6. NON TI ASPETTAVO

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Morte.

Quella che sentivo era una morte lenta e dolorosa.

Iniziai ad aprire di poco gli occhi, ma bruciavano, come se ci avessero messo qualcosa dentro.

Il mio respiro era debole e irregolare, a fatica riuscivo a pensare.

In quel momento i miei occhi decisero di aprirsi, anche se era tutto buio.

Sentivo le mie braccia che formicolavano come se delle formiche impazzite si fossero mangiate il mio braccio.

Alzai lo sguardo verso le mani, ma non ci vidi niente e quindi non sapevo ancora come mai le mie mani mi facevano cosi male.

Respira, respira

Dovevo stare tranquilla e non agitarmi perché non sarebbe servito a niente iniziare ad urlare.

Ero in trappola, mi avevano rinchiusa e non avevo idea di come andarmene via da qui.

Cercai di alzarmi in piedi, e con le poche forze che avevo ci riuscii.

Provai ad utilizzare i miei poteri, ma una scossa alle mani mi fermò.

Erano delle manette a roba di poteri!

Ci mancavano solo queste, pensai.

Sentivo un bruciore dietro alle spalle, ed erano molto più legere del solito 

Mi voltai e appena vidi che non c'era niente urlai.

Mi vennero le lacrime agli occhi: sapevo che comunque me le dovevo togliere prima o poi, ma volevo almeno essere pronta per affrontare quel momento.

Chissà dove le avevano messe, dove fossero e cosa ci stessero facendo.

"Ah ti sei svegliata piccola Fire" disse una voce proveniente dalla porta alla mia destra.

"Dove sono le mie ali?" sputai acida.

"Tranquilla, sono al sicuro proprio quanto te" ghignò.

Venne avanzando di fronte a me e mi slegò i polsi ormai doloranti.

A quel punto scattai.

Una sfera di luce lo colpi in pieno volto e subito si accasciò a terra dolorante mentre urlava.

Iniziai a correre e la mia adrenalina mi aiutò ad uscire dalla caverna in cui mi trovavo. Dovevano avremo dato qualcosa che mi desse energia: era impossibile che riuscissi a correre cosi tanto velocemente.

Trovai uno sgabuzzino e mi ci infilai dentro senza fare rumore. Misi le prime ali nere finte, che trovai e poi un cappello militare per nascondere la mia identità ormai troppo conosciuta.

Tirai un profondo respiro e iniziai a camminare verso i corridoi guardando le mie scarpe nere.

"Zayne, vai a controllare Fire, non si sa mai" disse una guardia senza degnarmi di uno sguardo.

"Subito, signore" risposi e poi aumentai di più il passo, se possibile.

Appena svoltai l'angolo iniziai a correre più veloce che potevo fino ad arrivare all'uscita del castello.

Vidi una figura in lontananza, fuori dai cancelli e subito riconobbi Josh che combatteva dei Nexler con i suoi magnifici poteri.

Mi veniva da piangere.

Vederlo li a combattere per salvarmi era così emozionante che un brivido lungo la schiena percorse la mia spina dorsale fino a scaldarmi il cuore.

Sorrisi anche se in quel momento volevo solo piangere per via delle mie ali.

Iniziai a correre più veloce possibile e appena arrivai li vicino, e feci una palla di fuoco con le mani e poi la scagliai contro un Nexler.

The Devil Of My HeartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora