Un amore al di là del tempo.

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Un amore al di là del tempo.

 
Dimmi, hai mai provato quella strana sensazione chiamata solitudine?
Io, lungo il mio cammino l'ho provata assieme all'abbandono; imparando che la vita è piena di scelte che ci portano a percorrere strade diverse e tortuose.
Mi appoggio al finestrino dell'autobus, scrutando il cielo blu e le nuvole, simili a grandi batuffoli di cotone.
 
- Ragazzi siamo quasi giunti a destinazione! - il coach Ukai ci fa notare del nostro imminente arrivo, in una zona vicino al mare che fa parte del mio passato.
In questo luogo passerò due settimane ad allenarmi con la mia squadra di nuoto.
Mi incanto a guardare lo scenario che scorre fuori dal finestrino, il quale mostra un paesaggio magico; si percepisce la sensazione di un caloroso benvenuto.
 
Queste emozioni però io non le provo. Preferisco concentrarmi sul fatto che presto passerò molto tempo ad allenare il mio corpo; nuotando nel mare libero, come ho sempre desiderato.
- Ehi! Ragazzi muovetevi! Portate fuori le vostre chiappe da qui e, mi raccomando, prendete la vostra roba!! - il coach Ukai ci fa scendere dall'autobus di fretta non appena arriviamo a destinazione.
- Voi agli ultimi posti, fate presto a scendere e attenti alle vostre cose - il professor Takeda, con tono gentile e il suo immancabile sorriso, ci invita a scendere.
 
- Wow! Che luogo bellissimo. Non è cambiato nemmeno di una virgola - sussurro piano tra me.
- Venite qui ragazzi! - il capitano Kuroo, ci invita tutti ad ammorbidire l'Oceano, il nostro luogo di allenamento.
- Wuooohh! Qui si che suderemo un sacco. Iwa-chan contento di poter ammirare il mio bellissimo corpo, quasi nudo? - il povero senpai Oikawa riceve in risposta, da parte del senpai Iwaizumi, un forte e doloroso pugno in testa.
- Rude Iwa-chan!! - Oikawa si massaggia la parte lesa.
 
- Ehi Ehi Ehi! Niente discussioni tra innamorati... Dì qualcosa anche tu Akaashi! - il senpai Bokuto si becca uno sguardo omicida da parte di Iwaizumi.
- Smettila di disturbare come un bambino, Bokuto-san! - peccato che il sempai Akaashi non gli dà corda.
- Akaashi!!! Sei crudeleeee... poi dove vai con Kenma? Ammettilo mi tradisci con luiii... - il tono lamentoso di Bokuto fa sì che tutti noi siamo costretti a tapparci le orecchie.
- Meno male che ha detto, niente discussioni tra innamorati! - il tono annoiato di Tsukishima fa ridere il suo amico Yamaguchi.
 
- Andiamo ragazzi, radunatevi qui vicino, anche tu Kageyama! - il coach Ukai ci chiama all'appello, me compreso.
Io sono Kageyama Tobio, faccio parte del club di nuoto della scuola Nekoma.
Di recente il coach Ukai ha sostituito il vecchio allenatore Nekomata, che continua a guidarci da dietro le quinte, anche se dovrebbe stare in assoluto riposo.
La mia squadra era inizialmente istituita solo da quattro membri del terzo anno:
Kuroo Tetsuro, il capitano, abile nel dorso;
Bokuto Koutaro, campione nella farfalla;
Oikawa Tooru e Iwaizumi Hajime, insieme sono i migliori nello stile libero.
L'anno seguente si sono aggiunti Akaashi Keiji, abile nel delfino e Kozume Kenma, bravo nello stile libero.
Infine, siamo arrivati noi tre del primo anno:
Io, perfetto nello stile libero; Tsukishima Kei, bravo in quello delfino e Yamaguchi Tadashi, abile nella rana.
 
Ammiro l'Oceano davanti a me, ricordando alla perfezione le parole dell'insegnante:
"L'Oceano è la più vasta distesa d'acqua presente sulla terra. Ricopre il 71% della superficie terrestre, ovvero 360 700 000 km2.
Grazie ad esso, la terra vista dallo spazio viene chiamata pianeta blu.
Il primo organismo vivente presente sulla terra nacque nell'Oceano 600 milioni di anni fa, ed erano le alghe marine".
 
