Sei la mia cura ||Cameron Dallas||

Capitolo 8

~Kat

Devo pensare razionalmente,non deve baciarmi.
Così proprio mentre si avvicina,volto il mio viso e alzo il ginocchio verso la sua parte intima.

"Non sono una puttana"
"Stronza"
"Cosa?"
"Sei.una.stronza"
"Mai mettersi contro di me"

Dopo ciò nessuno parla più.
Finalmente dopo secoli,sento che qualcuno apre la porta.

È Caroline.
È sconvolta.
Lo vedo.

"Che ci fate voi due qui in questo bagno,chiusi da soli?"
"Siamo rimasti chiusi"
Rispondo.

Così me ne vado lasciandoli lì impalati.
Decido di ritornarmene a casa questa festa non la sopporto più.

Mentre sto per uscire mi sento chiamare.

"Kat,aspetta"

È Cameron.

Non mi giro e vado avanti finché non mi prende per il polso e mi fa fermare.

"Che c'è Cameron,vuoi un altro calcio nelle palle?"
"No grazie,volevo solo scusarmi"
"È di cosa vorresti scusarti?"
"Ho provato a baciarti"

Ok non so più cosa dire,così me ne vado.

"Mi perdonerai mai per questo mese e per il mancato bacio?"
Mi urla dietro.

"Vuoi essere perdonato?"
Annuisce.
"Bene,riconquista la mia fiducia..anche se sarà difficile.
Lo faccio solo per Nash,ricordatelo"
"Lo so"

Così me ne vado.

Arrivo a casa e mi scoppia la testa.
Cameron mi fa uscire fuori di testa.
Quando sono con lui il mio carattere da stronza sparisce e non va bene.

Vado a dormire sperando che domani sia migliore.

~Cam

Kat,Kat,Kat

Questo è il nome che mi viene in mente mentre mi sto facendo questa tipa.
Dio mi faccio schifo da solo,non posso.

Mi stacco e la mando via.
Dio,quella ragazza mi fa uscire matto.

Mi ha dato un'altra opportunità non posso buttarla via.
Nash mi ha avvertito che quando vuole può distruggerti.
Non ho paura sia chiaro ma non voglio farla incazzare.

Ok,si forse un po' di paura c'è ma non posso farci niente.
Quella ragazza mi attira e non voglio farla arrabbiare.
La voglio vicino.
E volevo davvero quel bacio.
E per colpa di quel calcio non ci rimettevo le palle.

Vado a casa,questa festa mi sta annoiando.

Arrivo e mi butto sul letto.
Mi addormento subito,fregandomene dei vestiti sporchi che ho ancora addosso.