Lauren se ne stava in piedi intenta a fissare il lago con una tazza di caffè in mano. Sofi e Bianca stavano nuotando, strillando con la loro odiosa vocetta ogni cinque secondi senza apparente motivo. Alejandro galleggiava intorno a loro in una camera d'aria: indossava un paio di boxer da bagno scozzesi verdi e rosa, un sombrero, e aveva una striscia gigante di crema solare sul naso. Non faceva caso agli schiamazzi delle bambine, e cercava di leggere un numero della rivista Scientific American che si era già completamente inzuppata d'acqua. Quindi alzò lo sguardo e, accorgendosi di Lauren , la salutò goffamente.
Lei accennò un sorriso e gli fece un cenno con la mano, ma subito dopo il suo sorriso svanì. C'era qualcosa nel lago che la turbava, anche se non riusciva a ricordare cosa fosse. Aveva a che fare con il sogno che aveva fatto qualche ora prima. Era svanito dalla sua memoria molto rapidamente. Tutto ciò che le era rimasto era un retrogusto, per così dire, di angoscia. L'unica cosa che ricordava nel dettaglio era che avesse a che fare con Camila , e che l'aveva spaventata a morte.
"Bù."
Fece un balzo, il caffè le si rovesciò sul polso e qualcuno la afferrò da dietro avvolgendole le braccia intorno alla vita.
"Camz. Non dovresti avvicinarti di soppiatto a qualcuno che ha una bevanda calda in mano."
"Ce l'hai in mano da venti minuti, non credo che sia ancora calda." Per dimostrarlo afferrò la tazza, ne bevve un sorso, fece una smorfia, e poi gettò in terra ciò che restava. "Che schifo."
"Era la mia seconda tazza, comunque. E grazie, fra parentesi. Adesso credo di essere finalmente sveglia."
"Bene. Magari ora la smetterai di dire che ha chiamato mia sorella."
"Camz , quello è successo davvero, non faceva parte del sogno," insistette. "Ha chiamato, okay? Abbiamo parlato per dieci minuti ed è stata una figata! Siamo praticamente migliori amiche adesso."
Camila le sorrise esasperata. "L'importante è che ci credi tu, Lauren ."
Scosse il capo, rinunciando a convincerla per ora. Aveva la sensazione che Camila la stesse prendendo in giro. A volte era difficile capirlo.
"Ti va di andare a farci una doccia? Ho bisogno di una pausa dalla mia famiglia."
Lauren la guardò. "Dipende. Intendi quelle docce sudicie in cemento vicino al parco giochi?"
"Ci sono solo quelle qui."
"Ho un'idea migliore." si spostò un poco verso di lei, sfoderando il suo tono più seducente. "Perché non ce ne andiamo in hotel per qualche ora, solo io e te. Pago io."Camila sembrò vagamente interessata, così proseguì.
"Possiamo usare quelle saponettine che ti piacciono tanto." La squadrò con sguardo sensuale.
"Adoro quelle saponettine," mormorò Camila . "Mi fanno sentire un gigante. Ma non possiamo andarcene, sai che non possiamo. Non sarebbe giusto."
Lauren fece un sospiro, era valsa la pena tentare. "Già, lo so." Ponderò la cosa per un istante. "Okay, va bene. Useremo le docce. Ma se prendo qualche fungo strano ti riterrò personalmente responsabile."
Così raccolsero alcune necessità in una larga borsa da spiaggia di tela, poi avvisarono la madre di Camila riguardo le loro intenzioni.
"Va bene, ragazze," canticchiò Sinuhe con un ampio sorriso. In mano reggeva un porta bevande di gomma con all'interno una lattina, Camila la annusò sospettosa.
"Mamma, ma è birra? Pensavo avessi detto che quella roba è veleno."
sembrò un po' colta di sorpresa. "Nessuno è perfetto, tesoro. Forza, andate a farvi la doccia!"
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"La casa sul lago"
FanfictionNell'ultimo weekend dell'estate, Camila convince Lauren ad andare in campeggio con lei. Sia per ragioni negative che positive, sarà un viaggio che nessuna delle due potrà mai dimenticare.