Qualcosa mi colpisce la testa.
- Kageyama, non distrarti e smettila d’isolarti dal resto della squadra - il tono serio di Iwaizumi mi fa subito mettere sull'attenti.
- Mi dispiace... senpai! - dico in tono eccessivo.
- Tobio-chan, rilassati ok? Qui siamo tutti compagni. Ma ricorda, non mi farò nascondere dalla luce del tuo grande talento, bleaaaahhh... AHI! Iwa-chan, perché mi picchi sempre? - Oikawa dopo aver parlato con me, si lamenta come al solito con Iwaizumi, che lo ha colpito in testa con un pugno.
Osservo la scena senza dire nulla.
- Sempre a farti richiamare come un bambino, Kageyama lo stupido! - la voce di Tsukishima mi fa solo arrabbiare.
- EHHH! Taci spilungone. Pensa a te che... OH! - una mano del sempai Bokuto stringe la mia spalla e con l’altra afferra quella di Tsukishima, facendoci irrigidire.
- Ragazzi, questo vostro grande amore mi commuove, ma ricordate che siamo qui per allenarci. Niente discussioni tra innamorati. HAHAHAHA - il discorso serio di Bokuto mi gela il sangue e l'espressione incolore di Tsukishima è la prova del suo sentimento di puro disgusto per quello che è stato detto.
Bokuto raggiunge Akaashi, Kenma e Kuroo, saltellando di gioia; nel mentre Yamaguchi ride di noi.
 
Poco dopo decidiamo di allenarci e dopo tre ore di nuoto programmato, alternato a delle brevi pause, arriva il momento che preferisco di più: quello dell'allenamento libero.
I senpai si mettono a fare esercizi muscolari a riva al mare. Tsukishima e Yamaguchi vanno a risposare e a prendere il sole sulla spiaggia, mentre io ho ancora desiderio di nuotare.
Mi allontano dal gruppo e dopo aver girato intorno a degli scogli, mi avvicino all’acqua per riprendere a nuotare. La mia attenzione però viene completamente rapita da un ragazzo seduto sulla riva, il quale osserva il mare con malinconia.
Qualcosa si muove dentro di me, alla vista di quello strano ragazzo che a torso nudo sembra attendere qualcosa.
Mi allontano, ma qualcuno sembra voler giocare con il mio destino. Un colpo di vento porta via l’asciugamano che avevo sulle spalle, portandolo ai piedi di quel ragazzo dai capelli rossi, indomabili.
- Oh! Il mio asciugamano… Ah! - il ragazzo lo afferra prima di voltarsi verso di me, e avvicinarsi con il sorriso sulle labbra.
- Ciao! È tuo? - mi porge l’asciugamano e io lo prendo, annuendo con il capo.
 
Segue un lungo silenzio, prima che il ragazzo decida di girarsi e tornare a sedere nello stesso punto di prima, senza dire una parola.
Il suo sorriso mi ha scaldato il cuore, ed ora che è sparito, per lasciar spazio a quell’espressione triste, inizio a sentire freddo.
Decido di avvicinarmi, almeno per ringraziarlo.
- Io… volevo ringraziarti, per aver salvato il mio asciugamano, mi chiamo Kageyama Tobio e tu? - mi sentivo strano, non avevo mai fatto il primo passo nella mia vita, per conoscere qualcuno.
Si volta, mostrandomi un breve e forzato sorriso.
- E’ solo un asciugamano… mi chiamo Shouyou! -.
Segue ancora una volta un lungo silenzio, con quella sensazione di freddo che non mi piace sentire: io voglio vederlo sorridere.
- Sei triste? - voglio capire cosa rende triste un ragazzo che ha un sorriso così energico e solare. Non ricevendo risposta, decido di proseguire.
- Ho sempre pensato che quando una persona se ne sta seduta a scrutare il mare deve avere pensieri molto malinconici! - lo vedo sussultare e rivolgermi un sorriso triste.
Distolgo lo sguardo. Non mi piace quell’espressione malinconica, mi fa ricordare i brutti momenti vissuti alle medie.
- Sai, ho sempre desiderato di poter fare la stessa cosa che fai tu ora, ma pensando a qualcosa di bello… Magari pensare a qualcuno? Stai pensando a una persona che ti manca? - vedo Shouyou sgranare gli occhi e sorridere tra l’amaro e il dolce.
- Un amico nel mare… Lo sto aspettando, ma nonostante io lo chiami e lo aspetti, lui non arriva… - vedo Shouyou portarsi le mani dietro le orecchie e fare un profondo respiro.
Non riesco a muovermi, convinto da non so cosa, che un minimo movimento potrebbe interrompere un richiamo lontano.
Poco dopo afferra la mia mano e nella mia testa si fa strada, come un film, la sua storia.
 
