Mi alzai dal letto ancora mezza addormentata e con un leggiero mal di testa. Decisi di non fare niente oggi.. "Buongiorno signorina" mi salutò Sook mentre spremeva degli aranci. "Giorno" dissi sedendomi e piantando la faccia sul bancone dove vicino avevo la tazza piena di caffè latte.
"Questa mattina ha una fetta di torta alle mele, un bicchiere di succo d'arancia e del caffè latte." Disse Sook passandomi il succo. "Scifo" dissi bevendolo tutto d'un sorso con il naso chiuso per non sentire il gusto... Odio le arance... Tornai in camera dopo aver fatto colazione... Ero stanca e indecisa su che fare oggi.... Mi eserciterò la piano? Ballerò? Guarderò qualche film? O resterò completamente immobile a fissare il muro. Alla fine mi sdraiai sul letto, misi le cuffie alle orecchie e mi lasciai andare alle dolci melodie che partivano a casaccio nella mia libreria musicale. Un misto tra tutti gli stili musicali.. Canzoni dolci, forti, tristi, felici, energetiche, depressive.... Ed anche ricordi e emozioni che vanno e vengono... Il mio primo giorno qua...
La mia prima festa... La mia prima buca... Il mio primo pianto... La prima volta che mi resi conto che l'amore non esiste. Che l'amore è solo una sensazione e non uno stato d'animo. Che per me l'amore non esiste... Capii che per me non esisteva nessun amore quando il mio primo accompagnatore mi baciò e dopo due giorni bació un'altra ragazza ad una festa dove ero invitata anche io... Lui mi disse che amava lei... È questo successe con altre 15 persone...
Ed io, allora, diciassettenne ancora con gli ormoni che giravano mi fidavo. Mi fidavo e poi mi rompevano il cuore. Ancora. Ancora. Ancora... Ma dopo capisco... Capisco, che... Se nessuno ti vuole... Potresti essere sbagliata tu... Ma no... Io ho dato tutto a loro... Chiedevo di vederci, abbracciarsi, parlare... Ma loro si stufano... Loro vogliono qualcuno di più.. E dopo tornando e ti chiedono di ricominciare... Quando non hai nemmeno iniziato... E li capisci... "Che non vale la pena" "Che non vale la pena di ascoltarli... di parlargli... di seguirli..." "Così ti distruggi il cuore chiudendolo in una gabbia sperando che nessuno te lo riduca ancora in pezzetti minuscoli"
"Perché sono difficili da riattaccare" In quel momento non mi resi conto che ho detto tutto quello ad alta voce. Mi tolsi le cuffie e mi misi seduta. Sorrisi e sospirai. "Hai sentito tutto?" Girai lo sguardo verso la porta dove Yoongi era appoggiato. "Tutto" guardò per terra. Sorrisi e mi guardai le mani."Yoongi. Scusa...." sentii delle lacrime scendere sulle mie guance. "Non dovresti stare qua... sono solo un peso" lo guardai e lui alzò lo sguardo rivelando un'espressione perplessa. "Chi ti ha detto che per me sei un peso?" Si avvicino al letto, si tolse le scarpe e vene ad abbracciarmi. Rimasi li tra le su braccia... Sperando che il dolore vada via... E che se ne torni da chi effettivamente me lo ha procurato... "Yoongi" dissi con la testa appoggiata sulle sue gambe "Hm?" Rispose prendendo un respiro profondo. "Quanto mi vuoi bene?" Chiedi guardando il muro. "Così" disse non facendo niente. Rimasi perplessa così mi misi seduta per guardarlo... Stava facendo un sorriso dolcissimo. Sorrisi anche io e guardai il pavimento. "Ti sei tolto la tinta?" Gli chiesi scompigliandogli i capelli. "Eh shi" disse lui sorridendo.
