La pioggia batte contro i vetri. Le gocce scorrono sul vetro come in una corsa dove nessuno vince. Ne seguo una con lo sguardo; si intreccia ad un altra e cosi diventa una piu grande e cosi via. È una settimana ormai che la pioggia non cessa di cadere. Un po mi mette di mal umore. Ma non è quando si è tristi che si scrive meglio?
Tasto velocemente le nuove idee sul portatile. Alzo la testa: il bar è ancora pieno. Sento odore di cioccolata calda. La persona che l'ha ordinata deve avere piu o meno la mia stessa età. Prende con prudenza la tazzina facendo attenzione a non scottarsi. Poggia le labbra e si ferma. Rimette a posto quel oggetto troppo caldo come se fosse acido e gli stesse bruciando le dita. Mi rivolge uno sguardo ma ormai sto guardando altrove.
Non mi piace essere osservata, tantomeno da sconosciuti. La curiosità mi sta divorando. Con la coda dell'occhio lo osservo. Sta finendo la cioccolata in silenzio. Chissà a cosa pensa. Mi piacerebbe scoprirlo.
Un'ambulanza passa e il rumore della sirena mi fa pensare solo al passato. Quel stramaledetto passato cosi pieno di dolore e tristezza. Una lacrima scivola sulla guancia.
Lui è lì, lo sguardo fisso su di me. Mi provoca soggezione. Mi mordo le labbra con violenza. Lui poggia rumorosamente la tazzina e accanto a essa lascia dei soldi. Con movimenti rapidi si chiude il cappotto ed esce. Rimango li, anche dopo che se ne andato, a guardare la porta da cui è uscito. Chissà che storia potrebbe raccontarmi lui. La curiosità è troppa.
Infilo con velocità tutte le cose dentro la borsa. Pago il conto ed esco da quel bar che mi ha dato un nuovo obiettivo.
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Scoprendo un mondo
General FictionOgni giorno andavo li, ad ascoltare lui. Le sue parole mi affascinavano, e niente, ho scoperto un nuovo mondo.