Un non buon compleanno

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Annaclare era una bambina che viveva in una campagna nella valle Cimeli. Era spensierata,come tutti i giovani ,pensate che il suo passatempo prediletto era catturare rane.Trascorreva intere ore in questa caccia spietata,nonostante non raggiungeva dei risultati soddisfacenti,mai aveva potuto anche lontanamente pensare a rinunciare ad un tale "spasso";tant'è vero che aveva chiesto a suo padre un nuovo retino,al fine di poter avere più possibilità nella sua ardua impresa.Ma ben presto la giovane si accorgerà come accade a tutti ,che purtroppo nella vita le difficoltà  sono ben altre e ovviamente ben peggiori.Una volta stremata inutilmente dal suo amato gioco,per lei era usuale stendersi sull'erba in prossimità di un faggio,al quale aveva persino dato il nome di "tarletto",un po ' perché il povero vegetale era stato in vaso dalle tarme, ma per lo più perché  semplicemente adorava quella parola. La faceva sorridere ogni volta ,che pronunciava il suo nome,era un po ' come i buffi soprannomi che spesso si affibbiano  agli amici più stretti.I genitori della nostra stravagante e splendida protagonista erano dei  normali raccoglitori di ghiande (un lavoro che al tempo veniva trasmesso di generazioni in generazioni),che vendevano agli allevatori.Per tale motivo la giovinella,il giorno del suo decimo compleanno,ricevette solo una pallina rosa a strisce.Sebbene non si tratti del sogno della gioventù odierna,per Annaclare era descrivibile soltanto con una parola"magnifica".Dopo aver terminata la sua porzione misera di dolce,decise senza perder tempo di correre e chiudersi nella sua cameretta.Ovviamente non per potersi riposare,ma per continuare ad ammirare quella bolla che continuava a sballonzolare da tutte le parti e in tutti i punti delle pareti.Ad un tratto,il suo regalo infranse completamente la foto di sua sorella gemella (l'inconfondibile dolce creatura che era morta due giorni dopo la nascita,anche lei vittima dell'epidemia del tifo).I frammenti di vetro,come cristallizzati erano sospesi nell'aria,ad appena un soffia dal sbriciolarsi al di sopra del parquet stagionato.Tutto era immobile,persino l'orologio, ogni muscolo della bimba era inerte al suo sfrenato desiderio di muoversi.Il suo battito cardiaco era così rallentato che aveva difficoltà  nell'avvertirlo,e il suo respiro sembrava essere svanito.Al tal punto che pensó di essere morta,ma poi si rese conto che non era morta lei, ma tutto ciò che la circondava.Soltanto la sua anima e il suo confuso flusso di coscienza le testimoniava l'apparente triste realtà.Quando i minuti,le ore furono passate,l'orologio inclinó leggermente la lancetta verso il 2.12 settembre alle ore 17:02,precisamente il momento in cui era nata.Track!Era caduta,precipitata nel suo letto  nel vano tentativo di cogliere al volo il suo gioco,che era scivolato per poi fermarsi proprio dinnanzi ai suoi piedi freddi.La ragazzina prese da terra la boccia.Portatala davanti ai suoi occhi,la palla si spaccó perfettamente in due,lasciondosi abbracciare dalla delicatezza del palmo(di Annaclare).All'accaduto seguirono 17 gracidii forti e striduli. Una sensazione viscida e spiacevole aveva colpito gli storditi sensi  della bambina,che di scatto si ritrasse e chiuse gli occhi per istinto.Non vi era alcuna traccia della pallini,ma al suo posto una vivace ranocchia gialla,non ne aveva mai vista una di questo  colore e con queste sfumature arancioni,quasi tendenti ad un rosso scarlatto.Sebbene tutto ciò lei era ilare ,dato che la sua chimera si era avverata, ma ben presto questo stato d'animo venne travolta dalla perplessità  ,dal timore e allo stesso tempo dalla curiosità, che qualcosa fosse mutato.Ed infatti non si sbagliava,ma non si preoccupó, finché si alzò in piedi e notó un qualcosa di strano,di diverso; ovvero che era più alta dal solito irraggiungibile comó , che gli aveva sempre sbarrato la vista.Colpita dal cambiamento, si precipitò verso il suo specchio ,dove l'attendeva un vero sorprendente  spettacolo.Il vetro rifletteva il corpo di una donna,uno schianto.La figura era bellissima,slanciata e proporzionata, con un seno adeguato e delle curve ,che sottolineavano le sue doti e la sua sensualità.Aveva due trecce due lunghe trecce precise ed aggiustate,anormale se si pensi che quel vetro aveva vista fino ad allora solo un ammasso di capelli arruffati, ribelli e corti.La nuova arrivata indossava un vestitino a pommois azzurro, in tono con la collana e la sfilza di anelli di zaffiro.Fu cosí che si udí un violento tonfo ed infine il BUIO.Un incolmabile e tenebroso buio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 14, 2017 ⏰

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