Prologo

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Giocava con le bambole e cantava allegramente, come tutti i giorni.
Fuori pioveva, i tuoni invadevano l'esterno della casa.

Era buio.

Una signora, posta dietro di lei, le lisciava i lunghi e morbidi capelli, guardando ogni tanto la figlia negli occhi.

Era così bella. Come una dea.

Assomigliava tanto a lei, con quei suoi occhioni verdi, come smeraldi.
Non un verde spento, ma accesso, pieno di vita e lucentezza.

La piccola chiese alla sua mamma di cantarle una canzone.
Lei si sistemò meglio sul comodo divano del salone e cominciò.

«Sei la mia luce, sei la mia stella»

«Tutto ciò di cui ho bisogno... »

Ogni tanto la donna si bloccava, pensando a lui.
Non la lasciava in pace, la perseguitava ovunque.
Le avrebbe fatto del male, ancora.

Desiderava che, almeno, non toccasse la sua adorata bimba.
Voleva che quel mostro uscisse dalle loro vite, per sempre.

«...sei tu»

Ma non fu così.

D'improvviso, la porta si aprì bruscamente.
Un uomo alto e grosso, dall'aspetto sporco e trasandato avanzò verso di loro, a passo incerto. Non si reggeva in piedi, barcollava.
Era sotto effetto di alcol.

«Tu!» indicò la donna, mentre le due indietreggiarono.

Non si aspettavano un suo ritorno così immediato.

«L'hai fatto, di nuovo!» continuò ad urlare.
«D-di cosa stai parlando?» balbettò lei, intimorita.
«L'hai visto ancora, non mentirmi!»
«No, non è vero, giu...» quest'ultima si bloccò.

Un forte schiaffo le colpì il volto.

Provò a parlare, ma ormai non c'era nulla da fare.
L'uomo ripeté quel gesto, con più forza.

A quel punto, la piccola cominciò ad urlare, a piangere, a disperarsi.

«Lascia stare la mia mamma!» gli rispose con coraggio, ma venne spinta prepotentemente sul pavimento.

Urlò ancora più forte, ma dal dolore.

Durante la caduta, sbatté il fianco contro lo spigolo di un mobile. Probabilmente le sarebbe spuntato un bel livido.

«Allontanati da mia figlia, vattene!» reagì la donna.

«Allontanati» ripeté, esausta.

Inutile dire che lui non le diede retta.

La bimba nascose il viso nell'incavo del collo della madre.

«Non la toccare più! »
Ma lui, senza scrupoli, sorrise.

Un sorriso cattivo, pieno di odio e rancore.
Non era cosciente dei suoi gesti, così prese il vaso di vetro accanto a lui e lo gettò per terra, vicino alla donna.

La figlia, cercando di allontanare la madre da quel caos, sfrecò il fianco, poco prima colpito, su un pezzo di vetro, procurandosi un enorme taglio dal quale usciva sangue.

«Non piangere, amore mio» la accarezzava la mamma.

L'uomo, soddisfatto di sé, usci dalla tasca un oggetto. Nero.

Una pistola.

«C-che vuoi fare... con quella?» chiese lei.
«Mmh... nulla» continuò «Voglio solo giocare un po'».

Girò per tutta la stanza, circondandole.
Poi prese la più grande per il mento, parlandole «Sei davvero bella, tesoro mio» le lasciò un bacio a stampo.
«Non sono tua, lurido schifoso!» gli sputò in faccia.

A quel punto, l'uomo, arrabbiato, indirizzò l'oggetto verso la piccola, facendo capire alla signora cosa avesse intenzione di fare.

«L'hai voluto tu»
Un tuono invase la casa, rendendo la situazione ancora più tragica e triste.

Subito dopo, quel rumore fu sostituito da un altro: uno sparo.

«No!» urlò la madre, in preda all'agitazione.

Non fece in tempo a fermare tutto.
Calde lacrime uscivano dagli occhi chiusi della bambina.

Poco dopo li aprì lentamente, guardando la sua mamma.
Era distesa sul pavimento, attorno a lei una pozza di sangue.
Capì che l'aveva protetta, che non ce l'avrebbe più fatta.

«M-mammina...»

Una lacrima.

«Mammina, rispondimi»

Due lacrime.

«Mamma» pianse a dirotto.

«T-tieni» balbettò dandole un bracciale con appesa una chiave «Quella ti servirà per aprirla e scoprire...» la donna si bloccò, a causa della tosse.

«Scoprire cosa?» chiese l'altra, distrutta dentro.
Le faceva male vedere la persona che ha sempre abbracciato, la donna che aveva il suo stesso sangue, soffrire e andarsene via.

«Scoprire chi... » ma il suo cuore si fermò e i suoi occhi si chiusero lentamente...

...quegli occhi che non avrebbero più visto la luce.

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Salvee! Ed eccomi di nuovo con un altro primo capitolo!

Ci sono stata molto per scriverlo, ho cercato di realizzare qualcosa di concreto.
Spero davvero che vi piaccia, come spero di riuscire a completare la storia.

Cambio sempre idea, ma vorrei mantenere quella di ora per tutto il percorso.

Speriamo.

Commentate in tanti e fatemi sapere!

Un bacio.

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