When Everything Is Screaming

4- Il bello dei libri

Beatrice

I suoi ciuffi rossi sparirono dietro la porta immacolata della stanza. Per un momento mi passano davanti delle immagini come sfocate di un bambino che vede i suoi genitori morire. Scuoto la testa. È sicuramente colpa di quella brutta caduta.
Nella stanza sono rimasta sola. E l'unica compagnia che ho sono i miei dolori. Vorrei potermi muovere meglio, anche solo leggermente. Non mi piace dipendere dalle altre persone.
Fuori dalla stanza, Lux parla con i medici: sento le loro voci sottili e distanti. Mi chiedo cosa abbia spinto un ragazzo come Aiden a aspettare tre giorni fuori dalla stanza  che mi svegliassi. Io per lui non avevo fatto nulla dopotutto e a stento mi conosceva. Nonostante ciò era rimasto in ospedale per sapere come stavo. Da quando se ne era andato tutto nella stanza era impreganto del suo profumo. Non pareva essere proprio un profumo, piuttosto un dopobarba o una crema. Forse anche uno shampoo. Mentre pensavo, Lux entrò e si sedette sul letto accanto a me. A dire la verità mi accorsi di lei solo quando si rivolse a me, facendomi sussultare per lo spavento. Il letto si mosse di un paio di millimetri al mio sussulto. -Caspita Lux mi hai fatto prendere un colpo!- la rimproverai io mentre un sorriso le si apriva sul volto. -Scusami, credo di dover andare, domani ho degli impegni importanti a lavoro, e il mio capo mi licenzia se non arrivo in orario - scherzò lei sapendo benissimo che è vero. Le sorrido mentre mi lascia un bacio sulla guancia. Lascia un libro sul comodino, poi mi saluta e sparisce dietro la porta della stanza facendomi un occhiolino.
E così rimango nuovamente da sola.
La copertina era di colore verde pastello.
Aprii il libro con delicatezza e cominciai a sfogliarlo. Non pareva essere nuovo. Mi chiedo quante volte lo abbia letto lei. Molte probabilmente. Ne sono convinta. E poi si vede dalle condizioni delle pagine. Non sono rovinate, anzi, e ciò dimostra che le ha trattate con dolcezza e cura. Mi immergo nella lettura sino a quando sento rimbombare le tempie. Forse è meglio smettere per oggi. Poso il libro sul comodino, a debita distanza dal vaso di fiori. non voglio che si rovini. Mi chiedo come stia Aiden. Per un momento avevo visto tristezza nei suoi occhi. Chissà cosa avrà provato. Mi chiedo dove sia andato e nemmeno mi accorgo che le luci opache della stanza si affievoliscono, sino a sparire del tutto.