3. I love you

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L'atmosfera era elettrica, il tour si avvicinava e faceva vibrare l'aria. Erano le dieci e la notte avvolgeva la casa di Harry e Louis, i ragazzi riuniti all'interno.

"Dieci fottuti mesi su un fottuto bus!" esclamò Zayn.

"Sentitelo, mister delicatezza è tra noi!" sospirò Liam divertito.

"E pensa anche a tutte le ore che passeremo in aereo." sorrise malizioso Louis, consapevole della paura dell'amico di volare.

"Cazzo, cazzo, cazzo! Stronzo!".

"ZAYN! La smetti di essere così fine?" lo rimbeccò Liam esasperato.

"Scusa mamma." lo prese in giro il ragazzo moro, iniziando a ridere sguaiatamente.

"Fottiti." si lasciò andare, contribuendo alla terminologia da salottino di Oxford che stavano usando.

Si guardarono per un attimo negli occhi, ancora ridenti, per poi distogliere velocemente lo sguardo, scottati. Nessuno però sembrò fare caso alla luce che brillò come un fuoco, solo per un momento, nelle pupille di entrambi.

"E pensate che potremo assaggiare la specialità di ogni paese." esclamò estasiato Niall, riuscendo ad allentare la tensione, facendo ridere tutto il gruppo.

"A volte mi chiedo come fai ad essere così magro, amico Irlandese!" esclamò Louis ridendo, provocando l'ilarità di tutti. L'unico ad aver solo accennato un sorriso era Harry, stranamente silenzioso durante tutta la serata.

"Harry, va tutto bene?" gli chiese Liam poggiandogli una mano sulla spalla.

"Oh sì, sono solo stanco." ammise, rassicurando l'amico che gli sorrise.

"Bene ragazzi, io direi di tornare alla base. Abbiamo così tante cose da sistemare!" esclamò Zayn alzandosi e dirigendosi verso la porta, seguito da Liam e Niall.

"E direi di goderci le ultime, sane dormite che possiamo fare." sospirò Liam.

"Ci vediamo domani allora." li salutò Louis.

Quando furono usciti di casa, Harry si avviò velocemente al piano di sopra, senza dire una parola. Il liscio si premurò di sistemare il salotto, spegnere le luci e seguirlo in camera da letto. Entrò e trovò il riccio già pronto per dormire, i vestiti lanciati su una sedia, il corpo accoccolato tra le coperte. Louis decise di mantenere il silenzio della stanza, si spogliò lentamente, gettando tutto semplicemente a terra. I boxer neri a fasciargli le gambe sode.

Si sdraiò sul morbido materasso e senza proferire parola, cinse con un braccio la vita del più piccolo e lo strinse a sé. Rimasero così, in un silenzio assordante per diversi minuti.

"Haz, dimmi cosa ti preoccupa." sussurrò dolcemente Louis nell'orecchio del riccio.

"Non è niente Lou." rispose, lasciando trasparire una nota di tristezza.

"Dieci mesi davanti ai riflettori, concerti su concerti, apparizioni in pubblico. Questo ti preoccupa?" domandò il più grande con la certezza di aver fatto centro. Harry infatti non fece altro che annuire lentamente, sentendosi stupido.

"Girati, ti prego." gli ordinò dolcemente. Harry si mosse tra le coperte, fino a trovarsi due occhi di ghiaccio puntati sul suo sguardo smeraldo. Le labbra di Louis si posarono sul naso del riccio, sulla sua fronte, sulle sue guance. Il più piccolo non poté trattenere un sorriso, che fece apparire le due fossette, tanto amate dal più grande.

"Sei così bello Harry. Era impossibile non innamorarsi di te." sospirò Louis.

"Fai l'amore con me." sussurrò Harry nel suo orecchio. Un brivido fece vibrare la spina dorsale del liscio, che ruotò il proprio corpo, per trovarsi completamente sopra il ragazzo, che lo fissava con i suoi grandi occhi verdi. Lo baciò lentamente, come se fosse l'ultima possibilità di avere quelle meravigliose labbra. Assaporò quel dolce sapore facendo unire le loro lingue, mordendogli il labbro inferiore e posando diversi baci umidi sulle sua guance e sul suo collo. Le loro erezioni, già più che evidenti, si sfioravano tra loro provocando gemiti profondi che riempirono la stanza. Louis fece sparire gli slip attillati di Harry, afferrandone i lembi e facendoglieli scivolare via. Fece lo stesso con i suoi, mentre il più piccolo sotto di lui fremeva a quella visione.