***
Yoongi andò via verso le nove e mi fece molto piacere la sua visita, anche se inaspettata. Quando scattarono le undici corsi in camera chiusi la porta a chiave e usai la scusa della mia serie preferita da riguardare tutta d'un fiato... "Bene" chiusi la porta a chiave... Presi i vari file e li fai partire tutti. Quando ne finiva uno ne partiva un'altro continuando così per ore ed ore... Otto ore per essere precisi.... "Otto ore di libertà" dissi andando a recuperare dei jeans attillati neri con degli strappi, una maglia bianca con dei buchetti qua e là, una felpa extralarge e delle scarpe con la suola alta. Alzai il cappuccio lasciando fuori solo i capelli e misi una mascherina nera. Presi il mio zainetto di pelle con dentro l'indispensabile ed uscii dalla finestra. Riuscii a scendere senza farmi del male e andai in giro... Vidi la città con le luci dei negozi spente... Macchine che passavano... Ragazzi che giravano per strada... Gente strana... Ma il camion che mi stava per investire non lo vidi... "ATTENTA!" Urlò una voce dolce sentendomi spostata dalla strada e cadendo sul cemento. Non proferii parola ma tenni la mano sul braccio dal dolore sentendo dei respiri affannosi vicino al mio orecchio. Quando alzai lo sguardo incontrai lo sguardo spaventato di un ragazzo dai capelli grigi. "Stai bene?" Mi chiese alzandosi ed aiutandoi da alzarmi anche a me. Annuii guardandolo intensamente. "Sarai spaventata... se ti fidi... potresti venire un attimo a bere qualcosa." Disse mettendo una mano dentro la tasca dei pantaloni e con l'altra indicava una via scura e brutta. "Uhm... p-preferirei di-" venni bloccata da due ragazzi che urlavano un nome. Jimin. "ECCOLO LA!" Disse uno avvicinandosi. "Dio mio ci hai fatti preoccupare tantissimo!" Uno aveva o capelli neri e l'altro li aveva di un rosa molto chiaro. "Chi è lei?" Chiese quello con i capelli rosa. "È una povera ragazza che stava per essere investita da un camion in corsa" disse questo Jimin indicandomi così facendo spostare tutta l'attenzione su di me. "C-comunque stavo per andare via" dissi facendo un passo indietro ma il tipo dai capelli scuri mi fermò prendendomi il polso. "Stai tremando non vai da nessuna parte" disse cominciando a strattonarmi. "Jungkook non credo sia il modo migliore obbligare una ragazza a venire con noi... se non vuole venire basta" disse Jimin tirando via la mano del presunto Jungkook dal mio polso.
Subito feci due passi indietro e misi la mia mano rossa sul mio petto sull'orlo di piangere dal dolore. "Grande mister gentilezza" disse ancora il grigio venendomi vicino. "Fa vedere" disse guardandomi negli occhi prima di porgli la mia mano. "Le hai fatto il livido Jungkook, sei un cretino" disse ridendo. La risposta da questo Jungkook fu uno sbuffo. "Dimmi se ti va, ti prometto che non ti faremo niente" disse facendo un'inchino facendomi sorridere. "Ok" dissi in un sibilo quasi impercettibile. "Bene allora se vuole seguirmi" disse porgendomi il braccio. Alla fine andai a braccetto insieme a Jimin fino alla loro 'casa'. Non credetti ai miei occhi.#spazionoi
Ciaoooo!
Eccomi con un'altro capitolo!
Non so voi ma io sto letteralmente esplodendo per il nuovo album
E tutti e sette sono semplicemente wvdnqiqideviwivdqeivdwihoaovwc
Ok basta.
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Grazie!
Giorgia
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Doppio || Min Yoongi || IN REVISIONE
FanfictionEntrambi figli di ricche famiglie. Entrambi conosciuti al pubblico come figli di papà. Lei riesce a mantenere la sua figura pulita ed ordinata. Lui riesce perfettamente come lei, ma in realtà è tutt'altro. La storia è ambientata nell'era di Blood Sw...