Il silenzio è più potente di qualsiasi linguaggio, di qualsiasi nome, di qualsiasi parola. Lo stesso vale per ogni immagine che, nel suo linguaggio figurativo e simbolico, rappresenta un'apparenza, una specificazione, una delimitazione dell'indistinto.
Ernst JüngerNon ci potevo ancora credere di quello che aveva fatto Leo, quel...... ah! calmati Kia, mantieni la calma......buttai fuori l'aria dai polmoni, anche se era una cosa da niente dovevo dirlo a Olly, non potevo mentirgli anche se non era stata colpa mia, avrei accettato le conseguenze delle mie azioni. Chissà perché quello stronzo voleva rovinare così il mio rapporto con Olly, comunque avevo deciso, gli avrei raccontato tutto durante la ricreazione a scuola, speravo davvero avrebbe capito.
Le ore della mattina passarono abbastanza velocemente soprattutto perché, al posto di ascoltare, disegnavo sul diario o pensavo a come raccontare tutto a Oliver. Leo in classe ogni tanto mi lanciava una di quelle occhiate che avrei definito attraenti se solo lui fosse stato almeno un po' carino ai miei occhi.
-olly ti devo dire una cosa- la mia voce tremava leggermente
-dimmi pure- lo presi per un braccio e lo trscinai dove non c'era nessuno pronta a svelargli l'accaduto
-ti è piaciuto ieri Kia?!- ed ecco ciò che speravo non accadesse, Jeson/Leo stava venendo verso di noi, perché mi stava facendo tutto questo? Cosa aveva in mente?
-Kia cosa intende?- mi chiese Olly con un filo di preoccupazione
-oh non te lo ha ancora detto?- la voce di Leo aveva un tono tipico di quelli che vogliono dire una cosa solo per farti un torto, come in questo caso
-Leo vattene!-
-non si chiamava Jeson?- chiese Olly confuso
-è il nome che mi ha dato lei, che carina non è vero? Strghetta non trattare così il ragazzo con cui hai tradito Oliver- ed ecco che nel volto di Leo volto si disegnò il solito ghigno disumano
-Kia cosa significa?-
-non ascoltarlo- lo zittii
-non mentirgli streghetta, lo sai anche tu che un giorno dovevi dirglielo di noi due-
Un ondata di rabbia assalì il mio corpo, i miei occhi divennero di un azzurro ghiaccio, sentivo come se emanassero freddo e la temperatura esterna si abbasso facendo rabbrividire tutti gli studenti. La mia mano si strinse attorno alla gola di Jeson, lo alzai finché i suoi piedi non toccarono più terra, e cominciai a stringere le dita
-cos'hai da dire ora angioletto?- dissi con una voce che non sembrava più la mia
-grazie Kia, mi hai reso tanto felice dandomi ciò che voglio-
Ed ecco che non sentii più nulla dopo che la mia presa si allentò dal suo collo e caddi a terra, dopo la voce di Oliver e di altri ragazzi della scuola, dalle quali grida scorsi quella di Andrew, poi, più nulla, solo silenzio.Mi ricordo di un sogno, uno di quei sogni che si ricordano solo a pezzi, tocca a noi ricostruirli, anche se col tempo alcuni sono stati perduti.
Ho visto delle mani di una persona, probabilmente di una ragazza, strette a pugno lungo i fianchi, così forte da far diventare le nocche bianche e da far scendere sottili rigoli di sangue sporcando le mani e la terra con poche ma viscose gocce rossastre, non si vede la testa solo dalle spalle in giù davanti a lei si vedono solo le gambe di qualcuno con il corpo coperto da quello della ragazza, la persona davanti però è parecchio lontana affianco alle sue gambe se ne vedono un altro paio molto vicine, probabilmente due persone, non ricordo parole, solo silenzio, solo quell'immagine fissa, con un leggero rumore delle gocce rosse che cadevano a terra ogni tanto, fino come quando poca pioggia batte contro le pareti, un silenzio al quanto inquietante.
-ah!- gridai con un misto di ira e paura nel tono di voce
-Kia tranquilla, sei in ospedale, ho detto hai prof che soffri da molto di scatti d'ira molto violenti, non so come ma sono riuscito a convincere pure tua madre, non pensavo di essere così bravo a mentire, ma penso che Oliver sia alquanto confuso, che ti ha fatto Jeson- Andrew fu probabilmente un po' troppo avventato a dirmi tutte quelle informazioni in una volta.
Mi alzai di scatto e un dolore mi attraverso a colonna vertebrale facendomi sussultare
-Oliver!- mi limitai a dire
-Kiersten ora hai bisogno di riposarti-
-devo andare da Oliver, devo spiegargli tutto- ma appena provai ad alzarmi mi sentii trascinata a terra dalla forza di gravità e sarei caduta se Andrew non mi avesse sorretta
-Kia, tra poco vedrai che ritroverai le forze ma ora devi stare tranquilla ok?-
Annuii anche se avrei voluto aprire la finestra e volare da Olly, cosa penserà di me in questo momento? Non vorrà più stare con me probabilmente.
-quello stronzo!- esclamai
-e ora arriva il punto dove mi racconti che cosa ti a fatto per ridurre così il suo collo-
-tanto si può guarire da solo-
-forse gli angeli non possono farlo visto che ha ancora i lividi viola procurati dalle tue mani-
-un po' se lo è meritato-
-avanti racconta-
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Angelo o Strega 2 Hobson's
Fantasysiete curiosi di scoprire cosa accadrà a Kiersten in questo secondo volume? non perdete tempo qui e tuffatevi in questa nuova avventura