Il lago era bellissimo, pieno di fiori galleggianti strappati in riva e rametti di quercia.
Anna ne afferrò uno, sporgendosi di poco dalla riva tempestata di piccole margheritine. Era il suo fiore preferito, semplice e profumato, con una grande storia dietro.
Mirtillo saltò giù dalla tasca per inalare al meglio il dolce profumo di fiori, mentre Anna si stendeva sul prato, sotto una quercia, studiando il rametto che aveva appena colto dalla superficie dell'acqua.
Si stava da Dio, c'era acqua da bere, frutti da mangiare e un letto di fiori comodissimo.Poi, però, d'un tratto, Mirtillo tirò uno squittio lancinante nell'aria e mentre un rapace si avvinghiava su di lui.
Anna si alzò di scatto, perdendo i pensieri incantati che aveva pochi istanti prima per la testa, e corse ad afferrare l'uccello che le stava portando via il suo caro topolino.
Un'altro squittio, forte, e un suono strozzato si fondevano insieme.
La piccola ragazzina era riuscita ad afferrare al volo il rapace e lo stava immobilizzando nelle sue mani.
"Piccolo, non è che lasceresti, per favore, il mio caro topolino libero? È mio amico, e non vorrei che tu gli faccessi del male" diceva con voce dolce. Stava parlando ad una cornacchia, e non aveva paura di tenerla fra le dita mentre essa stringeva tra le zampe stitiche il povero Mirtillo.
La cornacchia non si mosse, e Anna parlò di nuovo.
"Piccolo animale dal grande potere, dammi possibilità di farmi valere!"
Il rapace di colpo mollò la presa, spaventato, e Mirtillo fu scaraventato sul prato fiorito.
Anna ringraziò l'animale, gli fece una carezza sulle piume sporche e lo lasciò andare.
Lui, volò istintivamente sulla quercia che li nascondeva al cielo.Anna era capace di parlare agli animali, e anche ai libri, era piccola, ma a quanto pare, quella frase magica, riusciva a elogiarla ogni volta, facendo finire sempre al meglio i guai.
Il rapace, però, era incantato, e come da maledizione, fu costretto a stare con la piccola, dopo aver sentito quelle parole.
"Grazie piccolo, devo trovarti un nome!" Anna sapeva del suo potere, ma non aveva mai pensato di usarlo a suo vantaggio per catturare gli animali.Si risedette sul prato, ai piedi della quercia. La cornacchia le si avvicinò, appollaiandosi affianco a lei, mentre Mirtillo si nascondeva nella sua tasca impaurito.
"Notte!" esclamò d'un tratto tutta eccitata, come se un angelo le avesse appena consigliato qualcosa.
Mirtillo uscì dalla tasca, sapeva che quando Anna trovava un nome per qualcosa o qualcuno, esso non presentava più nessun pericolo per lui.