Gangsta.

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Canzone per la one shot: "Gangsta - Kehlani"


La puzza d'alcol, la musica a tutto volume e decine di slot sono gli elementi principali che caratterizzano il posto che frequentavo ogni sera, venivo solo per lui, i suoi capelli verde menta e quel faccino che può sembrare dolce tanto quanto stronzo.

Lui non stringe mai la mano alle altre persone, si limita solo a lanciargli delle occhiate che pietrificherebbero chiunque, lui è conosciuto per la sua mente criminale, lui è il "cattivo" lui è soprannominato come il boss, lui è Min Yoongi.

La prima volta che mi ha rivolto la parola è stato per chiedermi un'altro bicchiere di vodka, me l'aveva detto con così tanta freddezza che mi si era gelato completamente il sangue, senza esitare glie lo andai a prendere e quando glie lo porsi lui mi rivolse un sorriso che mi fece rimanere paralizzata, ma non era un sorriso normale, era un sorriso compiaciuto, da spavento, ma quel sorriso mi rimase impresso nella mente, finché una sera, per sbaglio mi avvicinai a lui, stavo passando di lì e lo vidi per un secondo fissarmi, non me lo ero immaginata, ero più che sicura che lui mi avesse guardata, poi riportò il suo sguardo verso la pila di soldi affianco a lui, posata vicino alla sua poltrona in pelle che raramente ospitava qualcun'altro oltre lui.

La sera dopo mi trovai nello stesso locale, mi ero seduta su una poltrona appartata rispetto alle altre, volevo un po' di tranquillità, volevo stare da sola finché non sentii delle mani che si poggiarono sulle mia spalle, subito mi irrigidii a quel tocco, lentamente mi girai per vedere di chi si trattasse, rimasi pietrificata, era Yoongi.

Si sedette in fianco a me e non pronunciò neanche una parola, si limitò a tenere lo sguardo fisso dritto a se e rivolgermi il profilo del suo viso, potevo scorgere una piccola cicatrice vicino al sopracciglio destro e un taglio poco visibile sullo zigomo destro.

≪ Nessuno può fissarmi, ma penso che chiuderò un occhio con te. ≫ disse freddamente, sempre con la stessa espressione sul volto e girato di profilo, senza un motivo preciso cominciò a ridere, non una risata normale, sembrava quasi un ghigno malefico, che terminò subito quando mi azzardai a fargli una domanda.

≪ perché sei così freddo? Insomma... non rivolgi mai la parola a nessuno. ≫ gli chiesi, lui si girò lentamente verso di me e finalmente riuscii a scrutare bene il suo volto.

≪ Perché te invece ti trovi in un posto così, non mi sembri il genere di persona. ≫ mi chiese giocherellando con le banconote che aveva in mano, io non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso, lui era come una calamita per me, lui mi stava facendo diventare sempre più pazza, lui riusciva a farmi diventare, per qualche momento, una persona che non avevo mai riconosciuto in me, ma questo lato mi piaceva, anche se cercavo sempre di nasconderlo.

≪ non penso che ti convenga sapere la risposta. ≫ prima che potessi rispondere lui rispose alla domanda che gli feci prima che lui la facesse a me, restai un'attimo a capire il perché di quella risposta vaga, lui era misterioso, nessuno sapeva mai cosa gli poteva passare per la testa, nessuno.

≪ posso sapere il tuo nome? ≫ mi chiese sempre con sguardo fisso e rivolto in avanti.

≪ J-Jennifer ≫ risposi balbettando per l'agitazione, spostai il mio sguardo verso il basso, mi sentivo troppo sotto osservazione, anche se lui non mi stava guardando sapevo che in qualche modo, anche con la coda dell'occhio, mi avesse rivolto un'occhiata che mi fece provocare brividi che percorrerò tutta la mia schiena.

≪ Mia cara Jennifer, stai attenta a giocare con il fuoco, potresti non uscirne salva. ≫ mi disse per poi alzarsi e lasciarmi lì, piena di domande che non avevo il coraggio di fargli e il mio corpo ancora tremante.

Il giorno dopo, prima di andare nel famoso locale, decisi di cambiare, volevo tirar fuori quel lato che nessuno aveva mai visto di me, ed ero a coscienza del fatto che questa scelta avrebbe comportato molte conseguenze negative, ma volevo rischiare, volevo che dalla mia bocca non uscissero più le parole "ho paura", volevo essere all'altezza di Yoongi.

La sera arrivai al locale e avevo gli occhi di tutti puntati addosso, compresi i suoi, sarà perché al posto di avere sempre quei jeans attillati e quella camicetta avevo un vestito che arrivava a metà coscia e i capelli da castani a biondo platino, così mi sentivo più libera, più me stessa in un certo senso.

Come tutte le sere mi andai a sedere al mio solito posto, ogni tanto bevevo un bicchiere di vino e mi giravo per vedere dove si trovasse "il boss", come sempre stava seduto nella sua poltrona in pelle maneggiando bicchieri contenenti alcolici, improvvisamente lo ritrovai seduto di fronte a me, fissandomi continuamente, come se mi stesse perquisendo con gli occhi , questo suo modo di fare mi stava leggermente inquietando.

≪ credevi che cambiando look cambiassi idea su di te? Beh.. Ti sbagliavi di grosso, tu resti sempre una persona indifesa.... il fuoco brucia...e uccide, non giocare, non ti conviene≫ mi disse ridacchiando stranamente, Min Yoongi, cosa deve fare uno per poter stare vicino a te senza avere paura di perdere la vita da un momento all'altro?

≪ N-non sono una persona indifesa, tu non mi conosci. ≫ risposi nel modo più convincente, non volevo più apparire indifesa ai suoi occhi, non volevo più sembrare quella di prima, non più.

≪ Seguimi. ≫ disse freddamente per poi alzarsi e andare verso una porta del retro trasportando con lui tutta la sua freddezza, mi alzai e aspettai un po' prima di seguirlo, non avevo la più pallida idea di quello che stava per succedere, un certo senso di paura percorreva il mio corpo, ma per lui avrei fatto qualunque cosa... Forse lui mi stava completamente cambiando, non ero più la Jennifer di sempre, non mi riconoscevo più neanche io.

Mi avvicinai alla porta dove Yoongi era uscito, lo vidi accostato vicino ad una macchina, probabilmente di sua proprietà.

≪ sali e non fare domande. ≫ senza obiettare mi affrettai a salire nella sua macchina, subito dopo lui partì alla massima velocità, i miei capelli volavano da una parte all'altra a causa del vento.

La macchina si fermò di colpo facendomi prendere un colpo, lui scese dalla macchina così aprii anch'io la portiera ma lui mi fermò senza motivo, obbligandomi a farmi restatare in macchina.

≪ per ora tu resti qui. ≫ senza obbiettare restai in macchina ad aspettarlo, non osai neanche disobbedire ad un suo ordine, avevo una paura fottuta di lui, chiunque gli disobbediva non faceva una bella fine, ma è propio questo suo lato che mi attira allo stesso tempo.

Dopo neanche tre secondi sentii una pistola puntata contro di me, iniziai a sudare freddo, dopo capii che si trattò di Yoongi.

≪ Mi dispiace piccola... odio le persone che si approfittano di me come hai fatto te... mai giocare con il fuoco. ≫ queste furono le ultime parole che sentii prima di cadere in un sonno eterno.

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Spero vi sia piaciuta questa One Shot..
È molto strana, lo ammetto..
Ma a me piace questo genere di cose.
Comunque, se volete passate  a leggere "WINGS"

^^Hola^^

Gangsta || Min Yoongi [O.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora