Questa non è una fiaba

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Prefazione

C'era una volta...

H: "Mmh... signora autrice? Mi sa che c'è un errore; questa non è una fiaba"
A: "Ah! Beh, grazie per l'informazione, lo terrò a mente!"
D: "I babbani sono così incapaci..."
A: "Non ti conviene insultarmi, guarda che decido io cosa fare, quando, come e perché! Non tirare la corda o potrei farti fare una brutta fine"
D: "Osi minacciare me? Draco Malfoy purosangue per eccellenza?! Guarda che mio padre..."
A: "Non m'importa nulla di tuo padre! Voglio semplicemente incominciare a raccontare questa..."
D: "Dovrebbe invece, dato che è uno dei maghi più conosciuti in tutta Londra, anzi in tutta l'Inghilterra, anzi in tutta l'Europa, anzi..."
A: "Si, si, come vuoi tu. Fattostà, però, che non può impedirmi di scrivere se è ciò che voglio fare!"
D: "Mio padre può tutto!"
H: "Ma non dire stupidaggini! Tuo padre è umano come chiunque altro e quindi non..."
D: "Non osare interrompermi Mezzosangue!"
H: "Stammi bene a sentire, stupido furetto idiota, io posso interromperti quando e come voglio! Sono stata chiara?"
D: "Ma fammi il piacere! Se dipendesse da me, tu..."
A: "Ora basta!"
(Grande silenzio)
A: "Bene, dato che mi avete fatto arrabbiare, vi annuncio che questa non sarà una storiella come le altre, ma una cosa molto peggiore, che vi renderà schiavi di sentimenti che non potreste mai provare, ma che io vi costringerò a sentire a tutti i costi, perché questa sarà una..."
D: "Schifezza?"
A: "... Dramione!"
D & H: "Noooooooooooooooooooooo!!"


Primo ed unico capitolo

Hermione (per gli amici Herm, ma non Mione) stava...

H: "Ti prego non scrivere camminando. È troppo banale!"
A: "E cosa dovrei scrivere?"
H: "Cerca un sinonimo!"
(Dopo una lunga ricerca sul dizionario, sotto la voce "camminare")

Hermione (per gli amici Herm, ma non Mione) stava...

H: "Non vorrai scrivere passeggiando, spero?"
A: "Perché no? Cos'ha che non va?"
H: "Semplicemente io non sono una persona da passeggiate"
(Sbuffo infastidito della povera Autrice.)
A: "Che ne dici allora di procedere? Marciare?"
H: "No. Preferisco incedere, ha un non so che di..."
D: "Cazzo Granger, ma non puoi semplicemente studiare come al tuo solito?"
A: "Ottimo suggerimento!"

Hermione (per gli amici Herm, ma non Mione) stava studiando, circondata dagli alti scaffali stracolmi di libri che per lei erano come una seconda casa.
La ragazza era distratta da uno strano sogno che aveva fatto quella notte.
In quel terribile incubo si trovava proprio lì in biblioteca, proprio a studiare Pozioni, a muovere proprio il piede destro a causa di un nervosismo che di solito riusciva benissimo a nascondere, ma che in quella occasione non riuscì a trattenere.
Ma quello che faceva sentire la ragazza così agitata era il fatto che non ricordava esattamente il sogno, tranne che sarebbe successo qualcosa che avrebbe cambiato il corso della sua serena e tranquilla vita di lì a poco.
Alla fine si stancò di fingere di studiare e si alzò dal posto, ma nella foga che aveva di fuggire dalla biblioteca fece cadere la sua borsa e, tutti i libri che conteneva, caddero rumorosamente a terra.
Per fortuna la bibliotecaria non si accorse di nulla e lei poté tranquillamente raccogliere ogni volume.
Stava finalmente per andarsene quando...

D: "Non vorrai farmi entrare in scena, vero?"
A: "Perché no?"
D: "Non hanno ancora finito di truccarmi!"
(Alzata degli occhi al cielo da parte dell'Autrice)

... arrivò una trafelata Ginevra Weasley – che per fortuna era già truccata.
La Rossa – chiamata così dalla maggior parte degli studenti di Hogwarts a causa del colore dei suoi capelli – raccontò per filo e per segno all'amica cosa era successo durante il suo ritiro di studio in biblioteca: «I Corvonero organizzano una festa nella loro sala comune e ci hanno invitate!»
Hermione non sembrava molto entusiasta, eppure per una volta avrebbe voluto fare qualcosa di sconsiderato per se stessa, così...

Questa non è una fiaba (Dramione)Where stories live. Discover now