Shouyou nuota libero, veloce e felice nel profondo oceano, come un pesce? Non capisco!
Un’apparizione improvvisa lo spaventa e per ritrovare davanti a sé un ragazzo dai capelli argentei, il petto dalla pelle nivea e una coda?! Sì proprio una coda, dalle tonalità grigie e dorate.
Shouyou rimane in allerta, ma sembra che il ragazzo davanti a lui non abbia cattive intenzioni. Girano a lungo intorno a se stessi, l’acqua fredda li circonda, ma il calore dei loro corpi si sprigiona, passando dall’uno all’altro.
- Diventiamo amici? - Shouyou osa chiedere a quel ragazzo misterioso di diventare suo amico, guadagnandosi in risposta uno sguardo di puro stupore.
 
- Tutto bene? Ho detto qualcosa di brutto? - Shouyou interrompe il nostro contatto e sedendosi sulla sabbia, attira a sé le gambe cingendole con le braccia. Lo sguardo ancora una volta triste.
Mi sento bene a stargli vicino, ma forse non è la stessa cosa per lui.
- Sto bene… tu hai amici? -  la domanda di Shouyou mi fa gelare il sangue nelle vene.
Mille ricordi negativi del passato, attraversano la mia mente. Il senso di abbandono e l’amaro in bocca per la consapevolezza di essere solo. Alla fine mi sfugge un live sorriso: ora ho una squadra e qualcuno al mio fianco, che mi parla e mi accetta per quello che sono.
- Credo… di sì! - nonostante tutto rispondo con titubanza.
Shouyou si alza e guarda il mare con uno sguardo triste e malinconico.
Sento l’inquietudine montarmi dentro, non mi piace vederlo così… in qualche modo comprendo la sua sensazione di solitudine.
- Ma, se lui ti manca tanto… perché non vai a cercarlo? - rimango sorpreso dalla mia stessa curiosità.
Shouyou mi guarda con gli occhi lucidi prima che un sorriso triste si faccia spazio sul suo viso.
- … Lui… è morto! Ed è solo colpa… mia. Koushi era mio amico, ma ha impedito… - Shouyou smette di parlare e inizia a piangere.
D’istinto lo abbraccio, stringendolo a me mentre la sua storia riprende a farsi strada nella mia mente.
 
Non so cosa dire… vedere Shouyou felice con questo ragazzo… Vederli ridere e scherzare... Shouyou ha il più bel sorriso che io abbia mai visto.
Nuotano insieme felici, liberi e veloci e solo in questo momento noto che anche Shouyou ha una coda al posto delle gambe. La sua coda è rossa con varie sfumature tra l’arancione e giallo. Com’è possibile?
Poi il ricordo della parola “Morte”, un concetto così grave e misterioso.
Finalmente trovo la risposta ad ogni mio dubbio grazie ad altri ricordi di Shouyou: lui è un tritone. Loro sono le creature che vivono nella profondità dell’oceano, questa è la loro casa. Ma lui a differenza degli altri suoi simili… è sempre stato solo. Forse per Shouyou l’esistenza aveva sempre significato “solitudine”: tutto intorno a lui era così meraviglioso, poteva nuotare con rapidità, ma era solo, fino al giorno in cui ha incontrato Koushi.
- EHI! Io sono Koushi. Perché non sei insieme ad altri tuoi simili? Io sono stato esiliato… ma è una storia lunga. Accetto di essere tuo amico! - Koushi è gentile e dopo un primo stupore ha accettato di essere suo amico. Alla fine non era più solo.
Shouyou per ringraziare Koushi, lo prende e lo porta con sé a vedere un posto nascosto che conduce a una spiaggia nascosta e sconosciuta a tutti.
- Questo è il mio dono per te, Koushi! - Shouyou sorride felice e insieme guardano il tramonto, felici di essersi conosciuti.
Il mondo però, è abitato anche dagli esseri umani come me, oltre che da queste bellissime creature marine.
Ci sono umani egoisti e avidi, che credono di poter fare quello che vogliono, incuranti dei danni che posso causare.
 
