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COOPER

8 mesi dopo

Ce l'avevo quasi fatta, ero quasi riuscito per la prima volta ad avvicinarmi, quasi a prenderlo. Ma anche questa volta mi è sfuggito. Due uomini, due stronzi non sono riusciti a fare nulla. Sono passati mesi, e di lui nemmeno l'ombra in questi. Nessun omicidio, nessuna chiamata. Comincio a pensare che potrebbe essere morto. Dopo tutto mi hanno riferito di averlo colpito quella sera, non hanno capito bene dove.

E' strano pero', non provo sollievo a pensare a quella opzione, mi sembra quasi di volerlo vivo, solo per trovarmelo almeno una volta di fronte. Faccia a faccia.



DARK

Manca solo un nome. Prima di colui che da tanto sto aspettando, ne manca solo uno. Vorrei saltare, farla finita subito, ma mi è stato imposto di eseguire tutte le esecuzioni, ed è proprio quello che sto facendo.

I suoi respiri sono pesanti, a quanto pare ne ha avute abbastanze per oggi. Qui non ho avuto bisogno di mettergli il panno alla bocca, qui siamo piuttosto isolati, circondati da alberi pieni delle loro foglie, e vicini ad un ruscello, il cui scrosciare dell'acqua copre le urla.

"Allora? Sei pronto?" Chiedo all'umile signor Smith. Il gracchiare dei corvi che ci svolazzano sopra le teste mi dà soddisfazione. Mi piace avere dei complici. "Rispondimi cazzo!"

"Ma cosa vuoi da me?!" Dice con difficoltà, i miei pugni sono stati tanti, violenti...

"Voglio ucciderti, è semplice, pero'... Non si può avere tutto dalla vita, ogni tanto mi devo accontentare di fare lo spettatore, proprio come ti piaceva fare a te. Proprio non capisco, oppure non voglio capire, sto cercando di arrivarici, ma proprio non riesco... Ti diverte pagare uomini per stuprare delle ragazze, e come se non bastasse... Le guardi anche mentre lo fanno? Ma che razza di persona sei?"

"E tu? Credi di essere migliore di me? Fai il giustiziere... Pensi davvero che questo cambierà qualcosa ? Questo mondo è fatto così bello... Non possono esserci solo persone buone, la terra senza gente come me, e te-"

"Non sono come te" Lo interrompo.

"Si che lo sei invece, anzi, sei peggio, io almeno non ho mai ucciso nessuno. Pensi davvero di farmi paura con quella tinta che hai in viso? Cos'è ? Te lo ha insegnato la mammina?"

"Stai zitto, stai zitto, stai zittoooooooooo!" I miei colpi gli provocano dolore, il sangue gli cala lentamente dal lato destro della bocca, ma quello che vedo non è una faccia addolorata, in viso ha un sorriso, sta ridendo, e lo sta facendo davanti a me."

"Lo vedi? Uguali!"

"Ridi, ridi pure, perchè questi saranno i tuoi ultimi sghignazzi, dopo di queste, le uniche cose che sentirò... Saranno le tue grida, quelle che mi implorano perdono, quelle con cui cercarei aiuto, ma certo, fallo pure... Tanto qui, ci siamo noi e loro" Dico puntanto il dito in sù, dove i corvi volano.

Emette una risata calorosa, troppo, per la situazione in cui è. "Pensi davvero di farmi paura? Hai idea di quanti dolori ho sopportato in tutta la mia vita? E pensi di farmi paura tu, lurido stronzo con il cappuccio e la maschera di Halloween? Nhaa..."

"Ok, se lo dici tu." Tiro fuori il coltello, lo guardo, nulla. Il suo volto non mi trasmette nulla. Iniziamo.

Molto lentamente gli inficco il coltello nel braccio, e ancora più lentamente, effettuo un taglio fino ad arrivare al polso. Le sue urla sono musica, lui che faceva lo spaccone.

"Ehi, tieni le forze, questo è solo l'inizio" Faccio lo stesso con l'altro braccio e le gambe, ho fatto bene a legarlo al tronco dell'albero, almeno può stare in piedi.

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