"Tesoro, sbrigati." Mi chiama mia madre dal piano di sotto. Non rispondo e continuo ad inserire i vestiti e tutte le cose che potrebbero servirmi nella valigia.

Dopo neanche cinque minuti passati a preparare i bagagli, mi richiama "Kate Young, se non ti muovi, salgo sopra e prendo le tue valige, anche incomplete, e ce ne andiamo." Mia madre è molto nervosa, perché, da quando è morto mio padre, non ha più messo piede in qualche mezzo di trasporto, a parte l'auto di suo marito. Tra un'ora e mezza dobbiamo prendere l'aereo diretta a Boston, e mia madre non vuole fare tardi. Abbiamo la fortuna di essere vicini all'aeroporto, così ho ancora circa dieci minuti per prepararmi, prima di andare lì ed iniziare a fare i vari controlli.

"Mamma, le valige sono pronte, lasciami un secondo per vestirmi e legare i capelli." Senza ascoltare la risposta di mia madre, prendo la T-Shirt e il jeans scelti e li indosso. Finito, passo ai capelli. Sono crespi e molto scompigliati, quindi deduco che ci vorrò molto tempo per aggiustarli. Cerco di fare una coda, ma i miei capelli sono complicati anche per pettinarli. Li ho appena lavati, ma è sempre la stessa storia. Decido di lasciarli sciolti e di indossare un cappello di cotone nero. Ormai il nero è il colore che mi accompagna ogni giorno, a partire dai vestiti agli accessori. Vorrei tingere anche i miei capelli di nero, ma mia madre non me lo lascia fare; è sempre stata contraria a farlo, perché pensa che il colore nero possa trasformare una ragazza da dolce e timida a stronza e strafottente, ma io non indosso il colore nero per far di me una persona cattiva, ma bensì, la vera ragione è che dalla morte di mio padre ho iniziato ad amare questo maledetto colore, e mia madre sembra ancora non averlo capito.

Prendo le valige, e senza truccarmi, scendo al piano di sotto, trovando mia madre fare avanti e indietro per il corridoio. Mi truccherò in aereo, quando arriveremo a destinazione. Non posso essere perfetta per otto ore di viaggio. Sicuramente mi addormenterò e quindi si rovinerà tutto, sprecando una buona mezz'ora passata a farmi il make up.

Entriamo in macchina e ad alta velocità, in men che non si dica, raggiungiamo l'aeroporto. Come previsto, prima di imbarcarci, dobbiamo sottoporci ad una serie di controlli. I controlli sono molti, e ci vogliamo un bel po' di tempo per finirli. Finito i controlli ci sediamo in sala d'attesa e aspettiamo con ansia l'arrivo del nostro aereo. L'attesa non è per le lunghe, infatti, dopo cinque minuti circa sentiamo la voce metallica avvisarci di avvicinarci per gli ultimi controlli prima di entrare in aereo. Dopo aver finito depositiamo le valigie ed entriamo.

Ed eccomi qui, pronta, a lasciare la mia città d'origine, ossia Milano, una delle città più belle dell'Italia, ad affrontare questo lungo viaggio verso una nuova vita per realizzare il mio più grande sogno.

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