Nella mia testa la storia continua e scopro cosa è accaduto: una nave di pescatori sta per catturare Shouyou per farne chissà cosa, ma Koushi riesce a liberarlo dalla rete, rimanendo imprigionato al posto suo.
Nonostante Koushi comprenda la situazione, cerca di non mostrare la sua paura, ma Shouyou riesce a percepire il suo respiro sempre più faticoso.
- La corda si muove, guarda è grandeeee… dai che abbiamo preso un bello squalo, lancia l’arpione! – i pescatori lanciano l’arpione e trapassano in pieno il petto di Koushi. Shouyou non lo accetta e con i denti rompe la rete e la corda dell’arma, portando via l’amico ferito a morte.
 
- Mi hai chiesto perché non vado semplicemente a cercarlo… Se mi manca? – il tono grave di Shouyou mi ferisce.
- Ho provato a salvarlo, ma ormai era troppo tardi. Koushi è morto tra le mie braccia, nel piccolo paradiso che gli avevo mostrato – le lacrime di Shouyou mi fanno perdere un battito e sento il corpo diventare pesante.
- Shouyou… mi dispiace. Volevo solo… - non ho parole.
Mi rivolge un sorriso amaro, ricambiando il mio abbraccio. Inizia a tremare appena.
- Non pensarci… Sai, avrei voluto morire con lui. Ho iniziato ad odiare voi umani, ma anni fa, prima di conoscere Koushi, ho salvato un bambino da morte certa. Non riesco a dimenticare il suo sorriso… aveva occhi blu come la notte… - il discorso di Shouyou mi fa sobbalzare.
- Accadde qui… intendo il bambino che salvasti? – non riesco a crederci; possibile che lui sia il bambino che mi trasse in salvo anni fa? Il giorno in cui volevo morire…
- Sì, successe qui… credo volesse morire e… - lo interrompo.
- Volevo morire, perché mi sentivo colpevole e inutile -  mi guarda con occhi grandi e poco dopo il suo sguardo muta in un’espressione di puro stupore. Il sorriso che mi rivolge è bello e caldo come il sole.
 
Lo stringo più forte a me e lo bacio. Un bacio dolce che presto diventa caldo e umido. Le nostre lingue si intrecciano in una danza di caldo piacere, rivoli di saliva scendono agli angoli della bocca.
- Shouyou… non lasciarmi, resta al mio fianco per sempre! – mi stacco per riprendere ossigeno e gli dico quello che penso, senza aspettare.
Shouyou mi guarda con stupore poi sorride e annuisce.
- A Tokyo c’è dell’acqua? – la sua domanda mi lascia basito.
Non posso permettere che lui venga a vivere in un luogo dove potrebbe morire.
Lo guardo con rammarico e dopo un altro bacio intenso oso dar voce alla mia richiesta egoista.
- Shouyou… Aspettami! Ti prometto che tra due anni verrò a vivere qui, con te. Dove vivo io… incontreresti solo la morte -.
Mi guarda con confuso. Ma dopo un lungo silenzio lo vedo annuire e rivolgermi un sorriso triste.
- Prometti che tornerai da me… Tobio! – lo stringo stretto a me e insieme trascorriamo due ore piene di noi: io e Shouyou diventiamo una cosa sola, sulla spiaggia e nel mare.
 
- …yama… Kageyama… KAGEYAMA?! – la voce di Kuroo mi spacca i timpani. Mi alzo con uno scatto e mi guardo attorno: Shouyou non c’è.
- Lo sai che ti stavamo cercando da ore? Che ci fai qui? Hai il costume asciutto… se volevi riposare, potevi stare sugli asciugamani vicino a noi! – Kuroo è furente, ma percepisco una nota di preoccupazione nella sua voce.
Gli chiedo scusa e ritorno assieme a lui dagli altri.
Percepisco su di me lo sguardo di Shouyou, mi volto, mentre Kuroo continua la sua camminata ignaro della mia breve sosta.
- Ciao Shouyou… Aspettami, mia vita e mio amore! – dico in un sussurro.

