La sveglia suona.
Sono le 8:00 e alle 9:00 Sophi deve già essere all'asilo.
Mi alzo cercando di non svegliarla,
mi preparo il latte con il caffè e dopo aver finito mi vado a fare una doccia bollente visto che si muore dal freddo.
Poi mi vesto con dei semplici jeans attillati, una felpa grigia e le adidas nere.
Mi metto una linea di eye-liner, il mascara e un rossetto rosso (insomma non è cambiato il mio stile nel truccarmi).
Poi sveglio alla mia bambina, quando dorme sembra un piccolo angioletto.
La sveglio e gli faccio una doccia, poi la vesto e gli metto nello zainetto una tovaglietta, una bottiglietta d'acqua, mezzo panino (visto che intero non se lo mangia mai) e una mela.
Ci mettiamo i giubbotti e ci infiliamo in macchina, la prima cosa che faccio è accendere l'aria condizionata ovviamente calda.
Dopo aver accompagnato a Sophi all'asilo vado a lavoro.
Lavoro in una caffetteria non molto lontana da casa, la " COFFEE CRAZE" (caffè mania) dove mi pagano abbastanza bene.
Vado ad un tavolo per prendere le ordinazioni, sono due uomini uno mi sta di spalle e l'altro lo vedo in faccia è moro e occhi verdi, mi avvicino e mentre cammino prendo dal taschino del mio grembiule un blocchetto dove scrivo le ordinazioni e una penna.
Appena arrivo mi fermo e senza neanche guardarli dico: "avete già scelto cosa prendere?"
Alzo la testa in attesa di una risposta, e mentre mi giro verso il ragazzo che prima era di spalle, incrocio i suoi meravigliosi e unici occhi ai miei, proprio quegli occhi che mi hanno fatta innamorare...gli occhi più belli del mondo intero...quelli di Peter.
Ci fissiamo per un tempo interminabile, e alla fine prendo in mano la situazione
"Vuole qualcosa?" Chiedo formalmente a Peter che mi guarda scioccato..effettivamente non gli do torto..gli ho dato pure del lei.
"Ehm..sì"
"Mi dica"
"Un cappuccino"
Mi giro dal ragazzo che non conosco
"Lei vuole qualcosa?"
"Un caffè macchiato "
"Nient'altro?" chiedo rivolgendomi ad entrambi. Sento gli occhi puntati su di me e la cosa mi mette ancora di più a disagio.
"No " mi risponde il ragazzo che non conosco, allora mi allontano con passo svelto fino ad arrivare dietro il bancone del bar.
Preparo le cose che mi hanno chiesto e gli dico a un mio collega di portarglielo a quel tavolo.
Non volevo avere di nuovo i suoi meravigliosi occhi puntati addosso.
Vado a prendere ordinazioni negli altri tavoli e lo becco molte volte a fissarmi ma quando vede che lo guardo distoglie lo sguardo.
Finito il mio turno me ne vado anche perché è ora di andare a prendere la mia piccola.
Quando la vado a prendere e saliamo in macchina inizia a raccontarmi tutto quello che gli hanno fatto fare la mattina.
Arrivate a casa mangiamo e poi giochiamo un po' insieme.
Passiamo così tutto il pomeriggio e un'altra giornata è volata.
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Destino 2
RomanceMargherita vive la sua vita a New York con la figlia in serenità, finché non incontra una persona che ancora era molto importante per lei...qualcuno che nuovamente gli scombussolerà la vita quotidiana. Spero che vi piaccia il continuo del libro, in...