la porta era aperta, all'interno era tutto scuro.

Cominciò a temere che qualcuno ci fosse in quel luogo buio.

Frisk si aggrappò al giacchetto si Sans, il quale gli strinse la mano.

-Non preoccuparti sweetheart-

Un rumore, qualcosa che la catturò alle spalle.

La luce si accese all'improvviso.

-Bravo Mettaton, ottimo lavoro-

Da una porta apparve una donna, un mostro giallo, doveva essere lei Alphys.

-Sans, Papyrus. Grazie infinite per avermi portato quest'umana qui da me-

Alphys diete un occhiata alla ragazzina che si dimenava tra le mani del robot.

-Mi piacerebbe molto studiarla, ma la sua anima deve essere data al nostro re-

Sorrise.

-Oh già, Sans Papyrus, ecco a voi la mia ultima creazione, Mettaton, ideato per uccidere gli umani. Una vera macchina anti-umani-

Kind SoulWhere stories live. Discover now