***

 
Passano tre anni…
Non ho mantenuto la promessa. Shouyou sarà ancora lì ad aspettarmi?
Sono pessimo… ho permesso ai miei genitori di interferire con la mia vita.
Almeno gli altri sono riusciti a realizzarsi: Oikawa ha trovato la sua vita insieme al senpai Iwaizumi, vivono assieme da più di due anni; Kuroo si è messo con Tsukishima e vivono insieme da tre mesi; Yamaguchi si è messo con la nostra amica Yachi, una ragazza dolce e premurosa, progettando di andare a vivere insieme dopo l’università; Kenma si è messo insieme ad Akaashi, convivono e vanno alla stessa università e infine Bokuto ha trovato la sua anima gemella nella sua eterna amica Yukie.
Ma ora basta! Anche io voglio vivere la MIA vita.
- Se esci da quella porta, per me e tua madre non sarai più un figlio, ma un completo estraneo. Non voglio avere a che fare con un malato, fissato con un ragazzo di cui a malapena conosce il nome. Mi fai schifo, sparisci e VATTENE! - le parole di mio padre mi feriscono per l’ennesima volta. Ma io voglio solo stare con Shouyou!
- Non mi vedrai più, per me siete morti. Non vi è mai interessato nulla del dolore che ho provato a causa vostra. ADDIO! - esco da quella casa con il cuore leggero. Corro a prendere quel treno sperando di avere ancora una possibilità.
Vado nello stesso luogo in cui l’ho incontrato, ma Shouyou non c’è.
- No… no no no NO! Shouyou, SHOUYOUUU! – urlo e lo chiamo invano.
È normale che non ci sia, non solo ho preteso che mi aspettasse, ma l’ho abbandonato per più di tre anni. Sono il peggiore!
Mi mordo il labbro con rabbia, mentre calde lacrime mi percorrono il viso. Mi siedo sulla sabbia, nello stesso punto in cui, sicuramente, Shouyou attendeva il mio ritorno.
- Perdonami… oh Shouyou. Ti aspetterò per sempre. Ti amo! – sussurro tra me e me.
 
- Allora sei tornato da me… Tobio. Pensavo ti fossi dimenticato di me! – sento le sue braccia stringermi da dietro. Il cuore inizia a battere veloce e il respiro farsi pesante.
Le sue braccia allentano la presa, permettendomi di voltarmi e di osservare il suo viso. I miei occhi cercano i suoi mentre, piano, lo faccio sdraiare sulla sabbia. Mi metto a cavalcioni su di lui, trattenendo i polsi ai lati del viso.
Lo guardo con occhi pieni di stupore, mentre lui mi sorride dolce e pieno d’amore. Gli bacio una mano e Shouyou inizia a ridere appena.
- Ti avrei aspettato per sempre Tobio! – il suo sorriso solare mi fa innamorare ancora di più di lui.
Mi abbraccia, dandomi un leggero bacio sul collo facendomi fremere.
- Come potrei dimenticare uno stupido come te? Ti amo Shouyou – lo vedo gonfiare le guance, ma poco dopo sorride e ci baciamo.
Lo faccio mio più volte su quella stessa spiaggia che ci ha fatti incontrare. Insieme camminiamo lungo il mare, mentre il tramonto fa da sfondo a questi sentimenti che hanno ridato un senso alla nostra vita. Ho infine trovato il mio posto e so per certo che dove ci sarà lui, sarà sempre casa.
Shouyou è la mia vita e il nostro amore durerà in eterno, in ogni vita che accoglierà le nostre anime.

Note dell'autore:
Ciaoo a tutti voi miei cari lettori^^
Questa storia è nata così per caso e l'ho scritta di getto in un giorno perso a pensare unicamente hai nostri idioti preferiti.
Sono indecisa se creare un seguito o boo, valuterò il dafarsi xD.
Grazie in Primis a Neko_Hana che mi ha corretto gli errori, sei la migliore <3
Grazie a tutti voi che leggerete e lascerete un commento per aiutarmi a capire se vale un sequel questa storia nata da un sogno xD

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 30, 2016 ⏰

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