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L'unica cosa che mi rende felice in questo periodo -e giuro,è l'unica- è l'odore di caffè alle sei del mattino che prepara mamma.
Ma questa mattina neanche questo mi rende felice.
Semplicemente perché stamattina mia mamma non c'è.
Questa mattina non è come tutte le altre mattine.Questa mattina darò una svolta a tutta la mia vita.
Voglio cambiare il mio futuro.
Sono una semplice diciottenne,ma ho decisamente la testa sulle spalle e so benissimo che se voglio qualcosa,faccio di tutto pur di ottenerlo.
E sì, voglio davvero scappare di casa.
Chiunque potrebbe darmi del idiota,del immatura o semplicemente del incosciente.
Potrebbero perfino dirmi che voglio strafare.E io cosa potrei rispondere?
Che le loro sono semplici stronzate.
Nella vita non si vive per rendere felice nessun altro,semplicemente sé stessi.
E vivere da depressa,mi spaventa.
La mia città è tutta uguale, composta da semplici e orribili fotocopie.
Ci sono cresciuta qui,e quando ero piccola mi piaceva.
Insomma, qualche anno fa,avevo un vicino che era un mio coetaneo e ci divertivamo a giocare a nascondino, a calcio e tutte quelle robe lì.
Poi una mattina si era volatilizzato.
Nessuno lo ha più visto in città.
Pare si fosse trasferito chissà dove con i genitori.
Quella mattina lo scoprii appena tornata da scuola e non so neanche quante lacrime versai -forse tutto il Mar Mediterraneo-.
Gli avevo suonato al campanello verso l'ora di pranzo,con in mano un sacchetto del nostro panificio preferito con le nostre pizzette preferite.
Ma appunto, non c'era nessuno.
E quando tornai a casa mogia mogia,i miei avevano già capito tutto,per poi spiegarmi che era partito.
In questo momento mi sento libera.
Sento le catene che mi bloccano qui,scomparire. Ed è una sensazione stupenda.
Appena mi siedo sul sedile della mia seicento e chiudo la portiera,mi arriva una chiamata dal mio migliore amico.
Evidentemente mi sta chiamando per svegliarmi,come al solito,ma questa mattina mi sono svegliata ancor prima di lui.
Una,due,tre ma continuo a stringere il cellulare fra le mani senza rispondere.
Alla quarta,lancio il telefono dietro di me e lo sento rimbalzare sui sedili.
Neanche lui sa della mia partenza.
Ed è un bene,scommetto che se lo avesse saputo lo avrebbe scritto perfino al sindaco.
Nello stesso istante in cui viene riprodotta Stray Heart dei Green Day,parto.
E la macchina corre,corre lontana,lontana da tutto,lontana dalle fotocopie.

Spazio Autrice.
Hey,eccomi tornata con una nuova storia!😘
Mi dispiace se per un po' non mi sono fatta viva,ma non avevo ispirazione.
La raccolta di immagina riprenderà fra poco,spero.😁
E spero che questa storia vi piaccia.

escape // i.alarcon -sospesa-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora