Ho deciso che domani andrò in Chiesa per ringraziare Dio per il dono di questa speciale ragazza.
"Jesse Ward! Allontana quel corpo sudato da mia figlia!"
Alzo gli occhi a quel grido familiare, mentre Ava dona alle mie orecchie la sua risatina, mentre continua a tempestare di baci la mia faccia.
Non la fermo. Sua madre può aspettare.
"Ava! Puzzerai. Alzati! Tessa vieni ad aiutarmi?"
Le unghie di Ava scavano nei miei bicipiti mentre sua madre cerca di allontanarla da me.
Ma non si arrende tanto facilmente, la mia insolente piccola tentatrice. Sto sorridendo come un pazzo.
"Mamma!" Le urla, allontanando le mani. "Fermati! Mi alzo!"
"Allora alzati! Ti stai per sposare tra mezz'ora, i tuoi capelli sono un disastro e hai infranto una tradizione, rotolando sul pavimento con il tuo futuro marito. Tessa, diglielo!"La nostra spaventosa wedding planner si avvicina e mi lancia un'occhiata di disapprovazione mista a un po' di lussuria. "Sì, vieni Ava."
"Va bene, va bene." Ava finalmente cede, si alza lasciandomi disteso sul pavimento.
"Oh, guardati." Elizabeth inizia a punzecchiare e rassettare la mia ragazza mentre lei guarda in basso verso di me, le sue lussureggianti labbra sono curvate maliziosamente. Mi alzo sui gomiti per una vista migliore. "Siete una coppia di bambini." Poi i suoi occhi si induriscono, facendomi mortificare un po'. "Fuori."
"Va bene." Mi arrendo prima di rovinare il rapporto con la mia futura suocera, sorridendo quando vedo Ava che lancia uno sguardo di avvertimento alla nostra wedding planner, che mi sta praticamente sbavando addosso.
Cazzo adoro quando è possessiva, la mia futura sposa.
"Mi occupo dello sposo!" Tessa dichiara, scacciandomi verso la porta. "Jesse, vieni."
Qualcosa cattura il mio occhio. O più precisamente qualcosa che manca. "Aspetta." La mia mano sfiora l'incavo della gola di Ava. "Dov'è il tuo diamante?"
"Merda!" Il suo panico è chiaro, la mano sul suo petto nudo dove prima giaceva ordinatamente il suo diamante.
"Merda, merda, merda! Mamma!"
Avrei accettato la prima imprecazione, ma quattro? "Ava! Per favore! Attenta a come cavolo parli!"
"Niente panico!" Elizabeth è in ginocchio in un secondo, intenta a cercare sul tappeto mentre i miei occhi passano tutta la stanza, cercando il diamante.
"Eccolo!" Tessa lo recupera dondolandolo in aria con l'aria compiaciuta.
Lo prendo più bruscamente di quanto volessi, levandoglielo dalle mani.
"Girati." Le ordino. Ava ruota velocemente e glielo fisso saldamente intorno al collo.
"Ecco." Non riesco a fare a meno di assaggiare il suo collo, spingendo il bacino in avanti automaticamente. Porca puttana! Non dovevo farlo. Sono un goloso masochista.
Elizabeth mette fine al momento. "Questo ti serva da lezione per aver amoreggiato sul pavimento. Adesso, fuori!"
Sono eccitato, ma penso sia meglio non andare oltre, sorrido mentre Ava si inchina e fa una giravolta sfacciante.
Venti minuti – ho venti minuti per lavarmi, farmi la barba, vestirmi e andare nella summer room per aspettare la mia bellissima ragazza.
Cazzo, non vedo l'ora.
Sono spinto fuori dalla porta prima che mi venga sbattuta alle spalle, mi aggiro per il pianerottolo sorridendo come se avessi vinto la lotteria e di aver scoperto la risposta per l'eterna giovinezza tutto assieme.
Entrando nella suite designata per me, sento il mio telefono squillare.
Sto sempre sorridendo mentre lo afferro e guardo lo schermo.
Il mio sorriso cade immediatamente.
Rifiuta, questo è quello che dovrei fare, ma non voglio farmela nemica, soprattutto oggi. Temporeggio per qualche secondo, digrignando i denti. "Cazzo." Schiaccio il tasto per ricevere la chiamata. "Coral?"
"Non pensavo mi avresti risposto."
"Allora perché chiamare?" La mia voce è brusca, ma non me ne importa. Ma non posso lasciare che perda la testa e sconvolga Ava. "Non è troppo tardi, sai?" Si sta aggrappando agli specchi.
Non so quante volte le ho detto la stessa cosa ma con parole diverse. "Coral, fatti un favore e vai avanti."
Apro la doccia.
"Non posso."Alzo gli occhi al cielo ma lei va avanti prima che lo faccia io, il che probabilmente è una buona cosa. Sto perdendo la pazienza. "Posso stare al Maniero?"
"Cosa?" Sbotto io.
"Non ho nessun posto dove andare, Jesse. Mio marito mi ha cacciata di casa. Non ho niente! Hai promesso di aiutarmi."
Quasi scoppio a ridere. "Neanche per idea! Cazzo, Coral. Avrai una famiglia, vai da loro."
"Tu mi avevi detto che mi avresti aiutata! Questa è colpa tua." Il suo tono accusatorio sta minando la mia calma.
"Come cazzo fa ad essere colpa mia? Tu hai fatto la richiesta ed io l'ho esaudita. Non ho mai accettato qualcosa di più."
"Ma tu lo hai preso ogni volta che l'ho offerto."
"Ero incazzato." Mastico fuori le parole lentamente, prendendomi un asciugamano dallo scaffale. "Io sono innamorato di Ava, Coral. Oggi è il mio cazzo di matrimonio."
"Non rinuncerò, Jesse. So che provi dei sentimenti per me."
"Hai ragione!" Le urlo. "Ho dei sentimenti per te. Sento di volerti prenderti a schiaffi!"
"Non c'è bisogno di quello."
"Ascoltami." Sto iniziando a tremare, la felicità di poco prima è svanita. "C'è una donna in una stanza in fondo al corridoio che ha il mio cuore. Le appartengo, Coral. Non riesco a pensare ad altro se non al suo viso e al suono della sua voce. Lei consuma ogni grammo del mio pensiero, anche quando ho la tua frignante voce nell'orecchio. Non c'è una persona sulla verde fottuta terra del Signore che mai potrà recidere o influenzare ciò che provo per lei, tanto meno te."
Faccio un profondo respiro. "Non ti vedo, Coral. Non vedo nessun altro che non sia lei e sono a venti minuti prima di renderlo ufficiale agli occhi del Signore. L'unica cosa che può separarci è la morte, hai capito?"
Lei non dice niente, ma sento un pianto sommesso. Non mi sento nemmeno in colpa. Non provo niente, a parte il bisogno di rivedere la mia amata. Riaggancio. Non ho tempo per questo e di certo non farò aspettare il mio angelo.
Mi lavo e raso la barba in quindici minuti precisi, per poi indossare il completo e dirigermi verso la porta.
Ma mi viene in mente qualcosa.
La soluzione perfetta.
Siamo stati separati per troppo tempo. Mai più. Non la perderò di vista per il resto della giornata. Contatto costante.
Prendo le manette ed esco dalla stanza per andare a prendere la mia ragazza.Fine
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This Man - Confessed (Scena bonus tradotta)
ChickLitSalve a tutti ragazzi, questa è una scena bonus della serie THIS MAN scritta sul blog dell'autrice. Grazie al permesso concesso dall'autrice stessa, la nostra Laura lo ha tradotto per voi.