Scomparsa ogni barriera tra i loro corpi nudi, Louis continuò a prendersi cura del viso del ragazzo sotto di lui, proseguendo poi sul suo petto. Quando le sue labbra iniziarono a posare baci umidi troppo vicine al membro del riccio, quest'ultimo iniziò a mugolare frustato. In altre occasioni, il liscio avrebbe giocato con lui, lo avrebbe torturato, ma tutto quello che voleva ora era soddisfare quel corpo e prendersi il cuore del ragazzo, facendo l'amore.

Le sue labbra scivolarono lentamente ed esperte lungo tutta la lunghezza del riccio, facendolo sospirare di sollievo. Le dita del più piccolo si intrecciarono tra i capelli lisci del più grande. Quest'ultimo si sollevo leggermente dal membro eccitato sotto di lui e sussurrò: "Ti voglio." con la voce arrochita dall'eccitazione, il fiato caldo a solleticare l'erezione di Harry. "Sono tuo, amore." si lasciò andare il più piccolo. Il cuore di Louis perse un battito, per poi tornare a battere disperatamente contro la cassa toracica, quasi a voler uscire, quasi a voler entrare nel petto del ragazzo sotto di lui. Si allontanò da lui per afferrare velocemente il lubrificante nel comodino e iniziò a preparare il riccio. Con un dito iniziò a farsi strada tra le sue membra calde e strette, che lo eccitarono se possibile maggiormente. "D-Di più." riuscì a chiedere il più piccolo tra i gemiti. Louis fece entrare il secondo dito e infine il terzo, sentendolo finalmente pronto ad accoglierlo.

Lo avvolse delicatamente con le braccia, deciso a non lasciare un solo centimetro tra i loro corpi sudati. Si posizionò tra le sue gambe, posizionando la punta del proprio sesso duro sopra l'apertura del riccio. Cercò di entrare lentamente, nonostante la voglia di averlo e farlo suo lo possedesse fin dentro le ossa. Entrambi emisero un gemito più lungo quando Louis fu completamente dentro il corpo del ragazzo con gli occhi verdi.

Iniziò a spingere, in maniera estenuante, lenta, dolce. Gli sguardi a toccarsi come un'ulteriore carezza, le mani di Harry sul viso di Louis, le braccia del più grande a circondarlo completamente, come a volergli togliere l'ossigeno.

Una lacrima sfuggì al controllo di Harry e gli scivolò sulla guancia. Louis non poté non accorgersi e i suoi divennero immediatamente lucidi.

"Dio Harry, ti amo così tanto." sussurrò mentre continuava a riempirlo.

"L-Louis, anche io ti amo." mugolò il più piccolo, sopraffatto dalle emozioni e dal piacere.

"Toccati e vieni con me, ti prego." bisognoso di sentire i battiti dei loro cuori sincronizzati, in una danza di passione, amore, disperazione.

Con un'ultima spinta decisa, Louis si riversò dentro il corpo caldo di Harry, mentre quest'ultimo venne nella sua stessa mano, bagnando il proprio ventre e quello sudato del compagno.

I loro respiri iniziarono a regolarizzarsi, Louis scivolò al fianco del ragazzo che gli aveva fatto perdere la testa. Si strinsero l'uno all'altro, ancora sporchi e sudati.

Si strinsero come se ne andasse della loro stessa vita.

I cuori di entrambi in autocombustione.

Rimasero così, in silenzio.

Ogni parola sarebbe risultata superflua in confronto a ciò che erano le loro emozioni, i loro pensieri, i loro sentimenti.


Spazio autrice

Ho dovuto pubblicare velocemente, se ci fossero errori potete tranquillamente farmeli notare. Lasciate una stellina se vi va. With love xx.

NOBODY CAN DRAG US DOWNWhere stories live. Discover now