Da quattro generazioni, tutte le navi regolavano la rotta in modo da tenersi lontane dalle spiagge dell' Isola di Pendor. Nessun mago era mai andato là a combattere il drago, perchè l'isola non era di una rotta di traffico e i suoi signori erano stati pirati, razziatori di schiavi e guerrafondai, odiati da tutti gli abitanti delle parti sudoccidentali di Earthsea. Perciò nessuno aveva cercato di vendicare il Signore di pendor dopo che il drago era comparso all' improvviso da Occidente, piombando su di lui e sui suoi uomini che combattevano nella torre, soffocandoli con la fiamme che gli uscivano dalla bocca e cacciando in mare tutta l' urlante popolazione della città. Invendicata, pendor era stata lasciata al drago,con tutte le sue ossa e le sue torri e i gioielli rubati a principi morti da molto tempo sulle coste di peln conto dei draghi. Mentre guidava la piccola imbarcazione verso occidente- senza remare, ma navigando con il vento magico nella vela e con un incantesimo per mantenere la rotta-attendeva di vedere l' Isola morta levarsi dall' orlo del mare. Si diresse rapidamente a ovest, con la vela gonfiata dal vento magico,e giunse in vista delle rocce di Pendor, delle silenziose che della città, delle torri sventrate e cadenti.
All' entrata del del porto, lasciò cadere il vento incantato e fermò la barca,
Che si arrestò dondolando sulle onde.
Poi chiamò il drago:《Usurpatore di Pendor, vieni a difendere il tuo tesoro!》. La sua voce non giunse lontana, nel frastuono delle onde che battevano sulla spiaggia cinerea; ma i draghi hanno l' udito fine. Poco dopo, uno salì svolazzando da una rovina scoperchiata della città, come un immenso pipisrrello nero, con le ali sottili e il dorso crestato, e voltegiando nel vento del Nord venne verso Ged. Il cuore di Ged si gonfiò alla vista dell'essere che per la sua gente era un mito, e lui rise e gridò:《Va' a dire a vecchio di venire, verme del vento!》.Il giovane drago non replicò. Non era molto grosso, forse era lungo come una nave a quaranta remi, ed era sottile come un verme nonostante l' ampiezza delle mare ali.
Non aveva ancora raggiunto la dimenzioni di un drago adulto, e non ne aveva nè la voce nè l' astuzia. Si avventò verso Gad sulla piccola barca ondeggiante, aprendo le lunghe fauci dentate mentre scandeva in picchiata dall' aria come una freccia: perciò a Gas bastò legarli le ali e la Mennea con un incantesimo per farlo piombare in mare come una pietra.
E il grigio mare di chiude di di lui.
Due draghi simili al primo primo si levarono dalla base della Torre più alta. Come il primo, si avventarono contro Ged:lui li catturò entrabi, lo scagliò in mare e lo affogò; e non aveva ancora alzato il suo bastone di mago. Poi, dopo un po', dall' Isola ne vennero altri tre.
Uno era molto più grasso, e lanciava sopra di fuoco dalle fauci. Due si avventarono al volo verso di lui, sbattendo rumorosamente la ali, ma quello grande volteggiò e gli venne alle spalle, rapidissimo, per bruciare lui e la barca con l' alito di fuoco.
Nell' istante in cui se ne accorse, Ged
Operò un incantesimo di metamorfosi, e tra un respiro e l' altro s' innalzò in volo dall' imbarcazione, in forma di drago. Spiegando le immense ali e protegendo gli artigli, incontrò i due lanciati a capiffitto, carbonizzandoli col fuoco, e poi si voltò verso il terzo, che era più grande di lui, e ugualmente armato di fiamme. Nel vento, sopra le griglie onde, volteggiarono, sbatterono le mascelle, si tuffarono, risalirono, fino a quando il fumo ondoggiò intorno a loro, illuminato di rosso dal bagliore dalle bocche ardenti. All ' improvviso Gad voltò verso l'alto, e l' avversario lo inseguì. A metà volo Gad-drago sollevò le ali, si arrestò e scese in picchiata come un falco, con gli artigli protesi verso il basso, colpendo l' altro e urtandolo al collo e al fianco.Fine!
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Scusate per qualche sbaglio che ho fatto !